





Sino alla fine, con convinzione!!!
Quando tutto pareva essersi dissolto come neve al sole, ecco che ci si presenta una nuova possibilità di acciuffare quello scudetto che è nelle nostre corde, ma che ultimamente era parsa una vera utopia, sia ben chiaro non dipende assolutamente solo da noi, ma vuoi mettere che la buona sorte, almeno questa volta ci possa dare una sostanziale mano? Noi ci crediamo e poi sarà quel che sarà. Riavvolgiamo il nastro degli eventi passati, certo dopo le sconfitte con Bologna in trasferta e Roma in casa, piccola appendice chissà se quel rigore sacrosanto e negato a Bisseck, con un pareggio che ci poteva stare, con quel punto che spero non possa fare la differenza a fine stagione, ovviamente speriamo di no, bene con questa condizione pareva che tutto ci fosse crollato addosso senza alcuna replica, due sconfitte che avrebbero determinato la nostra uscita dalla lotta scudetto. Invece i ragazzi con il senno di poi si stanno guadagnando ancora una piccola, una flebile chance di trionfo, due vittorie con Verona e Torino con quelle seconde linee, tanto acclamate e decantate, da tutti quei giornalai saccenti, che finalmente hanno fatto la loro parte, parzialmente anche la differenza in campo, l’Inter ha rosicchiato ben due punti al Napoli che è stato fermato in casa da un Genoa non certo remissivo. Dalle dichiarazioni di fine partita, il caro amico “parruccone”, tra le righe sì è avvertito una specie di lamento, com’è nel suo essere, quel suo stile di piagnucolare contro la malasorte e contro congiunzioni astrali contrarie. Ha detto a chiare linee che ieri se c’era una squadra che avrebbe meritato la vittoria era sicuramente la sua squadra, mentre gli avversari hanno fatto due tiri in porta peraltro segnando due reti. Ma il caro Conte s’è dimenticato quando raddrizzava e vinceva le partite con il minimo scarto, con gare non proprie eccelse sul piano tecnico e tattico, talvolta nelle affermazioni bisogna essere coerenti e non cercare alibi, vatti a rileggere quelle che sono state le gare dell’ultimo periodo e forse capirai che ci vuole realismo e coraggio delle proprie azioni, poi con uno stipendio come il tuo, dovrebbe essere il minimo. Lasciamo da parte i piagnistei altrui e focalizziamoci su un qualcosa che è stato davvero eccezionale: la semifinale di ritorno di Champions. Tutto il mondo pallonaro ci dava per sconfitti, anche in patria tutti i tifosi avversari specialmente quelli biancorossoneri non vedevano l’ora di farci il funerale, trovando l’occasione giusta per prenderci in giro, per quello che poteva essere, quel paventato triplete ma che stava svanendo. Dopo la sciagurata semi-finale di coppa Italia, persa malamente, ecco che si presentava la madre di tutte le gare di questa stagione, l’impresa titanica di giocare contro la squadra più forte del mondo, almeno da quello che asseriscono i saccenti giornalai, ma che di fatto detiene un parco giocatori invidiabile e di estrema classe. Noi all’andata avevamo dato un assaggio di quello che eravamo in grado di fare, in casa loro abbiamo lottato e sofferto come una grande squadra, seppur in vantaggio di due reti ci siamo fatti riprendere e superare, ma l’Inter ha dimostrato che vende cara la pelle, così raggiunto il meritato 3 a 3 ecco che la poteva risolvere, se non altro per un’unghia sporgente di Mkhitaryan che ha decretato il fuorigioco e annullato una rete che pareva regolare: tutto rimandato al ritorno. Il giorno del fantomatico ritorno, in casa nostra, il Meazza ribolliva di entusiasmo nerazzurro, non c’era più posto sugli spalti. Con questo clima favorevole e affascinante, i ragazzi hanno interpretato una gara coraggiosa, con lo stile battagliero di chi sa che si sta giocando un pezzo di storia. Lautaro pareva non essere della gara, invece da grande capitano ha stretto i denti e ha voluto partecipare alla contesa, dando il suo apporto e s’è visto. Ha fatto egregiamente la sua parte, marcando il cartellino con una rete e un rigore procurato, cosa volere di più da chi era in forse? Nulla: l’attaccamento del toro di Bahia Blanca s’è visto ed è stato sempre