Posts made in Settembre, 2021


Diario di bordo!


Scritto Da il 26/Set/2021

Diario di bordo!

In fine è arrivato il giorno del ritorno sugli spalti! L’emozione era tangibile sin dal giorno prima, questa volta i biglietti acquistati per il settore secondo arancio, potevano permettermi una visuale ottimale della gara, così di fatti è stato. L’arrivo allo stadio è sempre emozionante, il monumento calcistico di Milano è davvero maestoso: San Siro non ha eguali nella sua imponenza. Ore 17:00 ingresso del tutto fluido senza intoppi, file che scorrevano facilmente. Nel giro di poche decine di minuti ero già al mio posto, pronto con sciarpa e altro a dare una nota di colore insieme a tanti altri tifosi, di nerazzurro a tutto lo stadio. Man mano che si riempivano gli spalti, si avvertiva nell’aria l’amore che i tifosi riversano verso la squadra, con cori e canti ai minimi termini, diciamo dovuto ad un certo riscaldamento delle corde vocali, sino a quando: con l’ingresso in campo, per gli esercizi di riscaldamento, dei ragazzi si è scatenata un’ovazione incredibile, roba da far venire la pelle d’oca a chi non è tanto avvezzo alla visione di partite dal vivo. Certo l’imput è dato da una stupenda Curva Nord che non smette mai d’incitare la squadra in campo, coinvolgendo anche il resto dei settori dello stadio, risultando il vero e indissolubile sostegno per i ragazzi in campo. L’adrenalina in un certo senso saliva mentre più si avvicinava l’ora “X”, non si sono viste coreografie particolari, ma i cori dedicati non facevano per niente avvertire tale mancanza. Il monitor presente in alto al settore rosso, inquadrava le squadre pronte all’ingresso in campo, naturale conseguenza che danno il via ai preliminari della gara stessa, ecco che lo speaker iniziava a leggere le varie formazioni. Lui annunciava il nome di ogni giocatore e tutto lo stadio scandiva a voce alta il cognome del singolo, con un boato che faceva rimbombare ogni decibel in maniera talmente fragorosa che secondo me si avvertiva sino in città! Squadre schierate, fischio arbitrale: si parte! Calcio d’inizio ospite, ma i ragazzi iniziano con piglio giusto tant’è che già al sesto siamo in vantaggio. Spettacolare cross di Barella e tiro al volo del toro Lautaro: gollazo. Boato assordante di giubilo, per una rete spettacolare. Forse è stata l’unica volta che Barella è stato servito su quella fascia, dall’alto si vedeva che il tamburino sardo era in palla, avendo delle praterie a disposizione e da quel lato poteva far male, ma nessuno se n’è reso conto. Siamo stati in soggezione per tutta la gara con un centrocampo che era molto macchinoso, ma la cosa che più fa specie con errori di concentrazione elementari, si sono sbagliati facili passaggi ed in uno di questi errori madornali a centrocampo ecco che si è inserito, il piccolo e astuto russo bergamasco che portandosi la palla al limite dell’area ha inventato un pari, con un tiro fantastico a giro sul quale Handanovic nulla ha potuto. Di questi errori ne abbiamo commessi davvero tanti nel corso della gara e la Dea ne ha approfittato creando diverse occasioni. La fine della prima frazione ci vede soccombere per una rete, omaggio del nostro portiere, che respingendo un tiro lo rimette in gioco proprio sui piedi di Toloi che ringraziando insacca. Certo gli umori non erano certo a mille dopo quello che si è visto in campo. Nel mio pensiero di amante di questo sport, si è affermata la convinzione che specie a centrocampo si deve essere concentrati e agili di pensiero, guardando bene la posizione dei compagni in campo, a volte non sono utili i ricami, ci vogliono azioni concrete, usando un termine caro ai giornalisti di una volta, bisogna tirare di spada ancorché