Posts made in Ottobre, 2023


La vittoria… più bella!


Scritto Da il 30/Ott/2023

La vittoria… più bella!

Mai una vittoria ha avuto un gusto così dolce, specie quando si ha la forza di avere la meglio nei confronti di una squadra il cui scopo era quello di non prenderle, di portare a casa un risultato positivo. Tutto poteva essere veritiero, se da una parte non si riesce a segnare una rete nonostante, le molteplici occasioni da rete create, ma gli avversari non hanno fatto i conti su di una voglia irrefrenabile dei ragazzi di dare una gioia irrefrenabile ai tanti sostenitori presenti sugli spalti: dal cilindro è sortito un fantastico Marcus Thuram, colui che ha definitivamente cancellato, il suo ignobile predecessore, nel cuore di tutti quelli che amano l’Inter sul serio. Fa specie il commento del Mou in una intervista, con il suo tipico linguaggio ha voluto sminuire la nostra vittoria, valorizzando la prova dei suoi ragazzi, per certi versi ci può anche stare, ma se non fosse stata inventa la tv poteva essere credibile, forse accettabile, ma non in questi termini. Mio caro Mou ti saremo sempre grati per quello che hai realizzato con i nostri colori, per avere reso possibile i nostri sogni, ma talvolta bisogna essere realisti e ammettere la sconfitta senza tirare in ballo presunti torti, un attimo di autocritica, non sarebbe male, e dire che gli avversari sono stati superiori, forse saresti risultato un po’ più simpatico, non è nella tua indole, questo è vero. Queste mie affermazioni derivano dal fatto che sono davanti agli occhi di tutti le molteplici azioni create dai nostri ragazzi, di quello che ha prodotto il nostro gioco, dei due legni colpiti e almeno un paio di interventi di Rui Patrizio, e la Roma? Non pervenuta ha solo difeso, ripartendo molto bassa e con il presupposto di non affondare perché nettamente inferiori all’Inter. I ragazzi non hanno concesso nulla, neanche l’0nore delle armi agli avversari e neanche all’oggetto indefinito con la maglia numero novanta. Di Lukaku meglio stendere un velo pietoso, si sarà reso conto, forse, dell’errore commesso, di quello che poteva essere e che non lo sarà mai, ribadisco il mio concetto a Milano poteva essere un re indiscusso, ora dinanzi agli occhi di tutti è solamente un giullare. Ma diamo i dovuti meriti alla nostra squadra che è tornata in testa al campionato con pieno merito staccando i cuginastri, ma la cosa che è più interessante capace di produrre un gioco, che è una vera gioia per gli occhi. In una settimana attesa da tutti, dove s’è posto in primis il ritorno a San Siro del reprobo Lukaku, sono state spese fiumi di paroloni e tantissime pagine di quotidiani e di format televisivi, fortunatamente la squadra e società hanno fatto quadrato, dimostrando ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, di un altissimo livello caratteriale e forza di gruppo, pensando più all’aspetto tecnico che altre ciance che lasciano il tempo che trovano: sono inutili e senza costrutto, contano i fatti e ieri i ragazzi hanno dato il meglio, dando una dimostrazione di forza tale da aver reso gioioso il ritorno a casa degli oltre settantamila tifosi che hanno cantato e gioito sugli spalti. Si potranno trovare tutte le attenuanti del caso in casa giallorossa, ma creare una sola occasione, magistralmente disinnescata da Sommer per altro, senza tirare un solo calcio d’angolo mentre l’Inter ben otto, con un possesso di palla a nostro favore con un 64%, con 5 occasioni da rete nitide, contro l’unica di testa, con tiri totali 19 a 3 a nostro favore. Non voglio sciorinare altro, ma tutto questo sarà pure sinonimo di una grande partita, a discapito di tutti i saccenti giornalai che, in più di un’occasione, in programmi televisivi, hanno sminuito la nostra vittoria, su tutti l’ignobile peracottaro di Zazzaroni. Un consiglio spassionato, occupati d’altro il calcio non fa per te, oramai è risaputo che sei, da sempre, anti interista per eccellenza, basta poco per essere realisti e più che altro credibili. I ragazzi hanno dato un segno tangibile che quando voglio pigiare l’acceleratore non c’è né per nessuno, sanno che se vogliono, nulla è precluso dipende dalla loro volontà e voglia di rincorrere traguardi prestigiosi, è nelle nostre corde bisogna solo aver la tigna giusta e giocare da squadra, perché noi siamo l’Inter, la migliore squadra, che occupa la vetta della classifica del campionato di serie A, a discapito di tutti le altre che devono chinarsi al nostro volere. …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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La forza nei… cambi!