più che mai determinante. Ma ritengo che tutta la squadra ha giocato in modo impeccabile, forse nelle reti azulgrana un po’ di attenzione in più, in difesa, potevano metterla. Anche questa volta ci siamo fatti riprendere e superare, quando in vantaggio di due reti, gli ospiti hanno trovato la rete del sorpasso. Tutto finito? Macché, ecco viene fuori il coraggio della disperazione e quando ci si avviava verso il tramonto della gara, in una delle tante nostre sortite, dopo un’azione caparbia prima di Thuram e poi di Dumfries che ha messo in area bel cross, premiando l’estemporaneo avanzamento di Acerbi, che da esperto centravanti scaraventava in rete il delizioso cioccolatino. Sono tanti i giocatori che potevano ergersi a migliori in campo, ma nell’olimpo ci va uno strepitoso Sommer che ha annientato tantissime occasioni del Barca e le insidiose dinamiche Yamal, davvero un portento questo giocatore. Nei tempi supplementari i ragazzi hanno rimbattuto colpo su colpo e con il nostro centravanti di scorta, quel Davide Frattesi, abile nelle avanzate in area, ha usufruito della bellissima giocata di Thuram e dell’appoggio di Taremi, e ha scaraventato in rete il pallone che ci ha consacrati, certi e meritatamente, finalisti di Champions per la seconda volte in soli tre anni. Emozioni a mille per una squadra che sa farsi amare dai propri tifosi e ancor di più apprezzare da tutto il mondo pallonaro, che ha decretato questa gara come la migliore degli ultimi anni e che resterà nella storia della Champions. Già dicevo dal mondo pallonaro, tranne gran parte dell’Italia, in cui i gufi non hanno avuto modo di gioire restando abbacchiati sui loro trespoli, consci che i loro sforzi non hanno sortito l’effetto sperato, forse ci riproveranno il 31 maggio, ma a noi poco importa perché la finale ce la siamo meritata e ce la giocheremo al meglio, consci di quello che abbiamo fatto, ritenendo poi a bocce ferme, che tutto sommato, è stata ugualmente una fantastica stagione! Noi siamo l’Inter e ci proveremo e lotteremo in terra germanica, cercando di portare a casa quello che ci è stato negato tre anni or sono! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoTutto in otto giorni!
L’epilogo in campionato è arrivato nel peggiore dei modi, in otto giorni abbiamo gettato alle ortiche tutto quello di buono che s’era costruito nell’arco dell’anno. Anche in questo pomeriggio domenicale s’è avuta la riprova che questa squadra è sulle gambe e non ha una rosa attrezzata per più di una competizione, è bastata una squadra ben più motivata da far sovvertire ogni cosa. Certo la Roma era la squadra meno indicata da affrontare in questo particolare momento, veniva da ben 17 risultati positivi consecutivi, ben allenata da quella volpe di Ranieri che l’ha preparata alla grande, intravedendo la possibilità di far male a questa squadra che oramai è alla canna del gas: dopo una stagione davvero trionfale tutto è stato reso vano in soli otto giorni. Non ricordo a memoria di un’Inter che perde tre gare di seguito, eppure solo poco tempo fa tutti osannavano un tecnico che intravedeva la possibilità di un triplete, ripetendo le gesta di un certo Mourinho, che purtroppo è fatto di tutt’altra pasta e aveva una rosa di tutt’altro livello, con giocatori ben oltre la mediocrità di questi nella rosa attuale. Io imputo a Inzaghi un errore palese che attualmente evidenzia lo stato delle cose, mi spiego: non può continuare a mettere in campo calciatori che non stanno bene fisicamente, il mio pensiero va a Dimarco, non è più spigliato com’era tempo fa, si nota che l’infortunio gli ha tolto determinate certezze e continuando a farlo giocare così lo si mette dinanzi alla possibilità di fare brutte figure, non lo merita affatto. Frattesi non è quel giocatore determinante dello scorso anno, si denota che ha un conflitto interiore che ne determina le prestazioni, il mio pensiero è di lasciare andare chi non ha stimoli importanti con noi, di giocatori utili alla nostra causa ce ne sono in giro. Lautaro sta tirando la carretta da un po’, ma ritengo che non può continuare così, si vede che viene meno