di fioretto. Il nostro cardine di gioco era spesso in difficoltà e Calhanoglu appariva in evidente ritardo su ogni palla con errori madornali che spesso hanno fatto irretire i presenti. Credo che anche Inzaghi si sia reso conto delle difficoltà del turco tant’è che nella ripresa l’ha cambiato. Non voglio gettare la croce su di lui, per carità, ma un po’ di concretezza in più, non guasterebbe affatto. Inizio della ripresa si è cercato di giocare maggiormente e con i cambi effettuati da Inzaghi ci stavamo riuscendo tant’è che quando mancavano circa venti minuti dalla fine, siamo riusciti ad indirizzare la gara verso un giusto pari con Dzeko, che su di una respinta di un Musso tutt’altro che preciso, ha depositato in rete. Diciamo che in questa gara si sono visti due goal bellissimi e due reti in cui si sono resi complici i rispettivi portieri. L’intensità della gara non è mai venuta meno, i capovolgimenti di fronte erano soventi e intensi per tutti i novanta e oltre minuti. Tanti errori quest’è vero e non solo dei giocatori, ci ha messo del suo, con una prova inadeguata anche l’arbitro: il signor Maresca, decisamente il peggiore in campo, che ha prestato sempre il fianco a critiche feroci da parte del pubblico presente, ha fatto sì che la gara fosse sempre sul filo del rasoio, sino alla fine. Ribadisco che guardare la gara dal vivo si notano le pecche che non riesci a valutare bene in tv, certo con questa esternazione credo di aver scoperto l’acqua calda come si dice in gergo, ma vedere un Brozovic che a volte è davvero cervellotico nella sua impostazione e in quella lentezza che lo contraddistingue, prima di fare un passaggio si deve girare su stesso parecchie volte, il fulcro, il cervello pensante della squadra, secondo me, deve essere veloce di pensiero e scaltro nella manovra, quello che attualmente pare aver smarrito, specie nella gara di ieri. Secondo me i ragazzi potevano far meglio, al confronto di una buona Atalanta che ha fatto la sua onesta partita, la sensazione che a fine gara ognuno ha avuto e che entrambe le squadre in campo avrebbero potuto vincere, noi per l’errore sul dischetto di Dimarco, che forse ha pensato di fare la rete della vita, ma a volte bisognava solo piazzarla quella palla. Per carità nessuna critica per un ragazzo che comunque si è presa quella responsabilità, nessuno ha avuto la sua stessa concretezza, giocatori più quotati di lui si sono nascosti privi di ogni forma di responsabilità. Forse è stato lo stesso Inzaghi che ha deciso che avrebbe dovuto tirarlo lui quel rigore, nessuno al momento si è espresso in merito. Ognuno tragga le proprie considerazioni. Al fischio finale ero assorto dal pensiero: bicchiere mezzo pieno, oppure il così detto mezzo vuoto? Io personalmente mi tengo il punto e considero il bicchiere mezzo pieno, per quello che poteva succedere e fortunatamente non si è verificato, ci saranno tempi migliori ma Inzaghi se vuole, può fare molto di più in considerazione che ci sono giocatori che al momento sono appannati e martedì c’è una gara di vitale importanza, da non snobbare e vincere a tutti i costi, bisogna tornare dall’Ucraina con la consapevolezza che possiamo recitare la nostra parte in Europa, mettendo un accento positivo sul girone. Man mano che scendevamo gli scalini delle torri dello stadio si pensava sul bel pomeriggio che abbiamo vissuto, di festa che avrebbe potuto essere fantastica in caso di vittoria, ma noi che amiamo l’Inter siamo pronti a tutto e siamo orgogliosi di aver il nerazzurro nel nostro cuore, perché oltre l’Inter non c’è nulla! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.                
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Una prova di forza!