Scritto Da il 22/Ott/2023

La forza nei… cambi!

E con quella di ieri pomeriggio, sono quattro le trasferte stagionali con i tre punti portati a casa, certo un ruolino di marcia invidiabile se non fosse, in contrapposizione, paragonato a quello casalingo, sciagurato in due occasioni, le ultime, che ci hanno lasciato davvero l’amaro in bocca! Come è già accaduto in altre occasioni, in quel di Torino s’è rivista un Inter sonnacchiosa, quasi svogliata, figlia di alcune gare precedenti, capace di fare il minimo compitino senza affondare, anzi lasciando agli avversari lo spazio necessario per farci male, infatti dalla mezz’ora in avanti il Toro ha preso coraggio, giocando con veemenza creando qualche pericolo. Alla ripresa s’è rivista un’altra squadra in campo, credo ci sia stato il consueto faccia a faccia negli spogliatoi, e grazie alla qualità della rosa, sono bastati tre cambi, forse essenziali quanto basilari, per rivoluzionare il modo di giocare di un’Inter trasformata. Hanno giocato come sanno, affondando e creando in diverse occasioni, l’Inter sonnacchiosa del primo tempo, s’è finalmente trasformata in quella squadra che si prende ciò che vuole, con autorità e giocando come sa, nulla è precluso. Una delle migliori rose del campionato, non solo italiano, ha bisogno di ricambi e in panca ce ne sono diversi all’altezza, una rotazione è sintomatica in talune gare, s’è notato che qualcuno ha bisogno di tirare il fiato, com’è giusto che sia: il Barella visto ieri sera non è lo stessa di sempre, per carità le qualità non si discutono, ma l’appannamento talvolta è evidente. Inzaghi deve capire che la squadra dell’Inter ha 22 titolari, e lui come un generale, un degno stratega, deve cercare d’intercambiare le pedine, per raggiungere l’obiettivo e vincere la guerra, le battaglie lasciamole ad altri, a noi non interessano! Anche ieri s’è rivisto quel Marcus Thuram devastante, un misto di Dzeko e del migliore Lukaku, che anche in un primo tempo, giocato sottotono dalla squadra, è stato uno dei pochi a salvare la faccia, forse in compagnia di Calhanoglu e di un Toro evanescente, ma sempre sul pezzo, lui il suo lo fa sempre, il resto della squadra s’è arrabattata al consueto compitino, farcito di tanti errori, di concentrazione. Per carità non voglio per questo gettare la croce sul nostro tecnico, ma le sue considerazioni finali in conferenza stampa non possono essere veritiere, quando dice che anche nel primo tempo i ragazzi hanno giocato un buon calcio, forse a tratti, ma ben poca roba rispetto a quello dimostrato nella ripresa. La forza d’inerzia di questa squadra è stata determinata dai cambi che per fortuna sono avvenuti, quasi allo scoccare della mezz’ora, con l’entrata in campo di forze fresche e ben motivate, s’è sovvertito l’esito di una gara che non pareva di fatto scontata, visto quello accaduto nei primi quarantacinque minuti. Come recita quel detto: tutto è bene ciò che finisce bene, ma talvolta ci vuole il necessario coraggio per sovvertire lo status quo del momento, le armi ci sono e sono tutte di qualità, bisogna oliarle e caricare a mille per ferire mortalmente l’avversario. Ora dinanzi alla tv aspettando l’esito della gara del Meazza, che ci dirà da chi dobbiamo guardarci le spalle, sperando che la fortuna dei cuginastri cessi, prima o poi, ma noi dobbiamo pensare in primis a noi stessi. Dobbiamo essere concentrati alla gara di martedì, contro il Salisburgo, dovremo dare il colpo necessario per andare in testa al girone, incasellando quei punti necessari che ci daranno la possibilità di un primato che è assolutamente nelle nostre corde, pensando con più veemenza al campionato, senza lasciare per strada altri punti importantissimi. Alla ripresa del campionato ci sarà lo scoglio Roma del compianto e sempre amato Muorinho, a cui il popolo nerazzurro ha sempre riservato grande affetto, ricambiato in più di un’occasione dal tecnico portoghese nei nostri riguardi, ma è anche vero che ci sarà la comparsa di colui che ci ha preso in giro per ben due volte, ribadisco il mio concetto nei suoi confronti, non di odio ne di disprezzo, ma con una giusta dose di sarcasmo, poteva essere un re a Milano invece s’è dimostrato un giullare di corte a Roma: poraccio!!! I tifosi nerazzurri gli riserveranno l’accoglienza che si deve a personaggi del genere, anche perché chi è causa del suo mal pianga s’è stesso. Credo comunque che anche i ragazzi in campo non gli riserveranno carezze, saranno concentrati nel non lasciargli spazio ne giocate, perché anche loro sono stati traditi da una persona che ha prima baciato il nostro stemma e poi l’ha tradito, alla stessa stregua di quel Iago di Shakespeariana memoria: ti aspettiamo Lukaku, vedrai cos’è capace di fare il popolo nerazzurro, perché il nerazzurro si ama e non si getta nel fango, come hai fatto tu!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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Una ciambella senza buco…!


