Il giusto epilogo?

Scritto Da il 24/Mag/2025 - Ultimo Articolo |


Il giusto epilogo?

Il Campionato più assurdo degli ultimi anni, colmo di “retropensieri” e azioni che vanno contro la più logica interpretazione del gioco del calcio, con un club che si può permettere di gestire a proprio piacimento orari delle gare e spostamenti vari, dovendo alla fine disputare una sola gara settimanale, tutto ciò permesso da una Lega, che non sempre fa gli interessi degli associati. Di un tecnico che in tempi non sospetti ha gridato allo scandalo per la mancata comunicazione degli operatori ai monitor, (a volte, anzi spesse volte, messi in discussione con atteggiamenti non del tutto propositivi) che non sempre hanno fatto il loro compito. Un campionato in sintesi che ha dimostrato, qualora ce ne fosse stato bisogno, che non sempre vince la squadra migliore, le congiunzioni astrali hanno determinato altresì che la forza di una squadra va dimostrata nel numero delle gare che disputa in una stagione, noi quest’anno siamo quasi a quota sessanta, una ventina in meno di chi ha rivolto le proprie energie alla sola gara settimanale, steccando verosimilmente e talvolta noi non siamo stati capaci di approfittarne, per demeriti nostri ma aiutati con situazioni che sono state esuli dalle nostre possibilità, con tracce audio “occultate” in occasioni di palesi errori arbitrali che alla fine ci hanno costato la bellezze di ben 10 punti a conti fatti è tutto riassunto in questi dati fondamentali. Un campionato che con diritto poteva essere annoverato nella lista della top five dell’Inter, invece sono finiti in bacheca di altri club: dopo Sampdoria 90/91, Juve 97/98, Juve 01/02, Milan 21/22 e infine Napoli 24/25, non ci tocca che metabolizzare in fretta una sconfitta finale, che com’è avvenuta, brucia terribilmente. In giro s’è sempre detto, specie dai saccenti pallonari e da chi si ritiene invincibile, che l’alibi preferito dei perdenti sono gli arbitri e tutto ciò che ruota intorno, ma in queste condizioni con un campionato falsato sin dalla Supercoppa di Riad, allora mi sa che tutto non quadra. Mi rendo conto che a pensare male, che bisogna credere alla buonafede di chi dirige le gare, si fa peccato ma il più delle volte ci s’azzecca. Oramai tutto è stato definito, indietro non si può tornare, è giusto che festeggi chi è stato benevolmente unto da un qualcosa di inverosimile, ma ritengo che in società per un prossimo futuro dimostrino di avere gli attributi e farsi sentire, non ricorrendo nuovamente in queste cervellotiche dinamiche. Per fortuna questa “farsa campionato” è finita, sotto gli occhi anche di chi non vuol vedere la reale situazione di quello che stiamo vivendo calcisticamente, per fortuna l’Europa ci dà ancora credito, mentre in altre nazioni si giocano coppe tra di loro, in Italia siamo tutti esterofili e se una squadra italiana lottando in ogni gara, facendo un percorso quasi netto raggiunge quel sogno a cui ambiscono coloro che hanno speso centinaia di milioni e mestamente sono state relegate in angoli bui in cui assumersi quelle colpe che talvolta è meglio gettare su altri, per non credere ai propri fallimenti. Ora tutti che aspettano al varco Inzaghi, il nostro condottiero che di riffa e di raffa in questo periodo ha portato nelle casse societarie tantissime centinaia di milioni, disputando la seconda finale di Champions in soli tre anni, a memoria ricordo il solo mitico H.H. capace di un’impresa del genere, certo lui le vinse entrambe, ma diamo al nostro caro Simone, la chance di potersi disputare in tutta serenità quest’ennesima possibilità. Un’ultima annotazione sul nostro tecnico, da più parti il coro univoco è che “poteva fare meglio”, certamente ma perché il solo Inzaghi? Conte ha vinto uno scudetto facendo investire al suo presidente qualcosa come 150 milioni, per non parlare dei non colorati che hanno speso quanto una finanziaria e forse con il rotto della cuffia riescono a centrare una qualificazione Champions, che sarebbe per loro il minimo obiettivo, e dei cuginastri che hanno dilapidato di tutto e di più, ritrovandosi infine in una posizione di classifica fuori da ogni ambizione europeo e pronta a fare l’ennesimo ribaltone. Mentre a Inzaghi la società ha comprato il solo Martinez, portierino di belle speranze future, Zielinsky e Taremi a zero. È colpa di Inzaghi se la società gli compra il solo Palacios, che fa fatica pure a entrare in un organico come il Monza che è retrocesso? Purtroppo l’Inter ha vissuto anni difficili sul mercato, ma questa analisi va fatta anche a 360 gradi. Magari in società potevano prevedere una situazione del genere e dovevano essere pronti per un ricambio generazionale, questo a detta dei tantissimi giornalai che hanno sempre dichiarato che noi avevamo un organico tale da imbastire ben due squadre, non è affatto vero perché l’Inter vista a più riprese quest’anno e con i titolari non è mai stata vista soccombere contro nessuno, cosa diversa per le riserve. Ma ora concentriamoci verso l’epilogo di una stagione estenuante, con coraggio dobbiamo affrontare l’ultimo ostacolo che al fine dei conti questa stagione possa risultare, comunque trionfale: crediamoci perché noi siamo l’Inter e basta! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto

Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.