Posts by interclubfano


Annus horribilis!!!


Scritto Da il 20/Mar/2023

Annus horribilis!!!

Le persone sagge hanno sempre affermato che imputare una sconfitta ad altri fattori dai quali non dipende la tua volontà, qualunque essi siano, è l’alibi dei perdenti: giusto, questo è assolutamente vero, sacrosanto, ineccepibile, ma quando in una competizione sportiva, nella fattispecie una gara di calcio, se ne giocano contemporaneamente altre, allora ritengo che tutto dovrebbe essere chiaro e lampante, non è possibile che debba accadere. Ho voluto postare due frame, ce ne sono tantissimi altri in rete, che ben evidenziano il netto fallo di mano in condominio di due giocatori non colorati, e la posizione ottimale dell’arbitro che avrebbe potuto, di per sé, adottare la giusta segnalazione alla regola nr. 12 del gioco del calcio, invece ci sono voluto ben 4 minuti, in un conciliabolo con gli altri geni del Var, per un nulla di fatto: questa secondo me è assoluta malafede! Repetita iuvant, stiamo ancora alla ricerca di trovare giustificazioni su di un qualcosa che è già accaduto domenica scorsa, ne ha fatto le spese la Samp e in conferenza stampa uno sconcertato Stankovic, lanciando un allarme su queste farlocche interpretazioni arbitrali, a cui nessuno ha dato una lucida spiegazione, anzi si sono ripetute con lo stesso soggetto, al quale piace dare un tocco di evanescenza alle sue giocate, che è rimasto impunito: assurdo! Dopo queste opportune premesse e secondo me doverose, veniamo all’ennesima gara gettata al vento da una formazione fortemente depressa, la nostra, che accusa ora più che mai l’ansia da prestazione, non producendo più un calcio lineare, anzi è un continuo tik-tok, una fitta rete di passaggi, molte volte indietro, davvero sconcertante, che non porta a nulla di concreto. Però la considerazione finale è che sono ben nove, già nove sconfitte, che stanno determinando una classifica autolesionista, mi si accappona la pelle al solo pensiero che mancano ancora 11 gare alla conclusione di questo assurdo e orribile campionato che stiamo disputando. Dopo tutto bisogna accettare le scelte arbitrali, questa è l’esternazione del mister bianconero, certo lui si definisce un signore, tant’è che quando mancavano una manciata di minuti alla fine della gara, ovviamente accettando le decisioni arbitrali, ha abbandonato il terreno di gioco, per plateale protesta. Già l’ha fatto perché lui accetta le decisioni arbitrali. Buffone! La cosa più sconcertante è che non siamo riusciti a ricondurre sul giusto binario una gara che sino a quel momento aveva detto ben poco, mancando tanto tempo alla conclusione, come spesso accade specie in questa stagione, l’asia di recuperare non ci fa essere lucidi e quindi di conseguenza andiamo in affanno. Ancora una volta dalla nostra panchina non sono arrivati gli stimoli giusti per chi era in campo, non parlando delle cervellotiche sostituzioni effettuate. Tant’è è un dato di fatto, che serve ancora una volta a confutare l’operato di colui che dovrebbe essere il mentore per i giocatori, invece la confusione regna sovrana. Vorrei perciò ricordare, a coloro che ancora parteggiano