Inter Club Fano


… e la festa continua!


Scritto Da il 29/Apr/2024

… e la festa continua!

Dopo la conquista del nostro 20esimo scudetto in casa dei cuginastri, sbattendogli in faccia la nostra gioia per la conquista della seconda stella, con quell’evidente supremazia cittadina e con ancora addosso l’emozione a mille per aver dimostrato ancora una volta, qualora ce ne fosse stato bisogno, la nostra schiacciante superiorità palesata con la vittoria del sesto derby vinto consecutivamente. Nonostante gli altri esponenti delle tifoserie opposte, che continuano ed essere rosi dall’invidia, con quel vivido dolore per la nostra infinita gioia, tutto pareva far passare in secondo piano, anche la gara del lunch match domenicale, che ci vedeva opposti all’unica squadra di Torino, quel Toro indomito, che voleva giocarsi delle residue chance europee. Mi piace rimarcare la correttezza granata, che ha effettuato il così definito “pasillo de honor” tributando il giusto merito della vittoria all’Inter. Ma i ragazzi dinanzi alla fantastica cornice di pubblico, di tifosi festanti, che ha gremito lo stadio in ogni settore, non volevano mancare una vittoria che alla fine è stata più che meritata, presupponendo quella festa che era stata preparata appena la matematica ha espresso il suo verdetto. Della gara ancora una volta bisogna rimarcare la forza dei ragazzi, che dopo un primo tempo sonnacchioso, di contro c’è stata una ripresa che ha mostrato il carattere di un’Inter famelica che non ha perso tempo e una volta notato il pertugio giusto, ha affondato i colpi necessari per vincere la partita. Certo ora tutti i commenti dei nostri avversari, avranno affondato i loro artigli, nella becera convinzione, che ancora una volta siamo stati aiutati dal Var, tanto poco c’importa, volevamo la vittoria e tale è stata, noi continuiamo a gioire e loro continuano a rosicare, con il se e con il ma non si va da nessuna parte, tant’è che i ragazzi hanno sciorinato un bel gioco da sempre e non solo quest’anno, con Inzaghi da quasi un triennio. Forse quest’anno siamo stati più continui, con la consapevolezza che uniti si poteva ambire a un qualcosa d’importante, che meritatamente s’è verificato, uno scudetto più che mai voluto con quella seconda stella che brillerà sempre più nel nostro cielo azzurro, posandosi sul quel nero che simboleggia la notte, colori fantastici della nostra maglia, e che farà compagnia alla sua gemella sullo scudetto cucito con orgoglio sul nostro petto. Neanche il più becero dei commenti, dei nostri antagonisti, potrà toglierci ciò che abbiamo ampiamente meritato sul campo, la forza di cui disponiamo è la nostra certezza che ci fa credere in un gruppo forgiato nella coesione e nell’aiuto reciproco, perché in squadra ci sono tanti giocatori indispensabili, e non solo i titolari, facendo fronte comune verso l’unico traguardo possibile: la vittoria! Lo scudetto è il premio significativo di tutti i sacrifici che vengono compiuti durante tutto il campionato, che specie quest’anno, è stata una cavalcata di emozioni, schiacciando l’avversario di turno sotto i colpi, non solo del reparto avanzato, ma di una coralità di uomini, prima che essere giocatori. La gara ha rimarcato, ancora una volta, la visione di gioco di un centrocampo, il migliore in Italia e senza l’ombra di essere smentito, forse uno dei migliori in Europa che ieri ha posto in evidenza un giocatore fantastico come il “Sultano” Hakan Calhanoglu, autore di una doppietta, ma la cosa che mi è piaciuta tantissimo è stata la predisposizione di voler lasciare il rigore al capitano, per fare in modo che si sbloccasse, visto che da febbraio non marca una rete. In tutta risposta Lautaro ha risposto che il rigorista principe era lui, e avrebbe dovuto calciare lui. La sentenza Chala capace di trasformare il sedicesimo rigore consecutivo, ma sugli scudi era palese che ci andasse lui, ma sono tutti i ragazzi che meritano un sicuro plauso. Dopo la gara la festa in campo è stata la continuazione di quella impostata lunedì scorso, anche se il livore milanista voleva far sottacere la nostra gioia, con la loro scelta cervellotica di mettere a manetta la musica tecno per cercare di coprire i nostri cori festanti, ma non hanno potuto fermare né frenare la nostra gioia immensa. Il pomeriggio è proseguito fuori dallo stadio, con cori festanti, in attesa dei campioni negli autobus scoperti, che hanno fatto il percorso tra due ali di tifosi che hanno accompagnato il corteo sino a Piazza Duomo, dove s’è raggiunta l’apoteosi sino a notte inoltrata. Tutto molto bello ed emozionante, con la consapevolezza che continuerà sino alla consegna del trofeo, che si terrà in occasione della gara interna contro la Lazio, noi ci stiamo preparando a esultare ancora una volta, allorquando il trofeo verrà levato al cielo dal nostro capito, il “toro” Martinez che verrà consacrato, con tutta probabilità, re dei bomber del campionato di serie A, cosa volere di più? Nulla, perché i numeri di questa squadra parlano chiaro, tutta l’Inter farà festa in un amore incondizionato con i nostri tifosi da tutta Italia!!! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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La festa delle due stelle brillanti!