la lucidità, ma non avendo il sostituto idoneo non può fermarsi. Sostituti in attacco, qui la nota dolente. Inzaghi avrebbe dovuto imporsi in società, doveva battere i pugni e chiedere giocatori utili alla causa nerazzurra e basta con i parametri zero se poi sono come Taremi, doveva mettere in chiaro che era necessario acquistare almeno due attaccanti di livello, e altro anche a centrocampo, ci volevano giocatori degni e in grado di far rifiatare sia Thuram che Lautaro, altrimenti con questa coperta corta era necessario lottare su tre fronti? Sono tanti i giocatori da cambiare nella prossima stagione, ci vogliono acquisti qualificati e che siano in grado realmente di saltare l’uomo e giocare al meglio. Dei vari Correa, Taremi, Arnautovic, Asslani, Frattesi ma anche lo stesso Bisseck se ha mercato, e compagnia bella, ne faremmo a meno purché si sostituiscano con giocatori motivati che sappiano di dover giocare in una squadra, quale l’Inter, che ambisce sempre più a essere al vertice di ogni competizione. Sono bastate due squadre ben motivate come il Bologna, alla quale auguro di vincere la coppa Italia: lo merita, quindi un Roma ben concentrata in un piazzamento Champion alla sua portata per far crollare le nostre certezze purtroppo rette da fondamenta di sabbia, viste l’andamento delle gare dell’ultimo mese. Meglio non citare che abbiamo dato fiato anche all’altra sponda di Milano, avendo agevolato il loro passaggio in finale. Purtroppo questo è un copione già visto, abbiamo già vissuto una frustrazione simile, lasciando un campionato ben giocato ai cugini che hanno approfittato delle nostre leggerezze finali e quest’anno con tantissime probabilità faremo lo stesso regalo al Napoli, di speranze mio malgrado ne nutro davvero poche perché avvenga tutto il contrario. In cinque anni abbiamo vinto due scudetti e due li abbiamo regalati, non c’è che dire è un ottimo curriculum fatto di tantissima generosità. Caro Inzaghi potevi essere l’allenatore più vincete, ma per esserlo dovevi mostrare gli attributi, sia in società che con i giocatori e non essere sempre accondiscendente. Per essere ricordato non bastano le coppe Italia o le Supercoppe, ci vogliono titoli che ti ricordano e ne testimoniano la grandezza assoluta, senza dimenticare una Champions sfuggita sul fil di lana. A bocce ferme mi vengono in mente le tue dichiarazioni in conferenza stampa, quando un giornalaio dei tanti ti ha chiesto del triplete e della possibilità di conquistarlo, tu gli hai fatto segno di quattro, erano i titoli che avresti conquistato. Rubando una frase cara al mitico Trap: non dire gatto se non l’hai nel sacco, prima bisogna conquistarli i titoli e poi pavoneggiarsi, altrimenti verrai beffeggiato da chi allo stato attuale riusciamo a dare una ragione di vita, di società che hanno speso tantissimo, e nonostante tutto stanno galleggiando nella loro mediocrità e si trovano a godere dei nostri insuccessi, purtroppo lo sport preferito dei biancorossoneri è questo, diamo un sorriso e una ragione alla loro frustrazione. Ora sarà il caso di resettare, scordiamoci ogni delusione dell’ultimo periodo, abbiamo ancora una chance che ci siamo guadagnati, con coraggio e forza, quella più difficile ma allo stesso tempo la più affascinante. Non so cosa accadrà mercoledì, noi in campo ci saremo, non il Milan né la Juve né tanto meno il Napoli, solo noi tra le migliori 4 squadre d’Europa. Agli altri lasciamo l’ebrezza di gufare, noi prendiamo invece l’ebrezza di giocarla e sognare. Sono certo che nessuno punterebbe un solo centesimo su di noi, vuoi per lo stato di forma attuale, ma quella musichetta è come un toccasana che ti rinvigorisce e ti fa riscoprire energie che non credevi di avere. Noi siamo ancora qui, seppure con tantissime gare giocate e con una flebile speranza in qualcosa che non s’avvera perché è davvero dura, ma se si avvera ritornerà in auge il nostro canto più fragoroso che mai: noi siamo l’Inter e continueremo a lottare per tutto ciò che ci compete, degli altri non c’importa nulla. …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoSconforto… nerazzurro!!!
