Posts made in Marzo, 2022


In picchiata!


Scritto Da il 20/Mar/2022

In picchiata!

Forse il termine più appropriato e consono potrebbe essere: caduta libera! La spiegazione più logica è data dalla reale motivazione che la squadra, che ha pareggiato contro i viola toscani, ieri è una formazione impaurita che non sa più vincere, direi da quello che si è visto anche ieri sera, vittima di sè stessa. Quelle manifestazioni di una palese difficoltà di produrre gioco, quel gioco che sino a qualche settimana fa era la prerogativa messa in campo da giocatori che si divertivano e giocavano a briglia sciolta, invece ora la paura della prestazione la fa da padrone. Forse non eravamo pronti a vincere uno scudetto già vinto, e che probabilmente stiamo gettando alle ortiche, per un’incapacità palese e oggettiva di reagire ad un’inerzia contraria, avendo smarrito quella fame e quel mordente che determina la giusta mentalità che ti traina al successo. Ieri sera probabilmente s’è assistito all’ammainabandiera dei campioni d’Italia, che forse al momento non lo meritano più di essere. Non voglio tornare sul solito discorso trito e ritrito che la squadra si sta ancora leccando le ferite per il derby perso nei folli 15 minuti finali, non può essere un alibi più sostenibile, perché comunque le prestazioni ci sono state, tra l’altro in Champions, al cospetto di una signora squadra, quel Liverpool che sicuramente avrà il diritto e la forza di giocarsela sino in fondo. Come non può essere una scusa il fitto calendario, rivoluzionato non so per quale motivo, che ci ha proposto duri incontri tra gennaio e febbraio. Una grande squadra tira fuori il carattere nelle partite più dure, forse noi non lo siamo ancora. Se poi nelle ultime cinque partite ne vinci solo una (tra l’altro con l’ultima in classifica) e contro le restanti 4 partite realizzi solo miseri 3 punti, di quella presunta squadra vincente, rimane solo l’effimera etichetta che non corrisponde alla realtà odierna. Ribadisco che il problema non può essere fisico, se nel mezzo ha disputato gare di sostanza e con carattere in Champions, la natura è da ricercare in altro. Da più parti additano a questo periodo alle defezioni di natura infermieristica, una balla assoluta poiché a mio modesto parere e lo sottolineo, non può essere la mancanza di un giocatore a determinare tutto ciò seppur determinante, nella fattispecie Brozovic: per carità gran giocatore, ma non è neanche Maradona, mi deve scusare il pibe de oro per l’improponibile paragone. Sarà il caso di considerare che il nostro, seppur bravo Simone Inzaghi, non sia un allenatore da Inter? Ancorato ad un gioco monotematico, senza riuscire a proporre degli schemi e impostazioni di gioco alternative? Basta dare un’occhiata allo score della Lazio da lui allenata negli ultimi 5 anni, solo una volta è arrivata quarta, certo il gioco sciorinato nella prima parte di questo campionato è stato a dir poco entusiasmante, ma è la seconda parte dei campionati da lui allenati sono il conseguimento di tante vittorie, tanto volta inutili di battaglie, se poi la guerra alla fine non riesci a vincerla. Sono coerente nell’affermare che in una stagione un periodo di appannamento è accettabile, ma non di queste proporzioni, se vuoi vincere il campionato. I ragazzi cercano di effettuare giocate come ad inizio di stagione, senza però riuscirci con errori che vanno imputati a tutti senza escludere nessuno, ma non passano inosservati gli errori commessi dal nostro tecnico, chiamato a fare un salto di qualità, al momento rimasto vano. Anche ieri sera in confusione totale. Non si può proporre una squadra che gioca sempre allo stesso modo, ci sono alternative e deve poterle adottare. Non discuto, evitando di entrare nel particolare, dei cambi che effettua (sempre gli stessi), io discuto invece l’approccio alla gara che è talvolta determinante, ultimamente è sempre stato sbagliato, specie in questo particolare momento della stagione: non è accettabile! Ora che ci sono rimaste poche gare e si è dissipato quel margine acquisito nel tempo, in considerazione che al momento noi camminiamo e le altre corrono, anche con risultati minimi, ma vanno. Ritengo comunque che le gare vanno affrontate con tanta determinazione, e usando un termine caro ad Antonio Conte: “gli avversari vanno sportivamente ammazzati”, invece noi, nonostante tutto cerchiamo di giocare con schemi che attualmente non riescono, e al momento in cui perdiamo la palla, prestiamo il fianco alle ripartenze avversarie, che a volte sono davvero letali. Io vorrei tanto sbagliarmi, perché questa squadra, questi colori, sono per me un motivo di orgoglio e vederli così meschinamente invischiati nell’impossibilità di avere una visione ottimale delle gare, senza nerbo, mi fanno soffrire terribilmente. La domanda che risuona nella mia mente e che a più riprese mi pongo: ma questa squadra ha solo bisogno di qualche ritocco per ritornare ad essere vincente, oppure ci vogliono cambiamenti più profondi? Altra considerazione, parto dal presupposto che Inzaghi a me sta davvero simpatico e lo ritengo un ottimo allenatore, ma un conto è essere un ottimo e talentuoso allenatore, altra cosa è essere anche vincenti. Rimangono ancora delle cartucce da sparare, in considerazione che bisogna essere in grado mirare il giusto e centrare gli obiettivi, con caparbietà e voglia, perché resta ancora tanto da giocarsi. Alla fine si tireranno le somme e ci saranno scelte ed esami, in considerazione però che al momento nessuno è sicuro della promozione: a buon intenditor… Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 
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Non va per niente bene!