Che bello è, quando in una sera di fine aprile, si raggiungono determinati traguardi, in casa di chi riteneva di fermarci. Che bello è conquistare, non solo lo scudetto ma la seconda stella, festeggiando dinanzi ai cuginastri non c’è emozione migliore e disintegrare il loro ego con la sesta affermazione di seguito nel derby, come si dice in questi casi giocando il match point: gioco, partita e incontro!!! Anche ieri sera i ragazzi hanno quasi fatto la partita perfetta, se non altro con quel piccolo patema d’animo del finale d’incontro, certo non cambiava nulla neanche con il pari, ma vincere così non c’è paragone, ne prezzo. Come ci è già capitato quest’anno, creiamo tantissimo e sbagliamo l’impossibile, se nel primo tempo l’abbiamo chiuso con il risultato striminzito di 1 a 0, é solo per due fattori determinanti: il primo per la bella parata di Sommer su girata di Calabria, il secondo per la scarsa precisione dei nostri attaccanti (Lautaro e Thuram) e centrocampisti (Mkhitaryan), forse poi è subentrata la consapevolezza di reagire ed essere più concreti, tant’è che dopo pochi di giri d’orologio, ecco che il meraviglioso Marcus mette a sedere la difesa milanista, quindi piazza un fendente sul palo del portiere avversario, che gonfia la rete: fantastico! Così la seconda stella s’è palesata e resa molto più vicina, ha accarezzato la nostra maglia, posandosi dolcemente accanto all’altra, in una bella accoppiata che illuminerà il nostro futuro cammino. Mi ritengo molto fortunato, come tanti altri tifosi, ho assistito a eventi fantastici quasi memorabili, dalla conquista del triplete (sinora unico in Italia), per poco non si portava a casa la quarta Champions, ma per fortuna ora c’è stata la conquista della seconda stella, cosa c’è di più bello di questa fantastica vittoria e volere di più? L’orgoglio di aver superato chi si credeva l’essenza di Milano, ma noi abbiamo e siamo molto di più, dalla nostra c’è la coerenza di essere una squadra compatta, lasciando agli altri ogni chiacchiera, preferendo i fatti a ogni sorta di lamentela e invettive varie contro presunti complotti, come hanno sempre fatto tutti gli altri, ma noi siamo l’Inter e il resto non conta. Anche ieri sera ci hanno provando a far scivolare la gara in una sorta di combattimento fisico, forse ritengo che il direttore di gara non è stato proprio all’altezza del compito che il designatore gli aveva affidato, facendo le cosiddette pulci al suo operato, non m’è piaciuta la sua difettosa disomogeneità nelle valutazioni in campo. Ha permesso un certo gioco scorretto con falli al limite del regolamento dei milanisti, nella fattispecie di Gabbia, che ha letteralmente picchiato “Lautaro” prima, e poi chiunque arrivasse dalle sue parti, con un’ammonizione per un fallo, da macellaio, che poteva essere da rosso (netto colpo di gomito, intenzionale, sul volto di Lautaro). E quando serpeggiava un certo malumore di manifesta inferiorità nei nostri confronti, i cuginastri hanno pensato bene di caricare maggiormente di tensione la gara, senza un motivo ben preciso, sia ben chiaro forse si sentivano maggiormente frustrati perché non riuscivano a prendere il bandolo della matassa e tale impotenza è sfociata nella rissa creata dal guerrafondaio Hernandez, che se l’è presa con Dumfries reo di aver difeso Darmian da un netto fallo, nei suoi confronti, di Leao: davvero assurdo il comportamento del francese. Invece dell’isterica pantomima di Calabria che dopo aver colpito volontariamente Frattesi con una manata in pieno volto, ne vogliamo parlare? S’è rivolto al direttore di gara come un cherubino con il fare di chi non ha compiuto alcun fallo, forse lui dimentica che ci sono comunque tante telecamere, che hanno immortalato l’insano gesto. Come può una squadra in modo forsennato per soli dieci, al massimo quindici minuti, e pretendere di aver ragione dell’avversario? A volte può anche accadere, ma non è sempre Natale cari cuginastri, ora vi toccherà stare attenti al vostro secondo posto in classifica, ci sono squadre che al momento sono più in palla di voi, su tutte il Bologna ma anche l’Atalanta e chissà se queste squadre non gli facciano la festa in queste ultime cinque gare di campionato? Ai posteri l’ardua sentenza, tant’è che i rossoneri dovranno affrontare i non colorati torinesi, senza mezza difesa, ribadisco ben gli sta: chi è causa del suo mal pianga sé stesso. Ma se questa parte di Milano piange a dirotto, la parte che m’interessa gode a più non posso, per aver sconfitto per la sesta volta di fila coloro che si ritenevano alla nostra stessa altezza, ma ce ne vorrà di tempo sino a che tutto venga dimostrato, per il momento noi ci godiamo il momento e lo faremo ancora per parecchio, perché il ciclo è appena cominciato e ritengo che se il buongiorno è questo, ci sarà da divertirsi ancora per molto. Grazie ragazzi per quello che ci avete donato in questa serata di fine aprile, rimarrà indimenticabile nel tempo, perché voi avete scritto la storia di un club che ha una fama atavica di vittorie, con noi tifosi che vi sosterremo sempre con orgoglio e amore incondizionato: sempre forza Inter. …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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Una festa rinviata!