Scritto Da il 8/Ott/2023

Una ciambella senza buco…!

Parafrasando il detto che recita: non tutte le ciambelle riescono con il buco, ebbene con quel pareggio di ieri le ultime nostre ciambelle casalinghe sono tutte venute fuori senza il buco, anzi per meglio dire, di buchi in difesa ce ne sono stati parecchi. In otto gare abbiamo concesso ben 5 punti, in casa nostra, a squadre di un lignaggio non certo eccelso, certo non sempre si può vincere ma annullarsi in questo modo, con errori tanto banali quanto sciocchi, fa davvero male per tutto l’ambiente nerazzurro. Forse agli albori della gara tutto pareva essere già incanalato verso una facile vittoria, che negli ultimi anni contro i felsinei ci ha dato tantissimo piacere, con risultati tennistici. Dopo però l’essere andati in vantaggio di ben due reti, di pregevole fattura, specie la seconda di Lautaro, ecco che subentra quell’insostenibile leggerezza di una concentrazione latitante, perché non si possono commettere errori così banali. Il mio riferimento va certo a Lautaro per il suo intervento in area nei confronti di un giocatore del Bologna, ma principalmente sulla posizione della nostra retroguardia, che in occasione di un banale calcio d’angolo, è riuscita a far arrivare in area un passaggio così banale, senza opporre la dovuta resistenza degli uomini preposti, tant’è che è dovuto intervenire il nostro “puntero” per arginare quell’occasione. Mi chiedo ma dov’erano i centrocampisti e i difensori? Mah tutto da verificare, per non parlare della palla persa a malo modo nell’oltre metà campo felsinea da un nostro giocatore, che ha prodotto il tempestivo e successivo lancio di un difensore rossoblù, verso il proprio centravanti che si è fatto letteralmente beffe di ben tre nostri difensori, con una retroguardia inspiegabilmente sguarnita, che non sono riusciti a chiudere lo spazio per il tiro, facendogli fare tutto quello che ha voluto sino alla conclusione vincente, che è valso il pareggio, manco a dire che fosse stato Maradona o Messi. Una grande squadra non commette simili errori, anzi in circostanze dove si sanno che le forze vengono meno, dove mettere in cassaforte la partita senza lasciare spazio, prestando il fianco a una riapertura di una gara che, con un pizzico di cinismo e concretezza, l’avremmo portata a casa. Vero che il campionato è tutto da divenire, ma sono queste le occasioni che bisogna sfruttare per far capire che siamo i padroni di un campionato che vogliamo far nostro, dopo che per ben due anni abbiamo lasciato spazio ad altri, per merito altrui e in altri casi per nostro vero e puro demerito. Possono esserci tutte le scusanti di questo mondo, di una gara di Champions giocata a mille, di una stanchezza che ti porta in dote questa competizione, di una pacatezza raggiunta con i tre punti europei, ma ribadisco, specie in casa non puoi e non devi, lasciare adito e spazio a squadre che giocano sì a calcio in modo garibaldino e per giunta, capaci della grande prestazione. Se vogliamo essere capaci di prestazioni maiuscole, dobbiamo innanzitutto crescere a livello mentale senza quei blackout che hanno caratterizzato l’Inter delle passate stagioni e che ogni tanto ritornano in auge, in modo sconsiderato e del tutto gratuito, favorendo l’avversario di turno. Non sempre si possono disputare gare contro compagini del nostro stesso livello, dove la concretezza è la base essenziale, tenendo ben presente questa considerazione, lo deve essere anche contro le piccole e medie squadre. Ad onor del vero, i ragazzi non hanno lesinato nella gara di ieri, l’impegno che è stato comunque massimo, ma tutto ciò è apparso vano riguardando la gestione delle risorse che non è stata all’altezza della situazione. Tolti i vari Thuram e Dumfries, magari più abili nel colpo di testa, se non altro per la loro prestanza fisica, s’è continuato con cross a centro area dov’erano piazzati i difensori bolognesi che erano di stazza superiore ai nostri Lautaro e Sanchez. Forse il nostro mister avrebbe dovuto agire diversamente, con scelte meno obbligate considerando che si poteva giostrare con una rosa, come la nostra, che di qualità ne ha da vendere. È altresì vero che non sempre si può operare al meglio e che le idee in campo sono esclusivamente le sue, con il senno del poi, tutto può essere messo in discussione, la nostra speranza che alla fine si arrivi alla famosa quadratura del cerchio, capendo che talune scelte sono si sanguinose, ma tal volta necessarie. Ora stacchiamo la spina per una decina di giorni spazio alle varie nazionali, poi si ritornerà con un altro tour de force, andando in primis a far visita al Torino e poi la gara contro quella Roma del nostro caro compianto Mourinho, nella cui squadra milita un giocatore che poteva essere un re, ma di fatti s’è rivelato un solo buffone di corte, noi siamo l’Inter e questi personaggi non c’interessano nella maniera assoluta! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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Un toro indomabile!


