Posts made in Marzo, 2023


Annus horribilis!!!


Scritto Da il 20/Mar/2023

Annus horribilis!!!

Le persone sagge hanno sempre affermato che imputare una sconfitta ad altri fattori dai quali non dipende la tua volontà, qualunque essi siano, è l’alibi dei perdenti: giusto, questo è assolutamente vero, sacrosanto, ineccepibile, ma quando in una competizione sportiva, nella fattispecie una gara di calcio, se ne giocano contemporaneamente altre, allora ritengo che tutto dovrebbe essere chiaro e lampante, non è possibile che debba accadere. Ho voluto postare due frame, ce ne sono tantissimi altri in rete, che ben evidenziano il netto fallo di mano in condominio di due giocatori non colorati, e la posizione ottimale dell’arbitro che avrebbe potuto, di per sé, adottare la giusta segnalazione alla regola nr. 12 del gioco del calcio, invece ci sono voluto ben 4 minuti, in un conciliabolo con gli altri geni del Var, per un nulla di fatto: questa secondo me è assoluta malafede! Repetita iuvant, stiamo ancora alla ricerca di trovare giustificazioni su di un qualcosa che è già accaduto domenica scorsa, ne ha fatto le spese la Samp e in conferenza stampa uno sconcertato Stankovic, lanciando un allarme su queste farlocche interpretazioni arbitrali, a cui nessuno ha dato una lucida spiegazione, anzi si sono ripetute con lo stesso soggetto, al quale piace dare un tocco di evanescenza alle sue giocate, che è rimasto impunito: assurdo! Dopo queste opportune premesse e secondo me doverose, veniamo all’ennesima gara gettata al vento da una formazione fortemente depressa, la nostra, che accusa ora più che mai l’ansia da prestazione, non producendo più un calcio lineare, anzi è un continuo tik-tok, una fitta rete di passaggi, molte volte indietro, davvero sconcertante, che non porta a nulla di concreto. Però la considerazione finale è che sono ben nove, già nove sconfitte, che stanno determinando una classifica autolesionista, mi si accappona la pelle al solo pensiero che mancano ancora 11 gare alla conclusione di questo assurdo e orribile campionato che stiamo disputando. Dopo tutto bisogna accettare le scelte arbitrali, questa è l’esternazione del mister bianconero, certo lui si definisce un signore, tant’è che quando mancavano una manciata di minuti alla fine della gara, ovviamente accettando le decisioni arbitrali, ha abbandonato il terreno di gioco, per plateale protesta. Già l’ha fatto perché lui accetta le decisioni arbitrali. Buffone! La cosa più sconcertante è che non siamo riusciti a ricondurre sul giusto binario una gara che sino a quel momento aveva detto ben poco, mancando tanto tempo alla conclusione, come spesso accade specie in questa stagione, l’asia di recuperare non ci fa essere lucidi e quindi di conseguenza andiamo in affanno. Ancora una volta dalla nostra panchina non sono arrivati gli stimoli giusti per chi era in campo, non parlando delle cervellotiche sostituzioni effettuate. Tant’è è un dato di fatto, che serve ancora una volta a confutare l’operato di colui che dovrebbe essere il mentore per i giocatori, invece la confusione regna sovrana. Vorrei perciò ricordare, a coloro che ancora parteggiano per il nostro osannato mister, che è risultato ancora una volta, se ce ne fosse stato il bisogno, che non è da Inter. Forse queste persone prontamente affermeranno che dopo tutto stiamo lottando su tre fronti e che tutto deve ancora addivenire, ma de che, in questo modo assurdo in cui stiamo approcciando le gare, non si va da nessuna parte, è solo una continua e lenta agonia che deve essere accettata, purtroppo, senza se e senza ma, con l’unica condizione che se ne viene fuori, solo cambiando lo status quo attuale. Siamo lenti ed impacciati, di questo passo non credo in una nostra possibilità di puntare ad un quarto posto vitale per le casse societarie, potremo farlo solo cambiando in maniera inesorabile, la nostra voglia e convinzione di un’opportuna reazione, forse con tale veemente reazione ci potremmo riuscire. Farlo da ora sino alla fine con convinzione, specie quando rincontreremo nuovamente i non colorati, in semi finale di coppa Italia, dovremo fare tesoro degli errori commessi ieri, non sbagliando nulla che inizi con l’approccio giusto alla gara, solo così forse potremo andare in finale di coppa Italia e magari vincerla, ma non è questo che ci dà lustro, ci vuole ben altro. Altro capitolo in cui tutti stanno già facendosi la bocca dal gusto dolce: la Champions, vorrei dire a queste persone ma siamo certi che contro il Benfica avremo vita facile? Io dico assolutamente no per come ho visto giocare la squadra lusitana, ribadisco per coloro che hanno esultato all’indomani del sorteggio a Nion, rispondo che forse l’errore potrebbe sicuramente essere il sottovalutare i portoghesi che giocano un bellissimo calcio in cui hanno fatto una serie sfavillante di vittorie sia in campionato che in Europa. Dobbiamo armarci di tantissima prudenza, questa volta non basterà il misero golletto da difendere ad oltranza nella gara di ritorno come avvenuto ad Oporto, ci vorrà tanta qualità in più. Chissà se questa sosta ci potrà dare giovamento, male sicuramente non ci farà, al ritorno in campionato il primo di aprile affronteremo in casa la Fiorentina, sperando che non ci faccia uno scherzo degno della giornata celebrativa. Dovremo tirar fuori tanto carattere, tutta la grinta sopita e che puntualmente lasciamo ad Appiano, in campo dovremo essere coesi e cercare di essere ora più che mai, una squadra degna di questo nome, se vorremo ritornare ad essere quell’Inter che tutti abbiamo ancora negli occhi, che per lunghi tratti ci ha fatto innamorare. Bisogna mettere da parte il fioretto, ma agire di spada, anzi di accetta, colpire con tutta la forza di cui disponiamo per annientare l’avversario, se vogliamo seriamente ritornare ad essere una squadra credibile, altrimenti il baratro è dietro l’angolo! Con tutto il cuore e per l’amore che nutro per questi colori, non immagino, ne voglio farlo credere, che tutto ciò avvenga, dobbiamo invece credere che possiamo ancora dire la nostra in ogni gara, ma è necessaria un’inversione di tendenza, perché noi siamo l’Inter e del resto non c’importa nulla!!!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 
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Assurdo!