per il nostro osannato mister, che è risultato ancora una volta, se ce ne fosse stato il bisogno, che non è da Inter. Forse queste persone prontamente affermeranno che dopo tutto stiamo lottando su tre fronti e che tutto deve ancora addivenire, ma de che, in questo modo assurdo in cui stiamo approcciando le gare, non si va da nessuna parte, è solo una continua e lenta agonia che deve essere accettata, purtroppo, senza se e senza ma, con l’unica condizione che se ne viene fuori, solo cambiando lo status quo attuale. Siamo lenti ed impacciati, di questo passo non credo in una nostra possibilità di puntare ad un quarto posto vitale per le casse societarie, potremo farlo solo cambiando in maniera inesorabile, la nostra voglia e convinzione di un’opportuna reazione, forse con tale veemente reazione ci potremmo riuscire. Farlo da ora sino alla fine con convinzione, specie quando rincontreremo nuovamente i non colorati, in semi finale di coppa Italia, dovremo fare tesoro degli errori commessi ieri, non sbagliando nulla che inizi con l’approccio giusto alla gara, solo così forse potremo andare in finale di coppa Italia e magari vincerla, ma non è questo che ci dà lustro, ci vuole ben altro. Altro capitolo in cui tutti stanno già facendosi la bocca dal gusto dolce: la Champions, vorrei dire a queste persone ma siamo certi che contro il Benfica avremo vita facile? Io dico assolutamente no per come ho visto giocare la squadra lusitana, ribadisco per coloro che hanno esultato all’indomani del sorteggio a Nion, rispondo che forse l’errore potrebbe sicuramente essere il sottovalutare i portoghesi che giocano un bellissimo calcio in cui hanno fatto una serie sfavillante di vittorie sia in campionato che in Europa. Dobbiamo armarci di tantissima prudenza, questa volta non basterà il misero golletto da difendere ad oltranza nella gara di ritorno come avvenuto ad Oporto, ci vorrà tanta qualità in più. Chissà se questa sosta ci potrà dare giovamento, male sicuramente non ci farà, al ritorno in campionato il primo di aprile affronteremo in casa la Fiorentina, sperando che non ci faccia uno scherzo degno della giornata celebrativa. Dovremo tirar fuori tanto carattere, tutta la grinta sopita e che puntualmente lasciamo ad Appiano, in campo dovremo essere coesi e cercare di essere ora più che mai, una squadra degna di questo nome, se vorremo ritornare ad essere quell’Inter che tutti abbiamo ancora negli occhi, che per lunghi tratti ci ha fatto innamorare. Bisogna mettere da parte il fioretto, ma agire di spada, anzi di accetta, colpire con tutta la forza di cui disponiamo per annientare l’avversario, se vogliamo seriamente ritornare ad essere una squadra credibile, altrimenti il baratro è dietro l’angolo! Con tutto il cuore e per l’amore che nutro per questi colori, non immagino, ne voglio farlo credere, che tutto ciò avvenga, dobbiamo invece credere che possiamo ancora dire la nostra in ogni gara, ma è necessaria un’inversione di tendenza, perché noi siamo l’Inter e del resto non c’importa nulla!!!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 
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Assurdo!