Scritto Da il 15/Apr/2024

Una festa rinviata!

Tal volta noi tifosi appassionati di questi colori e innamorati di questa squadra, dobbiamo mordere il freno in giudizi di parte che possano indurre a un certo malcontento, in considerazione di quello che abbiamo visto ieri sera, in cui i ragazzi non hanno disputato una bellissima partita, al di sotto delle loro aspettative, anche perché avevamo uno dei tanti match point a disposizione per chiudere quanto prima questo campionato, ma tal volta ci siamo specchiati in un possesso palla non sempre fine a se stesso, ingabbiati da un gioco interpretato magistralmente da quel “marpione” di Ranieri, con i suoi ragazzi che non hanno lesinato di giocare a calcio, anzi, sono stati spesso pericolosi, più del dovuto. Siccome noi siamo l’Inter, a noi le cose facili e predestinate non piacciono, dobbiamo sempre cercare qualcosa che ci stuzzichi, che ci stimoli, di emozionante: e cosa c’è di più bello di vincere il derby e lo scudetto nella stessa gara? Questa double sarebbe fantastico, però ci vuole anche la consapevolezza delle nostre potenzialità e sfruttarle al meglio, ma non come ieri sera. Ancora una volta s’è creato tanto ma realizzato una piccola quantità di tutta la mole di gioco prodotta. Ieri sera s’è rivista quella squadra distratta specie in difesa, figlia della passata stagione, ma che fortunatamente in questa s’è rinsavita, anche se nei novanta e passa minuti ha fatto nuovamente capolino, ci siamo fatti infilare in contropiede dai sardi, perdendo quella proverbiale forza difensiva che è stata la prerogativa di quest’anno. Per carità meglio in questo periodo dove, credo che ogni cosa sia stata acclarata, facendo ovviamente tutti i debiti scongiuri, una sorta di appannamento di condizione ci può stare, nel finale di una stagione tirata e comandata per gran parte di tutto il campionato, ma la cosa che comunque mi piace ribadire, che nella serata di ieri i ragazzi hanno fatto vedere un bel calcio con un gioco sebbene non continuativo: a sprazzi. Però c’è da menzionare il portiere sardo che ha compiuto, come ci capita spesso, delle belle parate negandoci il raddoppio in più riprese. Certo anche il Cagliari con quel “motorino” numero 77 ci ha messo spesso in difficoltà, ci sta tutto anche perché in campo c’era una squadra che, con voglia e tanto gioco, voleva tirarsi fuori dalle sabbie mobili della bassa classifica, ritengo che comunque il punto guadagnato alla fine se l’è meritato, ed è il giusto premio per la loro gara alquanto gagliarda. Questa volta non riesco a leggere alcun commento dei non colorati, oppure di altri pseudo tifosi, che inneggiano alla “Marotta League”, di aiutini e favori combinati ad hoc nei nostri confronti, ma per notizia di cronaca non voglio neanche parlare del direttore di gara, per carità, la causa di un pareggio è solo nostra, non siamo stati capaci di essere lucidi e cinici sino alla fine, forse il clima festoso che si respirava a San Siro con tutta la cornice festante ha fatto rilassare i ragazzi, ma ritengo che le conquiste vanno fatte con intelligenza e lucidità, senza essere pressapochisti, in quel modo non si raggiungono risultati importanti. Ribadisco fortunatamente in questa stagione è successo pochissime volte, i ragazzi ci hanno fatto sempre divertire e credo che questo stop inatteso li carichi maggiormente di responsabilità verso un finale di stagione molto, ma molto interessante. Questo mezzo passaggio a vuoto deve far ricredere che non è stato ancora tutto raggiunto, certo manca pochissimo alla ufficialità, ma sino a che non l’avremo raggiunta, dobbiamo continuare a giocare come sappiamo, con coesione con la dovuta concentrazione mentale, gettando il cuore oltre l’ostacolo, con forza lottando in ogni partita che ci rimane ancora da disputare, perché specie in quest’ultimo periodo l’avversario di turno, avrà sicuramente voglia di rivalsa e vorrà fare bella figura al nostro cospetto, alla prima della classe, ma noi a maggior ragione non dobbiamo permetterlo, perché quello che stiamo raggiungendo non può togliercelo nessuno, è meritatissimo e frutto della forza di questa squadra che l’ha dimostrato più volte in questa stagione, e poi perché noi siamo l’Inter e gli altri devono temere il nostro strapotere: l’Inter è una stella brillante, anzi quasi due, si ama e non si discute, a prescindere! …Amala!!!!