Dopo la Pasqua di vera passione calcistica subita al Renato Dall’Ara di Bologna, il triste accadimento della morte di papa Francesco, è dura dover commentare una sconfitta immeritata per come è arrivata. Non contesto il gesto plateale e furbo dei felsinei, per carità nell’occasione della rimessa dal fallo laterale, in quel caso sarebbe dovuto intervenire l’assistente segnalando al direttore di gara l’errata rimessa in campo, ma il modo con il quale s’è persa una gara che stava scivolando verso un risultato più che giusto, per quello che s’era visto in campo. Non m’è piaciuto l’atteggiamento del nostro mister in conferenza stampa, non puoi sempre recriminare per accadimenti che sono sintomatici nel gioco del calcio, in quella furbizia che è talvolta permessa, a questo devi trovare rimedio te che sei preposto in panchina, allertando i tuoi uomini alla concentrazione massima. Certo la direzione di è stata di parte, ma come dicevano le persone sagge, il lamentarsi dell’arbitro è sintomatico dei perdenti, devi essere più forte di determinati arbitraggi, giocando e creando i presupposti per una vittoria che sarebbe stata vitale in economia del campionato, purtroppo tutto ciò non è avvenuto domenica scorsa, se non proprio in sporadiche occasioni. In tutto questo marasma, ci sono delle condizioni che voglio evidenziare di seguito, purtroppo sono sintomatiche nelle nostre difficoltà attuali.
E’ apparso evidente che questa squadra ha bisogno di una buona dose di autostima, la stanchezza è palese per le tante gare sin qui disputate, ma continuando ce ne saranno tante altre ancora e si avrà bisogno di raschiare il barile trovando le opportune energie per non gettare alle ortiche, tutto quello di buono fatto sin qui, regalando un sogno a chi, a mio modesto parere non lo merita affatto. Mi fa specie le disquisizioni di tutti quei giornalai che inneggiano alle nostre sconfitte, premiando chi forse riesce a programmare una gara ogni sette/otto giorni, fuori da tutti i giochi pallonari da diverso tempo, eppure viene elogiato in modo sistematico, invece le nostre sconfitte portano oltre al giovamento del fegato di queste persone, tantissima autostima nelle loro previsioni. Ora più che mai si deve vedere la pasta di cui sono fatti i nostri campioni, abbiamo un finale di campionato di onorare al meglio delle nostre aspettative, c’è tanto da portare a casa. Troviamo la voglia di andare sino in fondo, caro Inzaghi la spada di Damocle è sul tuo capo, non puoi essere soddisfatto se non porti a casa nulla, i vincenti vengono ricordati per le loro vittorie e non per le sconfitte, se tu vorrai far parte della gloriosa storia nerazzurra, devi apportare le modifiche necessarie per portare a casa gli opportuni trofei, iniziando dalla semifinale di coppa Italia, ancora di salvezza della frustrante stagione dei cuginastri, che non aspettano altro per fare la gara della vita mercoledì. Dobbiamo essere superiori in ogni momento, perché vogliamo questa finale cercando di vendicarci di quel Bologna che ora sta, giustamente, godendo cercando di soffiargli un trofeo stagionale a cui teniamo. Come al solito noi ci siamo, dovete dare il vostro contributo per renderci ulteriormente orgogliosi di tutti voi per un’Inter sempre più vincente! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoTutto in meno di 45 minuti!!!