Scritto Da il 14/Mar/2022

Non va per niente bene!

È realmente difficile, per chi ama questi colori, commentare l’ennesima gara scialba disputata ieri al Comunale di Torino. La premessa è d’obbligo, ma è possibile che mancando un giocatore, seppur determinante per il nostro gioco, la squadra perde carattere e compattezza. Certo il Brozovic che abbiamo imparato ad ammirare non si può regalare a nessuno, questo è vero, è anche vero che in rosa non c’è un degno sostituto, purtroppo è sotto gli occhi di tutti, ma cambiare schema di gioco no? Poi ieri sera ci sono stati degli errori davvero marchiani d’impostazioni di squadra, che stanno determinando quelle che sono le reali potenzialità di Simone Inzaghi, forse buttato in una realtà diversa della sua Lazio e non adatto ad una grande squadra, con questo non voglio certo denigrare il suo lavoro, quest’anno contrariamente a quanto visto con altri allenatori, s’è visto anche a tratti un bel gioco d’insieme, ma credo, in questo nostro contesto, non sappia valutare al meglio le caratteristiche dei suoi giocatori e non riesce a vedere al di là del suo naso. Se adotti sempre uno schema non è detto che sia il migliore, l’intelligenza in questi casi è l’essere camaleontico negli schemi e portare a casa il risultato, come fa padre Pioli e acciughina, che quando possono mettono da parte il bel gioco per qualcosa di più produttivo e concreto: fare punti. Ieri ad esempio è stato messo alla gogna un giocatore, professionista esemplare, quale Ranocchia, io gli voglio un gran bene perché si è fatto trovare sempre pronto quando è stato chiamato in causa, ma ieri sera contro un Belotti tosto e arcigno, ha mostrato tutte le sue lacune. Voglio dichiarare, anche se dalle immagini e anche in diretta mi è sembrato tale: era pressoché netto, il rigore per il Torino c’era ed era solare, non capisco perché il var non sia intervenuto. Fatto questa puntualizzazione che era d’obbligo, ieri la squadra non ha girato e sofferto tantissimo la veemenza e aggressività dei granata, con l’unico baluardo offensivo sul quale bastava mettere Skriniar, è l’avrebbe contenuto. Poi anche il centrocampo è stato letteralmente surclassato, con Vecino che è puramente un centrocampista avanzato, che trova giovamento negli inserimenti in area avversario, posto come mediano. Ribadisco è da inizio anno che lo affermo, non solo ora che non si riesce più a cavare un ragno dal buco, Dzeko e Lautaro non sono complementari, in area non ci va nessuno, tutti e due girano al largo. Se poi lo stesso Dzeko sbaglia come minimo tre goal a partita e se poi contro di noi il portiere avversario fa il fenomeno, allora la quadratura del cerchio e bell’e che pronta. Io con questo non voglio dire che non amo questa squadra, ma talvolta a chi si vuol bene, bisogna dire le cose come stanno e non far finta di niente. I margini ci sono ancora mancano ancora dieci partite, ma dovremo ritrovare quello spirito che è stato smarrito altrimenti altro che scudetto tanto paventato, in questi termini non si va da nessuna parte. Ci vuole la giusta cattiveria e concentrazione, non tutto è precluso finalmente l’altra parte di Milano è serena perché l’Inter anche vincendo la gara con il Bologna, loro sarebbero sempre attestati in cima alla classifica, ciò significa che dovremo moltiplicare i nostri sforzi per centrare un obiettivo che abbiamo buttato al vento, dilapidando un capitale di punti impressionanti. Lo so non si possono vincere tutte le gare, ma almeno provarci con criterio e forza questo sì. Inutile dilungarsi in questioni che non hanno senso, lo status quo attuale è questo e dobbiamo farcene una ragione, certo brucia ma dobbiamo stare attenti e non perdere la concentrazione, ci sono due obiettivi ancora nel mirino e dobbiamo tenerceli ben stretti sino a che la matematica non ci dica il contrario. Speriamo che Inzaghi rinsavisca, perché i suoi lamenti per una panchina corta non devono essere una scusa, i giocatori anche se non di primissimo piano, mi riferisco ai presunti panchinari, ci sono, tocca a lui farli giocare al meglio e nelle posizioni in campo più consone. Io sono fiducioso nonostante tutto, e spero lo siano anche gli attori in campo, perché dipende da quello che faranno nelle prossime gare, non si può più sbagliare! …Amala!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 
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Sprazzi di vera Inter!