Scritto Da il 11/Mar/2023

Assurdo!

Premetto che è davvero assurda la situazione che stiamo vivendo, siamo attanagliati dalla sindrome da trasferta, che può anche essere presente in squadre di media classifica, ma non per chi ritiene di potersi accomodare nei piani alti dell’élite del calcio italiano. L’ansia da prestazione potrebbe subentrare, sicuramente, se affronti squadre blasonate, in considerazione allorquando non riesci ad ottenere un risultato soddisfacente, pur giocando bene e perdi, non puoi rimproverarti di nulla, per il semplice motivo che magari gli avversari hanno dimostrato un gioco migliore. Però perdere contro squadre medio-piccole è davvero cervellotico, non è realisticamente corretto parlare di sfortuna, come spesso il nostro tecnico menziona in conferenza stampa. Le statistiche di ieri sera hanno dimostrato che tutto sommato la mole di gioco dei ragazzi è stata soddisfacente, il possesso palla è stato per la maggiore dalla nostra parte, come tutte le altre componenti che delineano l’andamento della gara, alla fine però rimangono fini a sé stessi, quello che conta è il risultato: si è persi l’ennesima partita fuori casa, e non stavi giocando contro il Real Madrid, ma contro lo Spezia. Con questa sono ben otto le sconfitte subite sinora, e in considerazione che mancano ancora dodici gare sino alla fine del campionato, davvero vengono i brividi in considerazione di quello che potrebbe ancora accadere, purtroppo! Trovare il colpevole è sin troppo semplice, l’allenatore è il capro espiatorio di tutti, non scende certo in campo, è innegabile, ma in questo caso è colui che non riesce a gestire al meglio la squadra, e lui che dovrebbe guidarli come si fa alla playstation, avendo il possesso del joystick nelle mani, che talvolta lascia negli spogliatoi, espressione coniata da un telecronista quando in panca c’era Mancini. Il nostro genio ha sempre assunto l’atteggiamento molle e molto amichevole, con i suoi giocatori scaricando su di loro ogni tipo di lamentela, dando la colpa della sconfitta ad un approccio sbagliato dei ragazzi in campo, però sinora nessuno gli ha fatto notare che lui è preposto, aggiungo anche lautamente pagato, ad assurgere a questo compito. Tutto ciò che sinora ha messo in campo è una scarsa mentalità vincente, certo dalla sua c’è la conquista di ben 3 trofei, posti in bella vista in bacheca, ma siamo certi che non si sarebbe potuto pretendere di più? Piccola parentesi si parlava poc’anzi delle occasioni create nel primo tempo e di cui mister Inzaghi faceva riferimento in conferenza stampa, condivido in parte, realisticamente di tiri in porta ce ne sono stati diversi, ma nello specchio io ho contato due belle parete del portiere spezzino, ed una di queste è stato il rigore. Ben poca cosa se poi alla ripresa del gioco, alla prima e unica occasione avversaria, vieni infilato in contropiede, senza opporre una reale ed efficace fase difensiva. Il perfetto gioco di squadra deve essere supportato in ogni fase, da un’opportuna sincronizzazione, non si deve e non si può lasciare nulla al caso oppure all’improvvisazione, potrei essere ripetitivo in quest’analisi, se non si dispone di giocatori del calibro di Pelè o Maradona, che in ogni caso avrebbero fatto la differenza. E’ dura dover considerare lo status quo del momento è davvero deleterio pensare che se continuando in questo modo, con alternanza di prestazioni, il quarto posto potrebbe essere una chimera, se poi ci mettiamo il mancato passaggio del turno ai quarti (mi auguro con tutto il cuore che ciò non avvenga), credo che il default sia dietro l’angolo. Inzaghi ha di certo le sue colpe, in talune scelte ma principalmente sul suo scarso modo d’imporsi, certo parlare con il senno di poi è tutto più semplice, ma voglio rimarcare alcune circostanze che fanno emergere il suo status di “professorone”, di seguito la mia analisi che avrebbe fatto sicuramente pensare a qualcosa di diverso:

  • Lukaku sinora ha uno score realizzativo sui calci di rigore di 13 realizzazioni, contro 1 solo errore. Ecco che il nostro professorone che fa, lascia tirare Lautaro che invece ne sbaglia 1 su 3;
  • L’Inter ha la peggiore difesa della serie A, lui per invertire la rotta ecco che cambia il portiere in previsione, dell’importante turno di coppa, con un turn over che non ha senso;
  • L’unico CC insostituibile al momento è Calhanoglu che lui parcheggia in panca, preservandolo per martedì, come se la gara contro lo Spezia fosse stata una pura formalità, vinta già sulla carta. Senza dimenticare di un ragazzotto di belle speranze isolato e relegato in panchina ad ammuffire, tale Asllani. Per fortuna non ha fatto entrare in campo Gagliardini, mamma mia!
  • Lo Spezia nel primo tempo con due punte non ha creato alcun pensiero alla nostra retroguardia, ma nella ripresa Semplici inventa uno schema diverso, sintomo di saper leggere le gare, togliendo una punta e inserendo più centrocampisti, invece il nostro professorone, una volta sotto nel risultato continua col fare entrare in campo altre punte, come se più attaccanti in campo più reti, purtroppo questo binomio non esiste: è del tutto sbagliato, mio caro professorone!