Era attesa da tanti una risposta, conseguente al mezzo passo falso della gara contro il Bologna, anche rispondendo alla vittoria partenopea in quel di Bergamo, devo dire in tutta sincerità che c’è stata, seppur in parte. Un primo tempo diciamo di studio è poi subentrata, nella ripresa, una grande reazione e la voglia di portare a casa una vittoria più che meritata. La determinazione di questa squadra è stata lampante e s’è palesata nella gara, oltre le ben rosee aspettative, di Asllani che ha rifatto vedere quello di cui è capace, certo non ha avuto la pressione che gli avversari gli hanno tributato in altre circostanze, ma a me ieri sera è piaciuto. Purtroppo la nota negativa, pende sempre sul solito individuo: sul capo di Taremi, corpo estraneo di questa squadra che non riesce a incidere mai, sia nei passaggi che nelle conclusioni, anche ieri neanche una degna di nota. Non capisco perché Inzaghi continui con questa punta sempre più involuta che non decide mai nulla, spero che avendolo fatto giocare ieri sera, gli consegni la panca per mercoledì in Champions. Non possiamo giocare sempre con un uomo in meno, in una squadra che ha già problemi di organico. In questo preciso momento in cui ci sono gare tutte ravvicinate, bisogna sempre scegliere calciatori in grado di sopportare e supportare i compagni, con voglia e corsa, quella che manca all’iraniano spesse volte involuto e lento come il più spigliato dei “bradipi”. Per fortuna abbiamo ritrovato il miglior Lautaro, non possiamo fare a meno del capitano, si vede che sta bene fisicamente e ha cancellato, spero in modo definitivo il problema realizzativo, ieri il terzo centro consecutivo, è ritornato a essere il “toro di Bahia Blanca” che abbiamo imparato ad apprezzare. Per carità anche quando non segnava, il suo impegno era costante e continuo, da capitano aiutava e trascinava i compagni, ma ora s’è vista in maniera evidente che è ritornata la ThuLa, fantastica accoppiata che giocano insieme in modo fantastico, ritengo per questo motivo che è assolutamente un delitto, quando stanno bene, avvicendarli per ragioni di spogliatoio, non si può prescindere da loro: capito Inzaghi? Nel primo tempo, trascorso interamente di studio, cercando di fare uscire dal guscio i toscani, per fortuna nella ripresa s’è rivista la squadra che avevamo smarrito: ritmo, corsa e belle azioni. La prima frazione s’è conclusa con l’annotazione nel tabellino di due azioni significative, di chi se non Lautaro, una rovesciata in area ben para dal portiere empolese e un palo scheggiato su un bel passaggio di Asslani. La ripresa dopo solo dieci minuti, il capitano l’ha sbloccata con un tiro dal limite che s’è insaccato lì dove osano le aquile, sfogando tutta la sua rabbia per le azioni in precedenza disinnescate, con un vantaggio sin troppo striminzito per quello che s’era visto sino a quel momento. Il resto è storia. Dumfries ha colpito ancora sul calcio d’angolo perfetto dell’albanese, incornando un bel pallone che s’è insaccato imparabilmente nell’incrocio dei pali. Come ci capita da un po’, riusciamo a farci fare goal sull’unica incursione degli avversari, con il “nostro” Seba Esposito che ha segnato senza esultare, ma il dato di fatto che stavano riaprendo una gara che avremmo dovuto chiudere da un pezzo. Ma l’ego smisurato degli empolesi, cercando il goal del pari, ha fatto in modo di rendersi vulnerabili, i ragazzi hanno approfittato di un passaggio errato degli avversari, in modo famelico, hanno ribaltato il tutto con un’azione di contropiede orchestrata da Barella, passaggio in profondità per Arnautovic, che senza pensarci su l’ha messa in centro per l’accorrente Thuram che ha piazzato un tiro imparabile in rete, troncando sul nascere le velleità della squadra toscana. Tutto perfetto, tutto bello, si è notato in modo significativo e lampante che questi ragazzi quando vogliono pigiare sull’acceleratore, non ce ne per nessuno, devono capire che sono una macchina da guerra, pronti a non fare prigionieri, la vittoria e sintomatica nel loro essere squadra, seppure con defezioni importanti, sinora stanno riuscendo a tenere ben presente quelli che sono i loro obiettivi. Ultima annotazione, bisogna dare il giusto merito a un giocatore che tanto volte ho criticato, ma ieri ha fatto più lui nei soli 15 minuti in cui è stato impiegato che Taremi nei 69 minuti della sua gara, Arnautovic ha piedi buoni e non si scopre da oggi, secondo me dovrebbe scalare le gerarchie degli attaccanti, è più motivato di uno spento iraniano, pressocché inutile! Ora concentrazione sulla prossima gara, ritorna la Champions, abbiamo l’opportunità, con una vittoria, di acquistare il tagliando per il prossimo step con una gara d’anticipo, ci dobbiamo provare, a condizioni di non fare ulteriori cambi in squadra, facendo giocare i migliori e chi è in condizione, l’Inter ha bisogno dei suoi migliori giocatori per centrare quegli obiettivi che più ci competono. …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoRepetita…iuvant?
