Posts made in Marzo, 2021


El Toro mata il… Toro!


Scritto Da il 15/Mar/2021

El Toro mata il… Toro!

Che il pomeriggio domenicale potesse nascondere qualche insidia era risaputo, ma la forza dei ragazzi, nei momenti particolari della gara era talmente forte, che hanno voluto a tutti i costi questa vittoria. Certo non abbiamo giocato la nostra gara più bella, e secondo me non si poteva fare di più. Contro avevamo un Torino determinato alla conquista di un punticino che avrebbe fatto classifica, arroccato tutti dietro la linea della palla, senza concedere nulla. Mi viene da ridere che quando facciamo noi una gara di sacrificio, valutando la forza dell’avversario, vedi la gara di lunedì scorso contro gli orobici, tutti i giornalai hanno gridato allo scandalo, mentre ieri tantissimi elogi ad un Torino che non ha fatto nulla di più che difendersi. I detrattori dell’Inter, come al solito diranno ma c’è stato un palo in un primo tempo del Torino, certo ma è anche vero che è stata l’unica occasione in cui hanno messo il muso oltre la metà campo. Noi non abbiamo creato granché ma le nostre due o tre buone occasioni per tempo le abbiamo creato in maniera nitida. Se poi ci pavoneggiamo e non siamo cinici, allora lasciamo sempre all’avversario la voglia di rivalsa, dobbiamo uccidere la gara quando ne abbiamo la possibilità. Se poi ci mettiamo che taluni episodi ti condizionano la gara, allora la quadratura del cerchio è perfetta. Il signor Valeri, per fortuna era vicino all’azione sanzionando un rigore nitidissimo, come al solito ha operato delle decisioni che non hanno avuto lo stesso peso specifico. Mi spiego meglio nel secondo tempo ha fischiato un fallo, in area granata, per un presunto, ma davvero presunto, fallo di Lautaro su Izzo, mi sa che l’ha visto solo lui e poi ha convalidato la rete granata del momentaneo pareggio su una palese spinta, nei confronti di Skriniar da parte di Sanabria prima e di Zazza poi, facendo cadere in terra il difensore, dando via libera all’attaccante paraguaiano, che in questo modo, ha potuto appoggiare facilmente in rete. Allora quando si tiene un certo filo logico nella direzione di gara, lo stesso deve essere tale per tutta la durata della gara, non si può improvvisare nulla si è dinanzi all’occhio di tutti e non solo della Var! Questo è anche un chiaro riferimento a quello che è accaduto alla Sardian’s Arena dove sempre i soliti giornalai e commentatori o presunti tali, che hanno avuto un trascorso in bianconero, senza essere per nulla obiettivi, hanno cercato di trovare una spiegazione, a mio parere farlocca, sul mancato rosso a Ronaldo. In qualunque parte del mondo pallonaro, e qualunque giocatore di qualunque squadra che commette un fallo del genere è passibile di un rosso sacrosanto, per comportamento gravemente antisportivo. Ma all’altra squadra di Torino no, tutto è concesso. Ora cari amici nerazzurri