Scritto Da il 22/Set/2021

Una prova di forza!

Una prova di forza, ma aggiungerei anche di sofferenza, ma nel complesso eccezionale dei ragazzi che hanno lottato e mai mollato specie nel primo tempo, quando eravamo decisamente in difficoltà. Questa volta sugli scudi metterei il nostro Samir che, con grandissime parate, ha tenuto l’Inter a galla nel primo tempo, e se poi nel secondo c’è stata la rimonta è merito suo oltre che gli autori delle reti. Questa prestazione del nostro capitano ha dato una dimostrazione effettiva: lui come portiere non è affatto finito, anzi. Possiede quella naturale propensione a non pensare a quei commenti denigratori degli addetti alla carta stampata ancorché quelli televisivi, quei giornalai che sanciscono prontamente la fine della carriera di un campione, gli si scivolano addosso. Noi tutti che lo conosciamo bene, non dobbiamo che rivolgere un sontuoso: Grazie, al nostro portiere. Lui non si abbatte né si deprime, ma lotta e lavora sempre più! Non vi nego cari amici che nel primo tempo ha avuto il timore che potesse arrivare una sconfitta, per come stava giocando la Fiorentina, siamo stati annichiliti dalla loro pressione, dal loro gioco a tutto campo e delle occasioni che hanno creato non sfruttate perché tra i nostri pali c’era un superbo Handanovic. Però è anche vero che in me è subentrata la convinzione che i gigliati non potevano tenere quella morsa, quel gioco estenuante per tutti i novanta minuti, cosa che effettivamente è avvenuta. Come ha detto il nostro tecnico Inzaghi in conferenza stampa post gara, è bastato che nello spogliatoio si guardassero negli occhi e iniziassero a giocare come sanno, fatto sta che con la nostra ritrovata convinzione abbiamo sovvertito ogni facile pronostico, dopo un primo tempo dove ha giocato per lunghi tratti, solo la viola. Davvero una bella squadra quella messa in campo da Italiano, forse ha peccato di presunzione pensando di aver vinto una gara dimostrando il loro valore per soli quarantacinque minuti. Una grande squadra sa soffrire e colpire al momento opportuno, oggi l’Inter l’ha ampiamente dimostrato, ha intrapreso la strada giusta per diventare una grande squadra. Ovviamente si potrà dire, sicuramente chi non vuol bene alla nostra squadra affermerà che è stata agevolata dall’espulsione del viola Gonzalez, certo se l’argentino non fosse stato colpito da fulminea idiozia, forse non sarebbe stato espulso, anche perché nel regolamento del gioco del calcio: se un giocatore chiede palesemente, e a più riprese la sanzione disciplinare di un altro giocatore e passibile lui stesso di ammonizione, e poi l’aver ripetutamente battuto le mani in faccia al direttore di gara, non fa altro che attirarsi la successiva doppia ammonizione. Giusto per essere chiari, ma la cosa che sicuramente mi fa specie che in molti non hanno preso in considerazione che lo stesso Gonzalez, in occasione della rete, spinge Skriniar da tergo, annullando il probabile intervento del difensore e mettendo la palla al centro per l’accorrente Sottil che sigla l’uno a zero per i viola. Davvero è strano che solo il direttore di gara e il var non abbia considerato fallo quell’intervento, davvero cervellotico, come lo è anche l’ammonizione data allo stesso difensore slovacco per un intervento nettamente sul pallone sempre nel primo tempo, indovinate su chi? Nel mezzo c’è sempre Gonzalez. La gara di ieri sera ha dimostrato la bontà di una rosa, quella nerazzurra, che in molti davano per spacciata, senza nerbo, con defezioni imprescindibili nell’organico dal poter vincere ancora, io in tutta sincerità sono invece pressoché convinto che si possa vincere ancora, sempre che i ragazzi prendano coscienza con più fermezza della loro forza e del gioco che propongono. Ora sabato disputeremo ancora una bella gara tosta alle diciotto contro l’Atalanta, realtà oramai consolidata del calcio italiano, saremo sugli spalti ad incitare i ragazzi con ancor più vigoria, tra i tanti che accorreranno ci sarò anch’io, perché l’Inter si ama a prescindere da tutto! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Inter 6 fantastica!


Scritto Da il 19/Set/2021

Inter 6 fantastica!