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Ancora un passettino verso… le stelle!

Tutti attendevano la nostra caduta in quel di Udine, ma ciò non si è verificato, pensare che ci abbiamo messo del nostro perché quest’evento tanto atteso dai nostri detrattori si verificasse, ma ahimè devono mettersi l’anima in pace, sarà per la prossima volta: forse! In un primo tempo dove sugli scudi è salito il portiere delle zebrette, sfoderando ben tre parate fantastiche, lasciando la propria porta inviolata, come accade in questi casi, la nostra retroguardia s’è addormentata, su di un tiro alquanto innocuo, e senza pretese, del centrocampista bianconero che lemme lemme, s’è infilato in una porta, dove sia Sommer che Dumfries, facendo le belle statuine, hanno accompagnato con lo sguardo la palla in rete senza muovere un dito: davvero assurdo commettere un errore del genere. Per fortuna i ragazzi hanno capito che era del tutto impossibile soccombere contro una squadra, quella friulana, votata all’estremo sacrificio pur di guadagnare un punticino d’oro, hanno improntato la loro gara stando tutti dietro alla linea della palla, con sporadiche sortite offensive prettamente in contropiede. Nel secondo tempo i ragazzi hanno iniziato a martellare come sanno, e per questioni di centimetri è stata annullata una rete a Carlos Augusto, anche se, secondo il mio modesto parere, c’era un tocco di mano di un difendente bianconero, comunque questo episodio ha fatto crescere la voglia dei ragazzi di sovvertire un risultato non era del tutto giusto, basti pensare che Sommer a fine gara credo che non si sia fatto manco la doccia, non ha fatto neanche una parata. Sospinti da un meraviglioso pubblico sugli spalti, come ha detto il nostro tecnico, pareva d’essere a San Siro, tanto è stato l’incitamento, per tutta la gara, dei nostri tifosi saliti sino a Udine. Che dire spingendo così tanto, alla fine qualcosa doveva pur accadere in area avversaria, ecco che sull’ennesimo cross di Dimarco, il portiere udinese ha fatto un intervento a dir poco scellerato su Thuram da causare, un sacrosanto rigore. Diciamo che nel susseguirsi delle immagini in attesa della verifica del Var, ho avuto un attimo di paura, allorquando ha preso la palla Lautaro, pensando di voler battere lui il rigore, invece fortunatamente ha lasciato il tiro libero al “sultano”, il nostro rigorista principe, che sta divenendo sempre più che mai una sentenza sui calci di rigore: infallibile dagli undici metri! Questa rete ha dato poi il là, caricando a mille i ragazzi, consci che si poteva ribaltare il risultato, non accontentandosi di un punticino, hanno voluto di più, molto di più, essendo in debito con la fortuna per le molteplici occasioni create e disinnescate dal portiere avversario, ma quando la partita era al tramonto, ecco che un bellissima azione al limite, con un colpo di tacco di Arnautovic ha messo in condizione Lautaro di effettuare un gran tiro dal limite che stava per essere, anche questo, disinnescato dal portiere avversario, che l’ha deviato sul palo e nella ribattuta, il più lesto è stato “amuleto Frattesi” a segnare il più facile dei goal. Giustizia è stata fatta, per il bene placido di chi ci aveva visto in difficoltà, e chi aveva già stilato una classifica epurando questi tre punti essenziali, mentre noi abbiamo troncando sul nascere le loro velleità di ripresa. Purtroppo tutti questi pseudo tifosi e giornalai, devono rendersi conto, che come si recita in questi casi: “nun c’è trippa pè gatti”, devono tutelare il proprio stomaco, ingurgitando tantissimo Malox, il nostro obiettivo è sempre più vicino e loro devono accontentarsi di un piazzamento onorevole, ma pur sempre secondi o giù di li, che hanno il diritto di annusare solo il titolo e niente più. La mia considerazione parte dalle dichiarazioni sui social del partito biancorossonero, poveri illusi che non aspettano che una nostra caduta per rinvigorirsi, ma che alla fine rimane fine a se stessa, tant’è che il distacco è verosimilmente definito e consolidato, a questa pattuglia sconsiderata, si associano anche taluni giornalai, su tutti Caressa e lo “Zazzerone”, che da moltissimo tempo ci stanno facendo il “funerale calcistico”, ma noi abbiamo degli amuleti fantastici che scacciano le loro jatture, abbiamo un gioco fantastico e dei giocatori che lo interpretano in maniera meravigliosa, creando azioni su azioni, senza risparmiarsi mai, come d’altronde accade sugli spalti, i nostri tifosi sono davvero encomiabili che li supportano sino alla fine. Mancano ancora sette gare con il distacco che è rimasto immutato di ben 14 punti, credo e sono convinto che la matematica ci darà ragione ben presto, spero solo che accada nel derby non ci sarebbe gioia più grande, festeggiare dinanzi ai cuginastri saccenti che non possono definirsi al nostro livello, per loro sarebbe un colpo dal quale non credo si riavrebbero tanto facilmente. Dobbiamo crederci le stelle sono con noi e ben presto le metteremo sul nostro petto tronfio d’orgoglio, per un campionato condotto magistralmente: l’Inter si ama a prescindere e sono queste le gare che ci rendono più che mai innamorati di questi colori! …Amala!!!!