è palese che non avendo altro che il campionato, cercheranno di creare un malcontento tale che gli arbitri capiranno chi è ancora il padrone. Capirete perché la dirigenza bianconera, si lamenta delle direzioni arbitrali in Europa che non sono confacenti alle loro magagne, tutto il mondo lo sa, tranne che in Italia. Non mi piace commentare quello che fanno le altre squadre, ma permettetemi di porre l’accento su di un fatto davvero grave che avrebbe potuto ledere l’incolumità di una persona, che fa il proprio dovere in campo, ma che infine di sportivo ha ben poco, diciamo quasi nulla. Va bene lasciamo perdere queste considerazioni tipiche da bar, pensiamo alla nostra cara e amata Inter mancano ancora 11 gare, da disputare con il fatidico coltello fra i denti. La domenica sportiva ci ha consegnato un allungo sulla seconda in classifica un più nove che non deve farci adagiare sugli allori, anzi deve fare emergere ancora più cattiveria sportiva, nell’aggredire l’avversario sino a sconfiggerlo. Ora testa al Sassuolo in un sabato qualunque ma è pur sempre un sabato italiano, dove i ragazzi cercheranno le motivazioni giuste per portare a casa il risultato. Questa volta, di proposito, non mi sono dilungato molto su alcuni elementi in squadra che ieri non hanno brillato per il gioco espresso, ma un accenno è d’uopo. Su tutti quel Gagliardini che per carità è un buon giocatore anzi un buon gregario, ma non gli si può dare la chiave d’interdizione del centrocampo, è molto lento e macchinoso. Altra freccia che si è disinnescata da sola è stato Hakimi, il ragazzo ha delle qualità che nelle ultime gare sono rimaste inespresse, come ad esempio quelle discese sulla fascia e quei cross che lui mette in area deliziosamente, che però ieri gli sono rimasti in canna. Di un Lukaku sotto tono non ne voglio parlare perché comunque il suo lo fa sempre, si attira addosso due e a volte tre difensori avversari e poi in caso di calcio di rigore, è una certezza consolidata: non sbaglia! Mi preme però dare il giusto merito a chi si sta sacrificando e con merito trascina il resto della squadra, mi riferisco a quell’ oggetto misterioso che tutti avevano definito Eriksen, ma che ora sta diventando un punto fermo dello scacchiere nerazzurro. E di Sanchez, ne vogliamo parlare? Entrato in campo con la sua classe, il dinamismo e la veemenza, tipica del suo essere in campo, si è reso protagonista di un cross al bacio che pareva dire a Lautaro spingimi in porta. Queste sono le giuste premesse secondo le quali siamo, con una gara in meno e il vantaggio rimpinguato, gli autori del nostro destino, senza pensare agli altri, siamo noi! Dobbiamo consolidare il nostro status lottando in ogni gara, cercando di aggiudicarci la posta in palio, giocando da squadra e dobbiamo farlo come sappiamo, perché abbiamo dato una netta dimostrazione di saperlo fare: e alla grande! …Amala!  