Scritto Da il 11/Mar/2023

Assurdo!

Premetto che è davvero assurda la situazione che stiamo vivendo, siamo attanagliati dalla sindrome da trasferta, che può anche essere presente in squadre di media classifica, ma non per chi ritiene di potersi accomodare nei piani alti dell’élite del calcio italiano. L’ansia da prestazione potrebbe subentrare, sicuramente, se affronti squadre blasonate, in considerazione allorquando non riesci ad ottenere un risultato soddisfacente, pur giocando bene e perdi, non puoi rimproverarti di nulla, per il semplice motivo che magari gli avversari hanno dimostrato un gioco migliore. Però perdere contro squadre medio-piccole è davvero cervellotico, non è realisticamente corretto parlare di sfortuna, come spesso il nostro tecnico menziona in conferenza stampa. Le statistiche di ieri sera hanno dimostrato che tutto sommato la mole di gioco dei ragazzi è stata soddisfacente, il possesso palla è stato per la maggiore dalla nostra parte, come tutte le altre componenti che delineano l’andamento della gara, alla fine però rimangono fini a sé stessi, quello che conta è il risultato: si è persi l’ennesima partita fuori casa, e non stavi giocando contro il Real Madrid, ma contro lo Spezia. Con questa sono ben otto le sconfitte subite sinora, e in considerazione che mancano ancora dodici gare sino alla fine del campionato, davvero vengono i brividi in considerazione di quello che potrebbe ancora accadere, purtroppo! Trovare il colpevole è sin troppo semplice, l’allenatore è il capro espiatorio di tutti, non scende certo in campo, è innegabile, ma in questo caso è colui che non riesce a gestire al meglio la squadra, e lui che dovrebbe guidarli come si fa alla playstation, avendo il possesso del joystick nelle mani, che talvolta lascia negli spogliatoi, espressione coniata da un telecronista quando in panca c’era Mancini. Il nostro genio ha sempre assunto l’atteggiamento molle e molto amichevole, con i suoi giocatori scaricando su di loro ogni tipo di lamentela, dando la colpa della sconfitta ad un approccio sbagliato dei ragazzi in campo, però sinora nessuno gli ha fatto notare che lui è preposto, aggiungo anche lautamente pagato, ad assurgere a questo compito. Tutto ciò che sinora ha messo in campo è una scarsa mentalità vincente, certo dalla sua c’è la conquista di ben 3 trofei, posti in bella vista in bacheca, ma siamo certi che non si sarebbe potuto pretendere di più? Piccola parentesi si parlava poc’anzi delle occasioni create nel primo tempo e di cui mister Inzaghi faceva riferimento in conferenza stampa, condivido in parte, realisticamente di tiri in porta ce ne sono stati diversi, ma nello specchio io ho contato due belle parete del portiere spezzino, ed una di queste è stato il rigore. Ben poca cosa se poi alla ripresa del gioco, alla prima e unica occasione avversaria, vieni infilato in contropiede, senza opporre una reale ed efficace fase difensiva. Il perfetto gioco di squadra deve essere supportato in ogni fase, da un’opportuna sincronizzazione, non si deve e non si può lasciare nulla al caso oppure all’improvvisazione, potrei essere ripetitivo in quest’analisi, se non si dispone di giocatori del calibro di Pelè o Maradona, che in ogni caso avrebbero fatto la differenza. E’ dura dover considerare lo status quo del momento è davvero deleterio pensare che se continuando in questo modo, con alternanza di prestazioni, il quarto posto potrebbe essere una chimera, se poi ci mettiamo il mancato passaggio del turno ai quarti (mi auguro con tutto il cuore che ciò non avvenga), credo che il default sia dietro l’angolo. Inzaghi ha di certo le sue colpe, in talune scelte ma principalmente sul suo scarso modo d’imporsi, certo parlare con il senno di poi è tutto più semplice, ma voglio rimarcare alcune circostanze che fanno emergere il suo status di “professorone”, di seguito la mia analisi che avrebbe fatto sicuramente pensare a qualcosa di diverso:

  • Lukaku sinora ha uno score realizzativo sui calci di rigore di 13 realizzazioni, contro 1 solo errore. Ecco che il nostro professorone che fa, lascia tirare Lautaro che invece ne sbaglia 1 su 3;
  • L’Inter ha la peggiore difesa della serie A, lui per invertire la rotta ecco che cambia il portiere in previsione, dell’importante turno di coppa, con un turn over che non ha senso;
  • L’unico CC insostituibile al momento è Calhanoglu che lui parcheggia in panca, preservandolo per martedì, come se la gara contro lo Spezia fosse stata una pura formalità, vinta già sulla carta. Senza dimenticare di un ragazzotto di belle speranze isolato e relegato in panchina ad ammuffire, tale Asllani. Per fortuna non ha fatto entrare in campo Gagliardini, mamma mia!
  • Lo Spezia nel primo tempo con due punte non ha creato alcun pensiero alla nostra retroguardia, ma nella ripresa Semplici inventa uno schema diverso, sintomo di saper leggere le gare, togliendo una punta e inserendo più centrocampisti, invece il nostro professorone, una volta sotto nel risultato continua col fare entrare in campo altre punte, come se più attaccanti in campo più reti, purtroppo questo binomio non esiste: è del tutto sbagliato, mio caro professorone!

Infine ultima nota, i numeri dicono che dopo l’ottava sconfitta su ventisei (1 ogni 3,25 per essere precisi), media perfetta di chi vuole salvarsi o navigare a metà classifica, siamo ancora lì, mi chiedo sino a quando? Nonostante tutto però sento da più parti difendere Inzaghi perché dopo tutto ha vinto tre trofei che fanno curriculum, ma non certo la storia di un club, chi ancora difende il mister dovrebbe rendersi conto e farsene una ragione: non è da Inter, ci vuole ben altro! Spero vivamente che martedì ci sia la preventivata svolta, quella che da troppo tempo stiamo aspettando, è vitale il passaggio del turno, altrimenti non so cosa potrebbe accadere! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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Ennesima ripartenza?


Scritto Da il 6/Mar/2023

Ennesima ripartenza?