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Un punto che non fa male!


Scritto Da il 19/Mar/2024

Un punto che non fa male!

La disfatta di Madrid ha portato in dote delle tossine, per lo più nervose, che i ragazzi, come tutto l’ambiente nerazzurro, non sono riusciti a smaltire del tutto, specie nel secondo tempo, quando si poteva sicuramente far meglio, particolarmente quando mancavano una manciata di minuti dalla conclusione del match, la tensione nervosa è scemata, lasciando Juan Jesus colpire indisturbato solo soletto, dinanzi a Sommer. Seppure il pareggio rimane stretto per quello che i ragazzi hanno dato in campo per oltre un’ora, bisogna però ammettere, a onor di cronaca, che bisogna dare il giusto merito a chi ci sta dando tante soddisfazioni, in questa cavalcata fantastica, tant’è che il generoso popolo nerazzurro, al loro passaggio in pullman, gli ha tributato la giusta ovazione, accompagnandoli, tra due ali di tifosi festanti, sino all’ingresso dello stadio. Facciamo però un passo indietro. Con il senno di poi ritengo che a Madrid si poteva, anzi si doveva far meglio, era nelle nostre corde il passaggio del turno, e lo dico senza il timore di essere smentito, eravamo superiori all’Atletico, magari segnando qualche rete in più a Milano, oppure concretizzando le occasioni avute al Wanda Metropolitano. Come però accade in queste gare, quando non sei concentrato al cento per cento, cadi nervosamente alla mercè dell’avversario che ci ha messo, in casa loro, tanta vigoria sospinti dal caloroso tifo dei supporter dei colchoneros, ma anche con il bene placido del direttore di gara che ha lasciato fare il loro comodo, con interventi al limite del regolamento. Ma come dice qualcuno che non ha per nulla colori indosso, chi si lamenta delle decisioni arbitrali si maschere dietro un’alibi che è dei perdenti, verissimo, però vedere poi la figuraccia che hanno fatto in casa, perdendo per ben 3 a 0 contro un volenteroso Barcellona, questo accresce maggiormente il dispiacere per quello che potevamo fare e purtroppo non siamo stato in grado di fare. Oramai è andata e da spettatori vedremo il proseguo della Champions, con il pensiero oramai fisso su quella competizione che è divenuta sempre più che mai alla nostra portata. Torniamo però alla gara casalinga di domenica sera contro i partenopei. S’è visto subito a voglia di rivalsa dei ragazzi che hanno disputato un gran primo tempo, che come ci accade ultimamente s’è concluso con il passivo minimo per il Napoli, con un Sommer spettatore non pagante. La ripresa nei primissimi dieci/quindici minuti la musica non è cambiata, abbiamo attaccato e creato creando delle occasioni da rete che non abbiamo sfruttato, forse le forze e la lucidità sono venute meno, tant’è che si è sbagliati due reti che potevano mettere una pietra tombale sul match. Come però accade in questi casi, se non la chiudi rimani sempre con il fiato sospeso, per un episodio che potrebbe favorire la squadra avversaria protesa in avanti alla ricerca del pareggio. Sia ben chiaro Sommer non ha dovuto fare gli straordinari, normale amministrazione, dalle sue parte gli aventi partenopei sono stati ben contenuti sino all’ottantesimo dove si è verificata la svolta. Per carità non voglio appellarmi al calcio d’angolo che non c’era assolutamente, bisogna guardare oltre e dire testualmente che abbiamo sbagliato, complice una scarsa attenzione, lasciando il difensore colpire indisturbato segnando la rete del pareggio. Ci sta, ma in altro contesto credo che si sarebbe potuto dare il là a un forcing finale che non c’è stato dei campani, che non hanno approfittato del fatto che eravamo letteralmente sulle gambe e le fatiche dei 120 minuti e oltre disputati mercoledi, si sono improvvisamente palesati. Nel contesto se la gara fosse terminato con il risultato, seppur concedendo la rete al Napoli, con un rotondo 3 a 1 non ci sarebbe stato nulla da dire, ma è andata così, purtroppo, non ci resta che continuare il nostro percorso, il distacco è notevole, ma è anche vero che al ritorno in campo dei nazionali, dopo la pausa, dovremo preparare una gara alla settimana sino alla fine del campionato e quindi i ragazzi potranno allenarsi con concentrazione, perché noi vogliamo a tutti i costi quella seconda stella, sfuggita malauguratamente due anni fa, che per inciso ci fa ancora male, anche perché abbiamo regalato una gioia inaspettata ai cuginastri che ne hanno approfittato, ora sarebbe il massimo riprenderci ciò che ci appartiene, con gli interessi, festeggiando la vittoria del campionato proprio il giorno del derby, in casa loro non ci sarebbe entusiasmo migliore quello di annichilire i rossoneri, sventolando i nostri vessilli con quello che più sogniamo: il tricolore. Crediamoci con l’autostima che schizzerebbe verso confini inaspettati, sotterrando coloro che si credono migliori, ma che di fatto non sono mai stati al nostro livello, perché noi siamo l’Inter e non c’è di meglio che il nerazzurro!!! …Amala!!!!