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi Tutto

Una vittoria… cinica!


Scritto Da il 9/Mar/2021

Una vittoria… cinica!

A bocce ferme possiamo trarre le dovute riflessioni: una partita in meno con lo stesso distacco dalla seconda, in fin dei conti questo ci ha detto la conclusione della settima giornata di ritorno del massimo campionato. Sicuramente i detrattori nerazzurri staranno storcendo il naso per il gioco espresso dalla squadra stasera, questo è innegabile però mi vengono in mente campionati, che si sono vinti nei precedenti anni, in cui si vinceva la maggior parte delle partite per un solo e unico goal e poi difesa impenetrabile e il risulto in cassaforte. Ora che in questa gara l’Inter ha espresso una qualità impagabile nell’asse difensivo, tutti a gridare allo scandalo. E poi ritengo che giocare contro l’Atalanta al momento attuale non è facile per nessuno, ne sanno qualcosa i cugini che hanno preso ben tre pere in casa loro. Credo che comunque vincere queste gare, seppur in sofferenza direi quasi in apnea, ti dà un’autostima infinita anche perché si è vista ancor più cementata una coesione di squadra mai vista sinora, nella sofferenza ci si da una mano tutti insieme. Però analizzando l’immensa gara difensiva dei ragazzi, voglio porre un’attenzione specifica sulla preparazione che Gasperini ha fatto in questa gara. I professoroni e commentatori sportivi hanno posto l’accento sulla gara difensiva dei ragazzi, questo è vero ed è alquanto innegabile, però non tutti hanno menzionato il sacrificio di Lautaro specie nel secondo tempo, ma ancor di più delle occasioni nitide che ha avuto il nostro armadio di ebano che ha perso, per ben due volte, il passo decisivo per andare in rete. Questo è accaduto per il semplice motivo che è stata adottata una marcatura speciale su Lukaku, direi asfissiante e tal volta raddoppiata, nella quale è stato proibitivo fare molto di più. Tal volta sono queste le gare che, portate a casa, danno la consapevolezza di un qualcosa che si può avverare, perché vincere una partita diciamo sporca, contro un avversario di grandissimo spessore, ti rende più forti e consapevoli di ciò che si potrebbe fare in futuro. Sono contento che l’abnegazione della squadra verso la vittoria abbia rafforzato quella cinicità difensiva che molto spesso è mancata agli attaccanti, ecco perché sugli scudi vanno in primis tutto il reparto difensivo, nel quale primeggia Handanovic autore di un paio di belle parate e poi Skriniar per l’essersi trovato pronto al momento giusto e al posto giusto. Mi rendo conto che magari il pari sarebbe stato un risultato ugualmente accettabile, questo è fuori discussione, io non sono un becero tifoso che non guarda quella che è la realtà, per questo da sportivo/tifoso, dico che alla fine la gara ha prodotto questo risultato e deve essere accettato, io né sono felicissimo, altri credo non lo saranno. Per il resto tutta la squadra ha fatto una partita di grandissimo sacrificio, concedendo pochissimo alla Dea. La serata di un lunedì sera ha determinato la consapevolezza che agli orobici sono state cancellate ogni tipo di velleità di rientrare nella corsa scudetto, e alle inseguitrici che dovranno ancora sudare le così dette sette camicie e forse più, per sperare di riagguantarci. Siamo noi gli artefici del nostro destino, allo stato attuale non credo che le squadre che ci seguono riusciranno a farcelo cambiare, a meno che subentri qualche agente esterno, ma a questo non voglio pensarci sarebbe davvero deleterio se ciò si verificasse. L’Inter ha sempre vinto dando battaglia, lottando sempre uniti contro tutti e contro tutto, com’è sempre stato e come credo ancora sarà. Ultima annotazione, in questa gara vi è una dedicata speciale per i 113 anni della fondazione, in quel lontano 9 marzo del 1908, in un ristorante mitico di Milano, “l’Orologio” ci furono le premesse e si gettarono le fondamenta per un progetto ambizioso, si unirono dissidenti rossoneri e formarono quella che è allo stato attuale l’unica società di calcio della massima serie, che può fregiarsi di un palmares invidiabile, ma ancor di più di essere l’unica squadra in Italia ad aver disputato tutti i campionati di massima serie e di aver vinto 5 trofei in un solo anno calcistico con un triplete, che fa togliere il sonno a tantissime altre squadre. L’Inter unico amore incondizionato, voglio chiudere con una frase del mitico Giacinto Facchetti, a cui il nostro club è dedicato: “ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore.” …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi Tutto

Abbattuto un tabù!!!


Scritto Da il 5/Mar/2021

Abbattuto un tabù!!!