Sembra assurdo, ma questa squadra ha bisogno di cadute perentorie e ben fragorose per risollevarsi. Come volevasi dimostrare, dopo una settimana di assoluta passione, causata dalla sconfitta del tutto merita, in terra felsinea, in conseguenza di ciò hanno, sparato sul nostro vessillo degli improperi davvero ferali e dove sulla carcassa nerazzurra (l’ho definita in questo modo, per far intendere che oramai ci danno da più parti per bolliti e senza nerbo) hanno banchettato detrattori e giornalai vari, non s’è fatto attendere un commento sicuro ed energico quanto autorevole all’interno della società, con toni sicuramente esacerbanti, non privi di provvedimenti futuri nei confronti di chi non reagisce con tenacia, dando tutto per la maglia che s’indossa, lasciando da parte le amnesie e lacune che talvolta si verificano durante certe gare. Era opportuno cambiare registro e di fatti ciò è avvenuto, sarà tardi? Io sicuramente dico che siamo ancora in tempo per salvare la stagione, non certo per il titolo, onestamente oramai è compromesso, ma ci sono altri obiettivi che non si devono assolutamente perdere di vista: diciamo che sono basilari! Tutto questo è necessario se realmente si prende in considerazione che ogni gara deve essere giocata con la condizione mentale giusta, interpretandola al meglio e non solo contro squadre di un certo lignaggio, ma contro qualunque avversario. Certo i giocatori che scendono in campo non sono degli automi, sono persone che vivono di emozioni, e questo dev’essere motivo d’orgoglio  massimo, nel cercare di non portare nocumento a chi ama questi colori, perché l’Inter viene prima di tutto e si ama a prescindere. Tutti devono fare la propria parte in questo contesto, dai giocatori in campo, da chi li  segue da vicino: organo tecnico, quindi chi dirige ogni cosa dalla stanza dei bottoni, solo in questo modo a fine campionato, quando ogni cosa sarà un ricordo e pressoché conclusa, potremo dire di aver dato tutto e tirato le somme di quello che s’è costruito. Ma dev’essere solo un ricordo delle ultime gare che ci hanno fatto davvero male e aver perso, per colpa nostra e di qualcun altro, punti che ora potevano ancora darci un valore aggiunto per il finale di stagione. Non vado molto indietro, tralasciano le sconfitte ferali di inizio stagione, ma aver perso punti contro Monza, Empoli, Sampdoria e  Bologna, sicuramente gare alla nostra portata, nelle quali abbiamo raggranellato 2 punticini scarsi al posto di 12 ipotetici, ebbene quei 10 punti al momento fanno la differenza. Nessuno è imbattibile, questo lo sa anche il Napoli, che merita sicuramente il posto che occupa in classifica, comunque io ritengo che con i se e i ma, non si va da nessuna parte, lo status quo del momento è questo, bisogna farsene una ragione, cercando di metabolizzare gli errori compiuti cercando di non ripeterli. La gara della domenica pomeriggio ci opponeva al cospetto di un Lecce bello e sfrontato, che gioca bene con la sfrontatezza di chi sa che può dar fastidio a chiunque, ne sa qualcosa l’Atalanta. I salentini sono arrivati a Milano con l’intento di giocarsela, non certo di essere remissivi, solo che per i nostri ragazzi è sopraggiunta quell’insanabile voglia di rivalsa, alla quale i ragazzi di Baroni non hanno trovato la possibilità di arginare le continue folate nerazzurre. Ho notato che in campo, ora più che mai, c’è un leader, pronto al sacrificio e che gioca a tutto campo, ma non per questo riesce anche a timbrare il così detto cartellino, con il 14esimo centro in campionato, “El toro” Lautaro Martinez anima di questa squadra, emblema assoluto di un giocatore completo che sente la responsabilità della fascia che indossa, un capitano a tutto tondo. In contrapposizione vi è l’unica nota negativa avvertita ieri sera, è stata l’espressione di un Brozovic che sente di non avere più la leadership in squadra, ho visto che sia in panchina, in occasione della rete di Mhikitarian non ha fatto un gran cenno di giubilo limitandosi ad uno scarno applauso, anche quand’è entrato in campo sembrava con la testa da tutt’altra parte, quando Inzaghi gli impartiva le ultime direttive, l’ha perfettamente ignorato, vorrei sbagliarmi, ma credo che il suo tempo all’Inter stia per concludersi. Sicuramente mi dispiace conoscendo il valore del giocatore, ma ognuno deve fare la propria strada, se a volte diventano divergenti. Tutti i calciatori sono importanti in una squadra, ma nessuno è indispensabile, eccezion fatta se ti chiami Maradona oppure Ronaldo il fenomeno, questo è sicuro, ma attualmente in giro non ve ne sono. Prima di ogni cosa viene l’Inter questo è certo, non svanirà mai, i calciatori sono di passaggio, come gli allenatori, i presidenti e tante altre figure, ma l’Inter 1908 è unica, al momento la sola di cui si può essere orgogliosi della sua storia, perché: “Essere nerazzurri è un traguardo, un segno di eccellenza “, altro non c’è! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 
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