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Una vittoria sporca ma… vincente!

La grandezza di una squadra si denota, in talune occasioni, specie quando dove disputare anche quelle gare che vanno oltre il solito cliché, usando una frase cara al tecnico dei non colorati: conquistando una vittoria a corto muso, certo visto il solo risultato, ma noi almeno il primo tempo di occasioni ne abbiamo avute parecchie, e come ci accade da un po’, ne concretizziamo in maniera inferiore alle aspettative. Certo di fronte avevamo una squadra che merita tutti i punti in classifica che ha, con ambizioni europee che sicuramente sono alla loro portata, davvero un bel Bologna, capace di metterci in difficoltà in questa stagione, compresa una rocambolesca eliminazione di Coppa Italia, ma questa squadra è figlia di un ottimo tecnico che s’è fatto da solo, avendo nel suo dna la capacità di visione di gioco superiore al normale, in considerazione che anche quando giocava, dava disposizioni ai compagni, essendo di già un allenatore in campo. Chissà un giorno lo vedrei ben volentieri sulla nostra panca! Della gara spettacolare del primo tempo, teniamo presente quelle che sono le statistiche, in considerazione dell’unico tiro in porta felsineo, i ragazzi hanno spinto sull’acceleratore, creando ben tre nitide occasioni da rete e poi, della bellissima azione avvolgente, conclusa con la rete di Bisseck, ne vogliamo parlare? Per questo motivo nella prima frazione, non abbiamo fatto sviluppare il solito gioco rossoblù, che ha messo in difficoltà chiunque quest’anno, il nostro errore, forse è stato quello di abbassarci troppo nella ripresa, ma credo che nella mente dei ragazzi, sia subentrata la tensione della gara di Champions di mercoledì. Abbiamo avuto il braccino corto, lasciato più terreno agli avversari, ci siamo rinchiusi nella nostra metà campo, con sporadiche sortite offensive senza efficacia. I rischi sono dietro l’angolo quando effettui questo tipo di prestazioni, ma grazie alla nostra granitica difesa abbiamo concesso qualche tiro dal limite e mai realmente pericoloso. Comunque sono queste le gare che ti danno tantissima autostima, quando sei messo sotto pressione vengono fuori quelle peculiarità di un insieme sempre più che mai coeso, i ragazzi hanno fatto quadrato, volendo festeggiare il 116 compleanno della nostra gloriosa società, con una vittoria voluta a tutti i costi. Il divario appare sempre più consistente nei confronti delle inseguitrici, devono lottare per il secondo posto, anche perché come diceva Edoardo Bennato: …seconda stella a destra fino al mattino! Non può sfuggirci! La gara del Dallara ci ha purtroppo consegnato anche due ennesimi infortuni muscolari che saranno monitorati, ma credo che sia Carlos Augusto che Arnautovic, non saranno della contesa di Madrid, mercoledì, una gara che dovrebbe essere una battaglia visto che il Wanda Metropolitano sarà colmo sino all’inverosimile, con i colchoneros, letteralmente fabbricanti di materassi per via delle loro divise da gioco, non credo che vorranno addormentare la gara anzi, vorranno sovvertire e ribaltare il risultato dell’andata: la corrida sarà pronta, noi siamo pronti alla sfida anche perché nelle nostre file ci sarà il Toro per antonomasia, ma non credo soccomberà come accade, purtroppo, nell’enfasi spagnola! Ultima annotazione mi è piaciuta la dichiarazione del nostro Nicolino a fine gara, intervistato dalla Leotta, ha risposto a chi l’ha tacciato per cascatore, tutti addosso al nostro giocatore, il fantastico centrocampista funambolo della nazionale italiana che non si risparmia mai, ovviamente l’intervento su di lui non è stato così duro come potrebbe a primo acchito essere, ma neanche d’essere tacciato da colui che vuol ingannare l’arbitro, a memoria ricordo chi invece l’ha fatto sotto gli occhi del mondo pallonaro negando l’evidenza di un pallone entrato di un metro in porta, quindi di cosa vogliamo parlare. Se poi quelli che gridano ai quattro venti allo scandalo, dovrebbe essere ben lucidi nel guardare con occhio prono all’intervento che compie il genoano su Barella, interviene da tergo facendogli battere la schiena in malo modo, forse si potrebbe dissentire sulla concessione del rigore, per carità, ma dire che il nostro “barellino” abbia compiuto una simulazione, ce ne passa! Lo facessero per davvero i simulatori reali, non vogliono entrare in merito dei nomi, ma scusarsi dinanzi a milioni di telespettatori non è da tutti, anche se la sua reale intenzione non era quella dell’inganno: chapeau Barella!  …Amala!!!!