Il posticipo della giornata infrasettimanale della sesta di ritorno, ci opponeva all’ostico Parma, in casa loro. Che la gara non fosse semplice lo si sapeva anche perché, senza una spiegazione plausibile e logica, abbiamo sempre sofferto l’undici ducale. Come volevasi dimostrare pronti via, la prima occasione è stata gialloblu, non un intervento eccezionale per carità, ma il buon Samir si l’è cavata egregiamente. Volendo considerare anche un colpo di testa del rumeno Man, che non credo sia stato voluto quel colpo di testa che ha sfiorato il palo, di fatti il Parma non ha più impensierito il nostro portiere, anzi siamo stati noi che a più riprese abbiamo mancato una rete che, stando a quello che si è visto in campo, sarebbe stata ampiamente meritata. Tutto sommato i ragazzi hanno giocato discretamente, leggermente sotto tono rispetto alle precedenti gare, però erano sempre sul pezzo come si suol dire in questi casi. La manovra è stata avvolgente come al solito, ma un po’ più lenta, e anche vero però che i ducali pressavano a tutto campo, cercando quelle ripartenze che potevano essere letali, ma che i ragazzi puntualmente hanno neutralizzato. Il Parma era schierato in campo con un falso nove, non vi erano attaccanti di ruolo, specie nella prima ora, e questo ha fatto sì che i nostri tre centrali, potevano agire di rimessa spingendo sino ad oltre la metà campo avversaria, specie Skriniar che Bastoni. A proposito del ragazzotto mi sta piacendo sempre più, è dotato di un piede sinistro non male e un’intelligenza tattica rara per un difensore, capaci di fare degli assisti precisi e in profondità, davvero un ottimo acquisto che quest’anno è esploso con tutta la sua classe. Si nota perfettamente che l’anno in prestito proprio ai ducali gli ha fatto bene, se questi sono i benefici che sta dimostrando. Il bivio rappresentato dalla gara del Tardini era fondamentale per affrontare le successive, anche perché superato questo scoglio alquanto insidioso per i nostri colori, tutto fa presupporre che il resto, non dico che è cosa fatta, ma possiamo essere concentrati e fare meglio. Ieri per verità di cronaca non abbiamo disputato una delle più belle gare giocate sinora, ma è anche vero che quando i ragazzi hanno pigiato sull’acceleratore, non c’era nessuno che poteva opporre resistenza. I difensori del Parma si sono accorti della potenza fisica del nostro armadio di ebano, non sono riusciti a contrastarlo specie quando di prepotenza s’è involato verso la porta di Sepe, e dopo aver disorientato tutti coloro che l’inseguivano, ha regalato un assist al bacio per il cileno Sanchez. Spettacolo puro! Bella partita del “nino maraviglia”, giocatore che per generosità non è secondo a nessuno mettendosi al servizio della squadra, poi ieri sugli scudi perché autore di due reti. Conte temeva questa gara a ragion veduta e avendo vinto, da più forza all’autostima del gruppo, consapevoli che le prossime saranno solo delle battaglie infinite con coloro che vorranno metterci uno sgambetto e farci cadere. Noi non dobbiamo far alimentare in quelle squadre che ci seguono, quella possibilità di rivalsa, dobbiamo stroncare sul nascere ogni loro velleità nei nostri confronti, perché abbiamo ancora tredici finali da compiere e se saremo stati bravi allora avremo il meritato premio, ma non voglio pensare minimante ad altro. Io credo in questo gruppo e devo fare il mea culpa se talvolta ho criticato Conte e quel suo essere “gobbo”, si sta dimostrando un professionista serio (certo con lo stipendio che si ritrova vorrei vedere se non lo faceva), che tiene al suo progetto e ha dato a questa squadra una mentalità nuova, che non si può comprare al supermercato, è insita nei campioni. Lui ha trovato il modo di farla venir fuori al momento giusto, curando l’aspetto umano di ognuno, facendo capire che bisognava mettere in primo piano il “noi” anziché “l’io”. Ora si vedono i frutti ed è un bel vedere, la corazzata nerazzurra viaggia con ben 62 reti realizzate, score che non si vedeva da tantissimi anni e se gli sforzi sono finalizzati verso la ricerca costante della rete, questo vuol pur significare qualcosa? Sicuramente si, che la squadra è coesa e remano tutti verso un ambito traguardo che manca da sin troppo tempo a Milano, quella sponda del naviglio che ha una voglia matta di gioire e godere, sventolando quei vessilli da troppo tempo arrotolati. Noi crediamo fermamente in voi, ragazzi avanti così: saremo sempre orgogliosi della nostra cara e amata Inter!!!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi Tutto