Titolo emblematico e quasi scontato dopo la goleada messa in atto sul prato dello stadio Meazza di Milano. Tutto fantastico, squadra che ha girato a mille annichilendo i felsinei relegandoli al ruolo di comprimari, in un certo senso da sparring-partner su cui scaricare la rabbia e delusione accumulata nello sfortunato mercoledì di Champions. I ragazzi anche questa volta hanno sciorinato sul terreno di gioco un calcio propositivo, con tantissime occasioni da rete che, almeno questa volta, sono state finalizzate in larga parte, anche se vi sono occasioni che gridano ancora vendetta, come il palo di Lautaro e la bellissima conclusione al volo di Dimarco. La considerazione, che ognuno che ama questo sport dovrebbe farsi, è che non sempre risulta facile, leggendo il risultato a posteriori, dominare una gara in lungo e largo una gara e vincerla in questo modo, se non crei tanto e lotti su ogni palla. Certo a volte l’avversario ci mette del suo, ma la capacità dimostrata dai ragazzi sinora, comprova che l’Inter è una macchina da guerra, che poi c’è qualcuno che dice il contrario, allora è tutto da avvalorare, ma i numeri prodotti sinora attestano il contrario. Torniamo un passo indietro. Sono rimasto basito dalle dichiarazioni di domenica scorsa di un D’Aversa, allenatore blucerchiato, che in conferenza stampa ha dichiarato che il pari della sua Samp gli pareva stretto. Certo io affermo, da sportivo innanzitutto e poi tifoso, che ci sono state delle condizioni secondo le quali, ha raggiunto un pari con un’autorete ed è stato graziato dalla nostra imprecisione e poi ha giocato con un uomo in più negli ultimi venti minuti. Caro il mio D’Aversa va benissimo caricarsi l’ego di autostima, ma qui si eccede alla grande. Come dicevano le persone saggie: repetita iuvant sed stufant, traduzione latina: le cose ripetute giovano ma stancano, è accaduto nuovamente, con l’ennesimo attore protagonista. Spiego meglio l’arcano. Nel dopo gara con i felsinei è accaduta l’analoga situazione succitata. Io ho sempre ammirato Sinisa Mihajlovic, per quello che ha saputo dare al calcio, ma credo che affermare che il suo Bologna ha fatto la partita, dopo aver incassato ben sei reti, (gli è andata anche bene) senza considerare le altre occasioni create dai ragazzi, palo di Lautaro e tiro al volo di Dimarco, giusto per citare le più significative, non voglio per questo neanche considerare il presunto rigore, che ci poteva stare, su Dumfries. Allora caro Sinisa non puoi affermare e perorare questa grandissima cavolata, certo attaccarsi a l’unica occasione avuta nel corso del primo tempo, quando si era sull’uno a zero per noi, se i tuoi ragazzi non fanno goal non è certo colpa nostra e poi con i se e i ma non si va da nessuna parte. Non si può negare l’evidenza di una gara che in molti hanno visto, potendo valutare la veridicità delle tue dichiarazioni, che sanno secondo me, di mere fantasie e il tuo fare vanesio non ti si addice, resta con i piedi ben piantati in terra e sii realista, hai beccato una sonora sberla e tienitela, facendo tesoro degli errori commessi. Era d’obbligo questa giusta puntualizzazione, anche perché secondo me sanno davvero di una severa forma di allucinazione perpetrata per dare una giustificazione al fallimento di aver messo in campo una formazione che ha lasciato ai nostri ragazzi delle praterie su cui cavalcare e affondare colpi mortali. Tutti hanno potuto ammirare e farsi le dovute valutazioni di quanto affermato. Lasciamo perdere ogni altra considerazione, guardiamo avanti senza curarci di quello che pensano gli sconfitti, chi vince ha sempre ragione, anche se a volte questo non è sempre è supportato dalla prestazione, vero Carletto Ancellotti? Come mio solito non mi soffermo sul singolo, ma questa volta concedetemelo. Abbiamo ammirato un giocatore che nel corso della stagione ci potrà dare una grossa mano e parzialmente farci dimenticare Hakimi, certo non sarà la stessa cosa, ma il ragazzotto olandese ha delle potenzialità enormi e se le mette al servizio della squadra, per gli attaccanti ci sarà da divertirsi. Ora altri impegni ci attendono, del tutto ravvicinati iniziando da martedì a Firenze e poi sabato ancora in casa contro l’Atalanta, la rosa è ampia e si potrà ruotare qualcuno, tra gli imprescindibili secondo me ci sono Barella e Brozovic: che il dio pallonare li conservi bene. Ultimo appunto, speriamo solo che Correa non si sia infortunato in maniera grave e che quella subita sia solo una botta di gioco potendo rientrare prontamente, dando il suo contributo alla squadra. Forza ragazzi, noi crediamo in voi e vi sosterremo sempre!   …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Una presa d’atto!


