Il male oscuro!

Scritto Da il 22/Set/2025 - Ultimo Articolo |


Il male oscuro!

Altro giro, altra corsa, così recita il famoso invito al divertimento dei signori delle giostre, nei parchi attrezzati per le fiere paesane. Anche S. Siro si sta attrezzando a simile iniziativa, anche perché il divertimento è assicurato, ma c’è anche un certo rammarico e un rischio che talvolta non è preventivato. Il rammarico di non saper chiudere le gare quando ne hai consapevolezza, quando si continua con un giro palla isterico anziché trovare lo spiraglio per concludere a rete, e poi c’è la conseguente e psicotica ingerenza nell’escludere che gli avversari, alla prima vera occasione, ti puniscano. Tutto qui il racconto, in sintesi, della gara di ieri sera al Meazza; c’è stato di tutto di quello che ho appena evidenziato. Tratti di bel gioco che, quando si sviluppa in maniera verticale, diventa davvero pericoloso; ne deriva la rete eseguita da Dimarco con l’assist di un portentoso Sucic, che anche ieri sera ha sfoderato numeri di alta classe per gli avversari. Forse il ragazzo croato non ha nel suo DNA la propensione alla difesa, ma con il tempo credo che questa sfaccettatura sparirà, divenendo un centrocampista completo. I ragazzi, nonostante tutto, nel corso del primo tempo, hanno creato ancora tante azioni non finalizzate per un non niente e per una mala sorte che ci ha sempre destinato alla sofferenza finale. Poi, come ci accade sovente nel tramonto della gara, è bastata una piccola leggerezza, una piccola fragilità dimostrata, che ha dato il là agli emiliani per intavolare una perentoria azione da rete con la conclusione finale di Cheddira. Fortunatamente, dopo un ripetuto dai e ridai tra i nostri e il portiere avversario, bellissima la parata su rovesciata di Pio Esposito, è stato il seguito del tiro di Carlos che ha trovato la giusta collocazione per il raddoppio. Oramai il refrain delle nostre gare lo sappiamo a memoria: giochiamo, creiamo, ma non concretizziamo. Ma non è certo l’imput e il pensiero accettato da Chivu; per cercare di sovvertire quell’idea passata, deve lavorarci con le sue idee nuove e più efficaci, cercando di eliminare nella mente dei vecchi giocatori quelle direttive che la squadra esegue quasi in automatico, ereditate dal quadriennio di era Inzaghi. Sarà molto difficile, ma il mister, che a volte appare spazientirsi in panca, deve riuscirci per il bene di una squadra che sa giocare a calcio e che, con il giusto equilibrio, può arrivare dove vuole. Questo è il mio punto di vista. Annotazione d’obbligo sul parco giocatori. La difesa con l’innesto di Akanji può dirsi sistemata, ma senza perdere d’occhio che se ci fossero defezioni importanti, allora sì che sarebbe dura apportare le opportune contromisure. A centrocampo c’è tanto di quel materiale umano che credo faccia invidia ai migliori club europei e non solo italiani, ma siamo tutti sicuri che siano all’altezza? Ne abbiamo visti all’opera pochi dei nuovi innesti, senza peraltro risultati apprezzabili; forse con il passare dei giorni e gli opportuni allenamenti saranno disponibili agli schemi del mister. Forse sto dicendo un’eresia, ma un Barella in quelle condizioni, lontano parente del “barellino” ammirato e amato qualche anno fa, si nota che s’è imborghesito; un po’ di panca non gli farebbe male. L’attacco, forse, è il reparto che è attrezzato meglio, con tutti uomini in grado di fare male concretamente alle difese avversarie. Anche ieri sera, per una questione di millimetri, Marcus Thuram non ha marcato nuovamente il cartellino, Con quel pallone calciato forse in maniera molto pulita, finito fuori di un’inezia. Quest’anno non dovremmo patire nello sguardo e nel cuore quando Inzaghi proponeva Arnautovic, Taremi o Correa; abbiamo quest’oggi quattro attaccanti di egual misura con la stessa voglia di far del male agli avversari. Certo, c’è la priorità dei primi della classe con il capitano Lautaro in combinata con il francese Marcus, ma anche i ragazzini terribili che dalla panca possono entrare non fanno dispiacere; anzi, possono capitalizzare al meglio le palle che i compagni gli affidano. Tutto sommato, come si dice in questi casi, il meglio deve ancora arrivare, anche se in tutte le gare sin qui disputate i ragazzi l’hanno fatto al meglio delle loro possibilità, con gioco a volte migliore degli avversari. Ma tant’è che il responso del campo è stato diverso, specie in salsa bianconera. Abbiamo perso ben sei punti contro due squadre non certo migliori, ma che hanno saputo sfruttare le nostre insicurezze, complici, a volte, anche da aiutini esterni, che nei casi specifici, almeno per loro, non va affatto male. Ora ci vuole una settimana per il prossimo impegno; è il momento giusto per mettere a punto i dettami che Chivu dovrà impartire ai ragazzi, facendo di questa squadra quel diamante attualmente allo stato grezzo, che dovrà brillare di luce propria!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto   

Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.