Scritto Da il 5/Mar/2022

Sprazzi di vera Inter!

Finalmente un fine settimana all’insegna di una ritrovata gioia, visto che ultimamente erano più fiele e infamia le testimonianze, che sono state riversate su questa squadra, che altro! Ci voleva per tutti, una larga vittoria, in primis per noi tifosi, per tutti coloro, che come me, si sono contrariati vedendo giocare una squadra non al massimo delle sue potenzialità, infine per tutti i detrattori che, posti nell’angolo non vedevano l’ora di continuare a denigrare questa squadra. Chi ama questi colori sa che i ragazzi, ed era una condizione per nulla prevedibile, che fossero diventati dei somari dall’oggi al domani, è fisiologico un attimo di appannamento, sono uomini mica automi, solo che le concause hanno evidenziato lacune incredibili, se tutti in campo non compiono al meglio il loro compito. Si è rivista quella coesione, quell’aiuto del compagno che smarcandosi, da al portatore di palla, più alternative nel passaggio. Si è di colpo ritrovata quella squadra smarrita che, sino al 75esimo di un maledetto derby, stava vincendo in maniera perfetto e poi… il buio totale! Magicamente con d’incanto, tutto è ritornato ad essere come speravamo, quella macchina da goal è ritornata in auge, compiendo un numero smisurato di occasioni da rete non concretizzate per pochissimo, una traversa e ben cinque reti, una “manita” sbattuta sul muso, di tutti coloro che hanno inveito contro i nostri colori. Ovviamente i giornalai, e ce ne sono tantissimi in trasmissioni televisive, opteranno definendo: che il test non era attendibile perché difronte avevamo la Salernitana, ultima in classifica, non poteva essere una gara difficile. La risposta è ovvia, certo con il senno di poi, intanto queste gare bisogna portarle a casa e noi l’abbiamo fatto alla grande, correndo certo qualche rischio specie nel primo tempo, ma alla fine il rotondo risultato ha dimostrato che ieri sera l’Inter aveva fame e voglia di uscire da una deprecabile situazione ingrandita, per una serie di circostanze sicuramente non favorevoli. Tutto sommato se si creano i presupposti per una vittoria, creando tantissime occasioni da rete e non le finalizzi, il risultato non ti può certamente dare ragione. Forse mi darete del fazioso, ma se contro il Sassuolo, seppur perdendo la gara per nostre mancanze è ovvio, crei una serie di innumerevoli occasioni e non fai goal, nessuno si potrà mai ricordare quello che è accaduto in un secondo tempo giocato nella loro area, alla fine le statistiche formuleranno un solo responso: il 2 a 0 a loro favore, che apparirà nella casella del risultato finale. Con questo spero che ci sia solamente una sorta di “sliding doors”, che ci faccia ricredere su quello che è accaduto nelle scorse settimane, che tutto scompaia e l’Inter ritorni ad essere quella squadra che abbiamo ammirato un paio di mesi fa. Il lavoro di squadra non potrà che portare beneficio a tutti, certo il prossimo scoglio è alquanto proibitivo, affrontare a casa loro il Liverpool non è certo agevole, ma noi non dobbiamo pensare al risultato, dobbiamo solo giocare come sappiamo e se poi accade l’imponderabile, allora tutto non potrà che essere fantastico. Non dobbiamo prendere l’impegno inglese come principale e primario per salvare la stagione, c’è un campionato da onorare e una semifinale di coppa Italia da affrontare al meglio il prossimo mese di aprile, con impegni in questo mese di marzo, nel frattempo di campionato non certo agevoli. Tutti ne siamo consapevoli, è anche vero che ritrovare giocatori che sino a poco tempo fa erano stati determinanti, aiuta certamente alla causa nerazzurra. Finalmente ieri abbiamo rivisto il Nicolò Barella che tutti conoscevamo, un centrocampista fantastico, l’autentico motore del bolide nerazzurro, ha collezionato due assist al bacio per quel “vitellino da latte”, ritornato ad essere il “toro” che abbiamo imparato a conoscere nel corso delle passate stagioni, speriamo che il suo “puntare a testa bassa” l’avversario, sia per lui la panacea per risolvere definitivamente l’astinenza dal goal, visto che ieri ne ha realizzati ben tre. Portati pure a casa il pallone Lautaro, e ti auguro di portartene tanti altri ancora, per il bene tuo e dell’Inter. Credo e mi auguro vivamente, che la macumba gettata dagli avversari nei confronti della nostra squadra, abbia terminato il suo effetto, abbiamo bisogno di voi ragazzi, vi sosterremo con veemenza, perché solo all’unisono si possono raggiungere certi traguardi!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 
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