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Un altro poker servito…!


Scritto Da il 29/Feb/2024

Un altro poker servito…!

La prima esternazione che mi viene in mente, di getto, dopo ieri sera è: semplicemente fantastici! I ragazzi ieri dopo una decina di minuti, dove gli orobici hanno attaccato gli spazi, in modo forsennato, ecco che capito come attuare il modo per poter sciorinare un calcio davvero piacevole, hanno preso le misure, iniziando a giocare come sanno. Una gara mai messa in discussione, se il primo tempo è finito solo con due reti di vantaggio è solo per la casualità del momento. Darmian, pregevole la sua gara, ha sbloccato il risultato, ma è anche vero che s’è divorato il raddoppio, alla stessa stregua possiamo riferirci a Lautaro sempre più goleador di questa squadra, che ha timbrato una traversa impressionante, ha concluso in malo modo in un’altra, ma ha poi realizzato una rete fantastica, impallinando Carnesecchi, incolpevole su quel fantastico tiro. Ritengo di affermare che questa squadra non è mai doma, continuando anche nella ripresa a giocare come sa, lasciando agli avversari solo le briciole, continuando a pigiare sull’acceleratore, sino a quando ha infilato l’ennesimo poker servito, sul prato verde di un San Siro straripante d’emozioni. Non credo di essere smentito quando affermo, che l’Inter attuale non solo è straordinaria, ma ha tutto i requisiti necessari per distruggere l’avversario di turno, attualmente non c’è partita con chiunque, devono soggiacere alla generazione padrona dei ragazzi fantastici, di un mister, Simone Inzaghi a cui si deve riconoscere che, da oltre due anni questa squadra gioca il migliore calcio non solo in Italia, ma che è stato esportato anche all’estero. Ennesimo Clean sheet, per una difesa impenetrabile, con un portiere che anche ieri sera ha fatto sonni tranquilli, merito di tutta la squadra che non presta mai il fianco agli avversari, anzi lotta e combatte in ogni zona del campo. Oramai il divario è consolidato, il più dodici sui non colorati torinesi e il più sedici sui cuginastri è la dimostrazione dell’assoluta supremazia nerazzurra, credo che continuando in questo modo i giochi, per il titolo, saranno fatti con diverse giornate d’anticipo, mi piacerebbe pensare che venga fatto nel derby di ritorno, così sapremo mortificare ancor più i saccenti rossoneri, e su tutti lo zingaro e padre Pioli, che continua a professare di avere una rosa competitiva, potrebbe anche essere vero, ma il divario recita diversamente. Noi siamo l’Inter e non ce ne per nessuno, dovranno tutti abbassare il capo dinanzi alla nostra supremazia devastante. Spero solo che Davide Frattesi, il nostro jolly, capace di segnare una rete ogni qual volta viene chiamato in causa, non sia grave il suo infortunio, perché al momento abbiamo bisogno di tutti per scrivere la nostra storia, la strada è stata delineata, bisogna solo perseguirla senza troppi scossoni, raggiungendo un’apoteosi che oramai è dietro l’angolo: l’Inter è il nostro credo, il nostro orgoglio, il nostro amore indiscusso! …Amala!!!!