Ieri sera s’è consumata l’ennesima beffa, in considerazione che i latini forse erano sicuramente più saggi, ma in questo contesto la loro frase non si concilia con la realtà, non sempre le cose che si ripetono portano gioia, al contrario, determinano in quest’ultima circostanza, una totale impotenza che delinea un certa incapacità, contro alcune squadre, che ci nuocciono, tra queste c’è quella felsinea, che ieri sera ha fatto una gran bella gara meritandosi il pari, per l’ennesimo anno consecutivo! È anche vero che i ragazzi hanno disputato un grandissimo primo tempo, sovvertendo quelle che potevano essere le sorti di una gara iniziata in malo modo. Tutto ciò s’è concretizzato in poco tempo, in primis un tiro da fuori area che ha subito ben due deviazioni, la prima di Bastoni, la seconda di Sommer che l’ha spedita sul palo, dopo pochi minuti uno strano tiro al volo di un calciatore felsineo che ha finito la sua corsa in fondo al sacco, con un tocco determinante della punta rossoblu, evidente ma non so fino a che punto voluto. Tant’è che siamo andati sotto in un risultato che i ragazzi hanno ribaltato in modo perentorio e con forza, iniziando a sviluppare un gioco apprezzabile sulle fasce con Dimarco e Dumfries sugli scudi. Azione magistrale, assist in profondità di Zielinski per Thuram che ha stoppato la palla per l’accorrente Dimarco che prontamente ha lasciato partire un tiro ben teso che il portiere avversario ha parato lasciando la palla sul lato destro dove arrivava di gran lena Dumfries che indisturbato ha insaccato: tutto fantastico. Un’azione ben definita nel manuale del gioco del calcio alla pagina 32, i ragazzi hanno saputo riproporla sul campo per il beneficio degli occhi di tutto il pubblico presente sugli spalti e a casa. Ma non finisce qui. L’Inter ha continuato ha giocare a calcio come sa, e con un’altra mirabile azione Dimarco dalla sinistra ha messo in area, un cioccolatino che Laurato ha scartato con perizia, infilando una rasoiata alle spalle dell’incolpevole portiere bolognese. Ho voluto raccontare queste due reti, per esplicitare in sintesi il gran primo tempo che hanno giocato i ragazzi, con il mattatore Lautaro sugli scudi, ma ritengo che la maggior parte dei ragazzi sono andati ben oltre la canonica sufficienza. La ripresa dopo circa un quarto d’ora è arrivato il pareggio del Bologna, anche questo realizzato con una deviazione determinante, diciamo che ieri sera la dea bendata era da tutt’altra parte. Ci sono state altre occasioni, prima Dimarco su punizione con un tiro secco ha lambito il palo alla destra del portiere avversario, poi un bellissimo tiro di Lautaro con conseguente risposta altrettanto bellissima del portiere avversario. Il Bologna ha comunque continuato a giocare, non mollando nulla a pareggio raggiunto, ma dal momento in cui è arrivata la girandola delle sostituzioni, tutto è cambiato! Come in altre circostanze i cambi e la panchina non s’è dimostrata all’altezza, ennesima dimostrazione che tutto ciò che è stato detto e da più parti paventato, l’Inter non possiede affatto due squadre, ma 12 al massimo 13 titolari, ma tutto il resto buoni gregari ma nulla di più. Anche ieri sera s’è palesata una difficoltà di manovra che prescinde solo dalla cattiveria calcistica e infinita classe di alcuni dei nostri ragazzi, i vari Barella, Lautaro, Dimarco, Thuram e molti altri, ma il resto non è per niente all’altezza. E’ risultato significativo che il centrocampo tosto e migliore in assoluto della serie A e forse di mezza Europa, non può fare a meno di Calhanoglu e Mkhitaryan con il solo Barella a sobbarcarsi il peso dell’intera asse centrale, ancora una volta, qualora c’è ne fosse stato bisogno, abbiamo visto l’incompleta capacità di Asslani in regia, non assolve al compito cui è demandato, forse molto più grande di lui, non aziona in simultanea e a dovere mente e gambe, il passaggio non è mai automatico e veloce, ha bisogna di ritornare a volte sui suoi passi prima di lanciare il