Scritto Da il 13/Set/2021


Una presa d’atto!
Nel lunch-match domenicale si è assistiti a due gare nella stessa. Nella prima frazione di gioco si è visto un discreto gioco dei ragazzi, capaci di mettere in campo una vigoria e delle trame di gioco a dir poco entusiasmanti. Mentre nella seconda frazione si è vista la mancanza di lucidità che tal volta hanno accompagnato le azioni di gioco, sicuramente dovuta alle gare internazionali disputate dai ragazzi e in special modo ai viaggi transoceanici compiuti dai sudamericani che nel corso della gara è risultato palese l’essere a corto di benzina, come si dice in gergo. Credo che comunque quest’ultima condizione non deve essere assolutamente un alibi, anzi bisogna essere più incisivi e tirar fuori quel quibus in più che hanno i campioni, specie in casi come questi. Ritengo comunque che sia normale un certo calo a livello fisico, ci sta, altrimenti sarebbe innaturale andare a mille già alla terza di campionato, non vi pare? È anche vero che con i cinque cambi a disposizione tutto potrebbe apparire più semplice, se poi capita che arriva un infortunio inaspettato, tutto viene rimesso in gioco e poi si arranca. Dispiace solo per l’ennesimo infortunio di Sensi, questo ragazzo non ha davvero pace, non riesce più a giocare con continuità ma la cosa che più incide e la mancanza di serenità. Altro capitolo di un campionato che appare molto equilibrato e che si svilupperà in lungo e vedrà la vittoria finale sul fil di lana; vi propongo un quesito a cui non ho ancora trovato una risposta idonea, ma credo che al momento la possano dare solo chi è nella stanza dei bottoni: ma è normale giocare le gare alla 12.30 di domenica dopo gli impegni delle nazionali, con giocatori che hanno fatto più ore in aria che in terra? Appare davvero cervellotico penalizzare le società con questi tour de force, specie ad inizio campionato dove la forma è tutt’altro che al massimo? Sicuramente ci sono state anche altre squadre penalizzate dai voli transoceanici dei loro giocatori, mentre altre che ne hanno avuto meno, si dovrebbe considerare anche questo: in virtù di una linearità giusta per tutti. Ribadisco che non deve essere una scusa né alibi, ma se consideriamo il cosiddetto bicchiere, dal fronte nerazzurro è sicuramente mezzo vuoto per le innumerevoli occasioni nel corso della gara; diciamo che è mancata la lucidità necessarie per chiudere questo tipo di gare. Io comunque credo nella bontà del progetto e in un tecnico che nonostante i tagli di quei giocatori determinanti e sacrificati alla causa societaria che ha subito, ha a disposizione una rosa che rimane comunque di grandissimo valore, lui è conscio che con i giocatori a disposizione può rimanere coerente ai suoi dettami di gioco. Inzaghi riesce sempre a dare il volto giusto alla squadra, a seconda dei giocatori che mette in campo ed è sempre pronto alle contromisure qualora si trovi in difficoltà. Ho letto di tutto e di più sui social che hanno imputato a lui il pareggio di Genova, e quella che fa più specie anche di presunti tifosi nerazzurri. Si è capito che lo sport preferito degli italiani è quello di dire e sparlare non avendone piena facoltà, per carità ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma deve essere perlomeno un attimino qualificata. Mi spiego meglio, se io non sono un medico, non posso parlare di argomentazioni mediche, quindi se non sono un tecnico posso dire la mia certamente, ma non ha valenza specifica: le castronerie lasciamole a chi lo fa di mestiere, noi siamo tifosi e dobbiamo fare il bene della nostra squadra sostenendola a spada tratta, è anche vero che non bisogna avere gli occhi foderati di prosciutto, facciamo in modo che il nostro sostegno sia incondizionato dopo tutto il campionato è iniziato da poco, se iniziamo già da ora ad avere malumori allora è la fine! Voglio chiudere questo mio pezzo ricordando a tutti gli amici tifosi e sostenitori nerazzurri, le parole del compianto Giacinto Facchetti davvero emblematiche e che ogni interista dovrebbe sempre ricordare: ci sono giorni in cui essere interista è facile, in altri in cui è doveroso e in altri in cui esserlo è un onore! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 
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