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Sempre più Inter: vera forza nell’organico!

Nello stadio di via del Mare, nel capoluogo salentino, s’è consolidata una squadra che al momento, ha mostrato di non avere alcun limite. Se tempo addietro il turnover ci ha fatto paura, attuato con una formula diversa dal solito, forse per la diversa qualità tecnica della rosa, non questa volta e di tutto ciò bisogna dare il merito al nostro tecnico, quel Simone Inzaghi tanto bistrattato in passato, capace questa volta, di tenere sulla corda un gruppo di giocatori fantastici. Certo disputare una gara con ben 7 titolari fuori, sarebbe stato deleterio per chiunque squadra, ma non per il nostro mister che ha catechizzato al meglio i degni sostituti, che sia ben chiaro figurerebbero da “prime donne” in qualsiasi altra squadra di vertice in serie A. Nella fattispecie voglio spendere alcuni aggettivi per taluni giocatori, che non trovano spazio solo perché le gerarchie “inzaghiane” hanno altri fattori determinanti. In particolare voglio citare il giovane Asslani che, con quei piedi così “educati” che possiede, può fare davvero la differenza e lo si è visto ieri pomeriggio, fantastico il passaggio in profondità, d’esterno per Lautaro che ha appoggiato in rete la sua centesima rete in nerazzurro. Ma l’intelligenza tattica del gioiellino albanese, è davvero impressionante che non s’esprime del tutto, solo perché dinnanzi ha un mostro sacro come Calhanoglu, ma il ragazzotto sarà il futuro e con questo presente, dobbiamo solo attendere l’evoluzione e la sua crescita. In una sola parola: astro nascente! Come non parlare di un ragazzo che attende, pazientemente, il suo turno, ma quando viene chiamato in campo esprime tutto il suo valore, in quelle fantastiche sgroppate, il senso del goal e del passaggio ultimo come eccelso rifinitore di cui dispone il bravissimo Davide Frattesi, anche ieri uno dei migliori in campo: inarrestabile! Ci sarebbe da parlare tantissimo dei ragazzi in campo ieri pomeriggio, ma non voglio di certo tralasciare l’olandese volante, quel de Vry che, come il vino, invecchiando migliora sempre più, punto fermo con la consapevolezza di saper dirigere e giocare al meglio in una difesa che spesso cambia gli attori: una roccia! Ieri, secondo il mio modesto parere, i ragazzi sono stati tutti all’unisono ben oltre la sufficienza, con la determinazione che questa volta nulla ci potrà sfuggire giocando in questo modo, anche perché sono molteplici le frecce nella faretra di Inzaghi, pronte a essere scagliate contro le difese arcigne avversarie. Certo bisogna ora più che mai, avere la certezza che al momento non s’è fatto ancora nulla, tutto è da addivenire, ma con l’accrescimento dell’autostima e il divario di punti che si sta creando, abbiamo davvero tantissime possibilità di sognare, parafrasando un noto brano di Bennato: … seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto sino al mattino!!! Dovremo essere orgogliosi di mostrarla, accanto al nostro emblema, perché c’è sfuggita una volta, ma credo che ciò non si verificherà: questa volta sarà nostra, dobbiamo crederci con forza e veemenza, annichilendo gli avversari di turno con la nostra voglia di vittoria, perché la vera forza dell’Inter attuale è la coesione e il gioco collettivo. Mercoledì si preannuncia una gara alquanto ostica con l’Atalanta, una squadra che non ha un volto ben preciso, che contro di noi fa sempre la gara della vita, ma la squadra orobica vista ieri contro i cuginastri è apparsa davvero ben poca cosa, io ci credo e come me la maggior parte degli amanti di questi colori a parte i gufi che attendono una nostra disfatta, che al momento sono rimasti incollati al loro trespolo, in attesa, ma per loro non c’è gioia i loro pensieri negativi nei nostri confronti, sono la nostra forza. È poi con un Lautaro Martinez in questi termini, cosa vogliamo di più? Il nostro “puntero” ieri pomeriggio s’è laureato con un bel 101 e lode, scalando la classifica dei bomber nerazzurri, sorpassando calciatori del calibro di Cristian Vieri fermo a 123 reti, Maurito Icardi a 124 reti, conquistando l’ottavo gradino in assoluto con ben 127 reti in totale in nerazzurro, puntando Nyers fermo a 133. Comunque vada credo che per questa stagione avrà ancora la voglia, come diceva un telecronista partenopeo di …gonfiare la rete!!! Forza ragazzi voi siete la nostra forza, il nostro orgoglio e non vi lasceremo mai soli, perché l’Inter si ama prima di ogni altra considerazione!!!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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