pallone, ma anche Zielinsky è stato preso, specie nel primo tempo in questo turbinio d’incapacità, poi fortunatamente s’è rinsavito, facendo vedere che riesce a stare in squadra, cosa che l’albanese non riesce affatto. Se il centrocampo patisce, cosa dire dell’attacco? Peggio non può andare, in considerazione delle tre riserve, va sottolineato che hanno solo realizzato una rete, in campionato, a Verona segnata da Correa tra l’altro infortunato. Ieri s’è rasentata l’idiozia, Thuram, fantastico calciatore per davvero, ha fatto dei passaggi che con capacità e un po’ di verve in più sarebbero state reti sicure, ma sono capitate sui piedi, anzi nelle vicinanze di un bradipo di nome Taremi, l’antitesi del calcio, davvero scarso e inconcludente. Mi chiedo ma in società nessuno s’accorge di questi giocatori, che necessitano prontamente di essere avvicendati, altro che mandar via Frattesi, c’è altro di cui ha bisogno la squadra: concretezza! Mi dispiace in ultimo discernere la situazione cervellotica nella sua direzione di gara, secondo il mio modesto parere, di tal sig. Pairetto non potrebbe arbitrare neanche in campionati amatoriali, ieri ha toppato in maniera considerevole, cambiando le decisioni che hai più sono parse errate, e non solo anche chi è preposto a stilare pagelle e analisi approfondite, mi riferisco ai giornali sportivi che hanno evidenziato con insufficienze del tutto meritate, l’operato di questo signore. Spero solo che Rocchi lo mandi ad arbitrare in categorie inferiori, danneggia con il suo comportamento deleterio, chi lotta e si sacrifica per portare a casa una vittoria che sarebbe stata del tutto meritata, sputando in campo sangue e sudore. Ora non vorrei che le lamentale di colui che ha detto a più riprese che loro vogliono solo dare fastidio, mentendo spudoratamente tra l’altro, che è proprio ciò che si sta verificando, quel fastidio dipeso, sinora, da queste cervellotiche e assurde direzioni di gare. Purtroppo noi non andiamo in sala stampa a gettare strali su tutto e tutti, inveendo su complotti di sorta, perché noi siamo l’Inter e abbiamo una storia da difendere e Marotta deve farsi sentire nelle sedi competenti, senza fare scene e pantomime come accade invece a qualcun’altro! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter
Leggi TuttoEra importante… vincere!!!
Dopo la bruttissima avventura vissuta in terra d’Arabia, specie nella finale, ponendo l’accento sulla nostra essenziale mancanza di lucidità, perché sul punteggio del doppio vantaggio non puoi sprecare tantissimo e dare la possibilità di farti raggiungere e superare, da una squadra che sino a quel momento non aveva fatto granché. Certo possiamo appellarci al palese errore arbitrare, e non solo in quella circostanza, ma come dicono i saccenti tuttologi, chi si appella a errori altrui di valutazione e trova spazio in queste polemiche, si cela dietro l’alibi dei perdenti. Sicuramente pensiero giustissimo, ma avrei volute vedere il permaloso Conte e il “piangina” Gasperini, subire un errore del genere, cosa avrebbero detto dinanzi alle telecamere, sarebbero venuti giù strali massicci contro la classe arbitrale e invocato la “Marotta League”, che bistratta tutti tranne l’Inter, secondo gli accreditati tifosi avversari e i giornalai compiacenti. Ma fa nulla abbiamo le spalle larghe e come dice il nostro tecnico: “quando l’Inter perde fa notizia” e poi mi piace pensare che abbiamo fatto beneficenza a chi era in palese difficoltà e cercavano un appiglio per reagire: siamo superiori in tutto e per tutto. La cosa che mi fa sorridere, con questa mia ultima analisi chiudo poi questa strana appendice, ma la Supercoppa non era la coppa degli sfigati? Invece ora viene osannata e celebrata come la coppa più importante, forse più della Champions, tutto ciò appare davvero verosimile e di scarsa comprensione, sarà!!! Ma veniamo alla gara di ieri alle 15.00, non era assolutamente facile venire a capo di una situazione che si porta dietro delle tossine