Il grido dei tifosi: questa è l’Inter!
Era palese che il derby vinto abbia irrorato l’animo dei ragazzi di una linfa nuova, capace di trasformare il loro entusiasmo in una forza incredibile sul terreno di gioco. Nel sordo pomeriggio di una domenica di fine febbraio, si è consumato l’ennesimo falcidiante copione già visto nelle ultime gare, gli avversari annichiliti non hanno potuto far nulla contro la forza martellante dei ragazzi. Se la rete avvenuta in meno di 35 secondi, era il giusto presagio di una gara nettamente in discesa: di fatti così è stato. Certo chiudere la prima frazione di gioco con un solo goal di scarto, potrebbe sembrare davvero deleterio per l’autostima dei ragazzi, in quanto si sono divorati davvero tantissime occasioni, fortunatamente ciò non è avvenuto, complice un alto grado di maturità che hanno acquisito. Purtroppo questo è il leitmotiv delle nostre gare, e non solo ora che si è trovata la cosiddetta quadratura del cerchio, anche nelle gare precedenti non siamo riusciti a finalizzare in rete le tantissime occasioni create, vuoi per la bravura dei portieri avversari e vuoi per l’imprecisione dei ragazzi che sembra tal volta voler entrare in porta con il pallone. Però rispetto al girone d’andata, ora c’è un gioco che supporta la coralità delle azioni che partono dal nostro portiere, e man mano arrivano senza intoppi alle punte, pronte a tradurre in goal tutta questa mole di gioco. Tal volta ci riescono, a volte no e a proposito urge una riflessione, se in queste condizioni siamo l’attacco più prolifico di serie A, se fossimo stati un attimino più cinici, allora sì che avevamo di certo una squadra stratosferica. Ma va bene anche così. Oggi ad esempio abbiamo lasciato al Genoa solo quindici minuti di un secondo tempo alquanto sterile, non hanno affatto impensierito il nostro Samir, capace di fare solo accademia, senza alcun intervento eclatante. Sugli scudi, nonostante i tre goal incassati, è stato viceversa Perin autore di interventi prodigiosi e stilisticamente interessanti. In questa frazione di gioco comunque i ragazzi sono rimasti sul pezzo, certo hanno rifiatato com’è giusto che sia, ma quando hanno voluto nuovamente accelerare, di forza sono riusciti con veemenza ad impensierire l’estremo difensore genoano. La conseguenza naturale sono stati il raddoppio e il terzo goal, in cui il nostro armadio di ebano si è prodigato in assist-man per i compagni Darmian e in un certo senso anche per Sanchez, appena entrato in campo. L’impegno dei ragazzi è stato lodevole, hanno consolidato quell’efficacia che era risultata palese nella loro forza. Una difesa imperforabile con il ritrovato Skriniar che con de Vrij e la bellissima sorpresa Bastoni, si sono amalgamati sempre più non sprecando mai un pallone anzi amano giocarli con inviti sontuosi per i centrocampisti e attaccanti. Per fortuna la banda del buco non è più presente nel nostro organico e ancor prima nei nostri pensieri, l’abbiamo lasciata ad altri ora la nostra squadra può contare in giocatori validissimi che con tenacia non abbiamo svenduto e non parlo del solo Skriniar. Il pensiero ricorrente va al danese Eriksen che non vedevamo l’ora di dar via, la nostra fortuna è stata quella che alla fine è rimasto, forse complice anche la presa di posizione di mister Conte e credo, anche dalla propensione del giocatore, ad assumere in campo una posizione che riesce ad interpretare alla grande, tant’è che anche oggi ha fatto vedere di che pasta è fatto. Quella velocità di pensiero e di azione che è insita nel suo modo di giocare, che finalmente sta facendo vedere a tutti, in primis ai tifosi nerazzurri che lo stanno apprezzando sempre più. Certo quando si vince è tutto più semplice, ma devo aggiungere che vincere in questo modo ti fornisce una carica incredibile e ti fa affrontare i successivi impegni al meglio, consci della propria forza. Oggi pomeriggio non c’è stato un giocatore che ha giocato meglio dell’altro, tutti hanno avuto una coralità d’intenti e mostrato una qualità di gioco la cui unica finalità ultima è stata la vittoria. Ma lasciatemi una considerazione personale, i nostri due attaccanti sono eccezionali e deleteri per le difese avversari, si completano e si aiutano l’un l’altro, ma la capacità di Lukaku è davvero devastante. Sembra a volte volersi prendere sulle proprie possenti spalle l’intera squadra, trascinando i difensori avversari che cercano di arginarlo, in questo modo però lui apre gli spazi opportuni per i compagni, in cui s’inserisce molto bene Lautaro e a volte anche gli altri, in particolare i centrocampisti. Continuando a giocare in questo modo, possiamo noi stessi essere gli artefici del nostro futuro, pensando ad una gara per volta, senza avere l’assillo e pensare agli avversari. Ogni gara deve essere interpretata al meglio come fosse una finale e giocare come sappiamo, visto che sinora abbiamo dimostrato di saperlo fare, e aggiungerei anche molto bene. Forza ragazzi siamo con voi, nonostante la mancanza del nostro supporto: ci crediamo!!!  …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi Tutto