Diario di bordo!

Scritto Da il 5/Ott/2025 - Ultimo Articolo |


Diario di bordo!

L’attesa è terminata, si parte alla volta di Milano per la gara di campionato, la sesta, dedicata agli Inter club, con prezzi popolari riservati ai soci. Era da un po’ che non mi recavo nel tempio del calcio: sua maestà il Meazza, lo stadio di football per antonomasia! Avvertivo nell’aria un certo non so che, mi faceva presagire che non fosse il solito sabato; c’era qualcosa di diverso, percepivo tanta positività. Non è che la negatività fosse mia compagna, per carità, ma c’era qualcosa di diverso. Preparato il solito zaino da stadio, con tutto il necessaire, mi sono recato al punto d’incontro in attesa dell’autobus di Marchego, un servizio che effettua il centro coordinamento Interclub Marche, per dare la possibilità ai vari club affiliati di usufruire di questo trasporto sino allo stadio. In viaggio con altri sei soci dell’Interclub Giacinto Facchetti di Fano, intraprendiamo questo viaggio di circa quattro ore per raggiungere l’agognata meta. Giungiamo a Milano dinanzi alla maestosità e grandezza del Meazza. Erano da poco giunte le quindici; visto che i vari varchi diventavano operativi alle sedici, abbiamo fatto un giro intorno allo stadio, consumando un panino e bevendo la solita birra di benvenuto, che tradizionalmente non guasta mai. Dirò a posteriori che porta davvero bene brindare ai nostri colori. In tanti iniziavano ad affollare l’atrio del Meazza, quindi, cercando di essere tra i primi e evitando le presunte lunghe code, ci siamo approssimati al varco designato, in attesa paziente sino allo scoccare dell’orario previsto. Espletate le operazioni di rito al varco, pian pianino abbiamo iniziato la salita dal silos che ci avrebbe portato al nostro settore: il terzo anello rosso, in una posizione ottimale per gustarsi in pieno quelli che sono i movimenti specifici del gioco del calcio, che in TV non si vedono e che sfuggono in maniera del tutto naturale. La salita è stata certo impervia, ma non del tutto stancante; abbiamo evitato in questo modo le centinaia di gradini che viceversa avremmo dovuto fare. Lo stadio iniziava a riempirsi, abbiamo con tutta calma preso il nostro posto e pazientemente abbiamo atteso l’evolversi degli eventi. Certo, mancavano circa due ore all’inizio dell’incontro, ma il colpo d’occhio iniziava a essere davvero imponente, quindi c’è stata l’emozione dei ragazzi scesi in campo per il riscaldamento, e giù la prima ovazione dello stadio di incitamento per i nostri pupilli. Prontamente ho notato i due gruppi che effettuavano gli esercizi pre-gara, notando che nel secondo gruppo c’erano Acerbi, Calhanoglu, Pio Esposito e Susic, che sicuramente non partivano titolari; di fatti, così è stato. Si è notato subito come caricavano negli esercizi e il riscaldamento è stato raggiunto in modo tale che si è vista l’intensità con cui hanno affrontato la gara. Posso affermare, senza il minimo dubbio di essere smentito, che non c’è stata gara. I ragazzi hanno pigiato da subito sull’acceleratore, con una pressione davvero impressionante e giocando in un modo davvero sublime, annichilendo gli avversari, senza dargli la minima possibilità di fare il proprio gioco. In sintesi, per ottantacinque minuti il pallino è sempre stato nelle nostre mani; non dico eresie se affermo che alla fine del primo tempo il risultato di chiusura della prima frazione è stato di sole due reti a zero. Silvestri, portiere avversario, ha compiuto alcuni interventi importanti, mentre il nostro Sommer è stato spettatore non pagante. Il cliché del secondo tempo non è affatto cambiato; anzi, c’è stata maggiore pressione, nella conseguente voglia di mettere l’opportuno sigillo di chiusura a una gara interpretata magistralmente dai ragazzi. Tutti sugli scudi, dal nostro capitano, mattatore assoluto in ogni parte del campo, a un Barella ben motivato che avrebbe potuto realizzare anche un’altra rete, nel primo tempo, se solo avesse tirato in porta anziché cercare il passaggio al compagno, non certo meglio piazzato di lui. Su tutti, però, devo fare la giusta menzione a un giocatore la cui forza e modo di giocare, per un giovane come lui, appare davvero un predestinato e noi dovremo tenercelo stretto; mi riferisco a Bonny: protagonista assoluto, autore di ben tre assist e una rete davvero bella, cosa volere di più? Lo scorso anno, quando mancava una punta titolare, si soffriva per andare in rete con quei presunti attaccanti che avevamo in rosa; quest’anno è tutto diverso, ne abbiamo ben quattro, tutti all’altezza, tant’è che ieri non si è avvertita l’assenza di Thuram. Ieri non c’è stata solo la felicità per la vittoria, sontuosa per davvero, ma ho avuto la consapevolezza che davvero si è voltato pagina. Con Chivu si vede un gioco armonioso, con pressione e capacità di fare male in ogni occasione; anche se riuscissimo a tirare in porta anche dal limite, non sarebbe una cattiva cosa. Dall’altezza della nostra posizione si vedeva benissimo come viaggiava la palla e gli spazi in cui si inserivano i ragazzi in aiuto al compagno; c’era l’attitudine di accompagnare l’azione con più uomini. Certo, mi sono divertito come gli oltre settantatremila spettatori, avendo la consapevolezza che questa squadra può dare davvero tanto e aumentare qualitativamente un gioco che sin d’ora è straordinario: un godimento infinito. Grazie per avermi fatto vivere una giornata significativa con quell’emozione che mi ha accompagnato nel viaggio di ritorno, sapendo che l’Inter c’è. Non avevo dubbi, ma ora che l’ho vista ne sono assolutamente consapevole che possiamo recitare il nostro ruolo in questo campionato. …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto   

Vivere con questi colori nel cuore è  stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.