negative con gli acciacchi che stentano a lasciare l’infermeria, da più parti dicono che la rosa è ben assortita, ci sono tanti ricambi all’altezza, vero, ci sono tanti buoni giocatori, ma sono solo dei rincalzi. Sono giocatori a cui non puoi cedere la titolarità, Taremi non vale certo Thuram, Asslani non è neanche l’ombra di Calhanoglu, anche se ieri a onor del vero il suo lancio illuminante ha determinato la rete del vantaggio, giusto per citarne alcuni. Ci sono giocatori che in altre squadre farebbero certo la parte integrante dei titolari, ma nell’Inter c’è una concorrenza spietata, devi essere all’altezza della situazione avendo la consapevolezza di sfruttare al meglio le occasioni che ti vengono date, specie in questo gennaio nel quale si faranno gare ogni tre giorni. Chi si lamenta del poco spazio concesso (Frattesi docet) deve essere determinante qualora gli viene concessa l’opportunità di essere gettato nella mischia, si deve comprendere che mai come in questo periodo serve l’apporto di tutta la rosa per cercare di avvicinarsi e centrare obiettivi importanti: siamo lì e con forza e coerenza dobbiamo credere di poter ambire a traguardi importanti. Di partite noi ne abbiamo tantissime, in particolare ieri sera giornalai di Mediaset hanno definito, come a esempio, che da qui sino alla fine dell’anno avremmo giocato ben 19 partite in più del Napoli, che deve tra l’altro, pensare alla sola gara di campionato e poi vogliamo parlare degli infortuni? A parità della stagione scorsa, oggi si sono verificati in infermeria ben 20 guai muscolari contro i soli 9 dello scorso campionato, le troppe partite fanno il resto, ad avvalorare tutto ciò interviene anche la constatazione che la nostra rosa ha un’età media di oltre i 29 anni, la rosa più anziana di tutta la serie A, mentre quella più giovane è il Parma con la media di 23,6 anni, vorrà dire pur qualcosa, o no? Serve ringiovanire una squadra che avrà, nel prosieguo, da disputare ancora tante, con gli impegni che aumentano anno dopo anno, certo l’esperienza non manca, ma la corsa e la brillantezza in campo fa la differenza. Come al solito ieri abbiamo gettato alle ortiche tantissime occasioni da rete, creiamo occasioni in serie, ma la nostra vena realizzativa è ridotta all’osso. Ci sono giocatori che non si assumono la propria responsabilità del tiro da fuori area, eppure nel loro club passato hanno spesso realizzato reti con tiri secchi e precisi, mentre ora amano il passaggio per l’ipotetico compagno di squadra meglio posizionato, ma che talvolta tale posizione è alquanto effimera e non risolutiva: vero Zielinski? La domanda che mi chiedo ma siamo certi che quello visto ieri in attacco siamo lo stesso Taremi che giocava nel Porto? Non mi pare affatto, in campo sembra svogliato talvolta un peso, non utile e poi sbaglia certi passaggi e reti che mi pare la reincarnazione del Blisset rossonera memoria. Stiamo perdendo, oppure non l’abbiamo mai acquista in toto, quell’essere cinici che ti fa star tranquilli, anche ieri sul tramonto di una gara che potevi gestire al meglio facendo molte più reti, eravamo in apprensione e per fortuna la dea bendata ci ha messo del suo, un palo pieno colpito da un Venezia volenteroso che con tutte le forze ha cercato il pari. Mi chiedo ma tutta questa apprensione che ci prende sul finale di gara possibile che non riusciamo a debellarla? Noi abbiamo la forza e la classe per poterne fare tranquillamente a meno, un pareggio ieri avrebbe gettato alle ortiche una gara in cui abbiamo sempre avuto il pallino del gioco, e non è la sola, la parte finale delle gare passate e determinanti, ci ha portato sempre dispiaceri, per la nostra mancanza di lucidità, con perdita di punti importanti che sin dagli albori di questa stagione ci stiamo trascinando dietro, serve una svolta e tutti stiamo aspettando il giorno in cui avverrà, tutto dipende da noi! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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