Scritto Da il 1/Ott/2023

Un toro indomabile!

La terra campana, doveva essere il presupposto per la restituzione di una squadra, la nostra che s’era smarrita nell’ultima gara casalinga. Erano le speranze del popolo nerazzurro, quest’è vero, ma per cinquanta minuti tutte quelle belle premesse della vigilia, non s’erano viste, per carità il solito gioco evanescente con timide occasioni, ma null’altro, facendo fare un’ottima figura alla Salernitana. La formazione messa in campo da Inzaghi, partiva con alcune sostituzioni tra i titolari, la più importante senz’altro quella di Lautaro messo in panca. La prerogativa è far tirare il fiato a qualcuno, questo è vero quanto basilare, in considerazione se non altro, per le tante gare ravvicinate, con calendari davvero pressanti e impegnativi, in tutte le direzioni. Credo che Lautaro, notando i compagni in campo erano talvolta in affanno e che stavano stentando nel trovare la via da rete, si stesse caricando alla grande, la sua voglia si spaccare il match era ben visibile. Minuto cinquantaquattro sostituzione: esce un volenteroso Sanchez per un Lautaro Martinez, letteralmente toro scatenato, complice gli assist del suo gemello Thuram e di altri compagni che l’hanno messo in condizione, inizia il suo fantastico show. Dopo soli quattro minuti dal suo ingresso ecco che va in rete con un fantastico colpo sotto sull’uscita del portiere salernitano, ma non finisce mica qui. La sua fame atavica di reti continua sino alla fine, con uno score di ben quattro reti, eseguite in tutte le salse possibili, che ne determina non solo un goleador senza precedenti, ma con questa gara detiene un record di reti segnate, da un giocatore subentrato, in un lasso temporale di poco più di mezz’ora. Certo con un toro in queste condizioni, davvero si può pensare in grande, ma la cosa che fa specie pensando che se ha un piccolo appannamento di forma, siamo in braghe di tela. Bisogna fare tutti i debiti scongiuri, sperando che la buona sorte ce lo preservi sino alla fine, mai come in questo momento, sta diventando sempre più un vero leader e non solo, ma l’indiscusso capitano di questa squadra. Ci siamo ripresi la vetta, cosa non da poco, senza pensare troppo a ciò che è stato, guardiamo avanti con fiducia, questa squadra ha mostrato qualità, e non da ora, deve solo ampliare quell’autostima e credere in se stessa, lottando come sanno fare, si possono raggiungere davvero tanti traguardi importanti. Ora testa al prossimo impegno, c’è una Champions da onorare, siamo dopo tutto i vice campioni d’Europa, e da tali dobbiamo affrontare tutte le gare dal torneo europeo, incutendo terrore nelle squadre che ci affrontano, devono pagare pegno, anche perché si troveranno dinanzi a uno stadio gremito, che al solo urlo dovrebbe far venire i brividi, iniziando dalla sigla di approccio alla gara, che si sente all’ingresso delle squadre in campo e dai cori dei tifosi festanti. Uno stadio gremito sino all’inverosimile, non può che caricare maggiormente i nostri ragazzi, perché sanno che noi tifosi li sosterremo sempre con un cuore gonfio così, perché loro in campo c’inorgogliscono sempre più con tanta voglia di avere la meglio sull’avversario di turno, con la maglia bagnata sino all’ultima stilla di sudore, che sarà loro riconosciuta sempre e comunque con il nostro affetto che non ha eguali: forza ragazzi noi siamo con voi sempre e comunque!!!     …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto

Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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