Infine ultima nota, i numeri dicono che dopo l’ottava sconfitta su ventisei (1 ogni 3,25 per essere precisi), media perfetta di chi vuole salvarsi o navigare a metà classifica, siamo ancora lì, mi chiedo sino a quando? Nonostante tutto però sento da più parti difendere Inzaghi perché dopo tutto ha vinto tre trofei che fanno curriculum, ma non certo la storia di un club, chi ancora difende il mister dovrebbe rendersi conto e farsene una ragione: non è da Inter, ci vuole ben altro! Spero vivamente che martedì ci sia la preventivata svolta, quella che da troppo tempo stiamo aspettando, è vitale il passaggio del turno, altrimenti non so cosa potrebbe accadere! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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Ennesima ripartenza?


Scritto Da il 6/Mar/2023

Ennesima ripartenza?

Sembra assurdo, ma questa squadra ha bisogno di cadute perentorie e ben fragorose per risollevarsi. Come volevasi dimostrare, dopo una settimana di assoluta passione, causata dalla sconfitta del tutto merita, in terra felsinea, in conseguenza di ciò hanno, sparato sul nostro vessillo degli improperi davvero ferali e dove sulla carcassa nerazzurra (l’ho definita in questo modo, per far intendere che oramai ci danno da più parti per bolliti e senza nerbo) hanno banchettato detrattori e giornalai vari, non s’è fatto attendere un commento sicuro ed energico quanto autorevole all’interno della società, con toni sicuramente esacerbanti, non privi di provvedimenti futuri nei confronti di chi non reagisce con tenacia, dando tutto per la maglia che s’indossa, lasciando da parte le amnesie e lacune che talvolta si verificano durante certe gare. Era opportuno cambiare registro e di fatti ciò è avvenuto, sarà tardi? Io sicuramente dico che siamo ancora in tempo per salvare la stagione, non certo per il titolo, onestamente oramai è compromesso, ma ci sono altri obiettivi che non si devono assolutamente perdere di vista: diciamo che sono basilari! Tutto questo è necessario se realmente si prende in considerazione che ogni gara deve essere giocata con la condizione mentale giusta, interpretandola al meglio e non solo contro squadre di un certo lignaggio, ma contro qualunque avversario. Certo i giocatori che scendono in campo non sono degli automi, sono persone che vivono di emozioni, e questo dev’essere motivo d’orgoglio  massimo, nel cercare di non portare nocumento a chi ama questi colori, perché l’Inter viene prima di tutto e si ama a prescindere. Tutti devono fare la propria parte in questo contesto, dai giocatori in campo, da chi li  segue da vicino: organo tecnico, quindi chi dirige ogni cosa dalla stanza dei bottoni, solo in questo modo a fine campionato, quando ogni cosa sarà un ricordo e pressoché conclusa, potremo dire di aver dato tutto e tirato le somme di quello che s’è costruito. Ma dev’essere solo un ricordo delle ultime gare che ci hanno fatto davvero male e aver perso, per colpa nostra e di qualcun altro, punti che ora potevano ancora darci un valore aggiunto per il finale di stagione. Non vado molto indietro, tralasciano le sconfitte ferali di inizio stagione, ma aver perso punti contro Monza, Empoli, Sampdoria e  Bologna, sicuramente gare alla nostra portata, nelle quali abbiamo raggranellato 2 punticini scarsi al posto di 12 ipotetici, ebbene quei 10 punti al momento fanno la differenza. Nessuno è imbattibile, questo lo sa anche il Napoli, che merita sicuramente il posto che occupa in classifica, comunque io ritengo che con i se e i ma, non si va da nessuna parte, lo status quo del momento è questo, bisogna farsene una ragione, cercando di metabolizzare gli errori compiuti cercando di non ripeterli. La gara della domenica pomeriggio ci opponeva al cospetto di un Lecce bello e sfrontato, che gioca bene con la sfrontatezza di chi sa che può dar fastidio a chiunque, ne sa qualcosa l’Atalanta. I salentini sono arrivati a Milano con l’intento di giocarsela, non certo di essere remissivi, solo che per i nostri ragazzi è sopraggiunta quell’insanabile voglia di rivalsa, alla quale i ragazzi di Baroni non hanno trovato la possibilità di arginare le continue folate nerazzurre. Ho notato che in campo, ora più che mai, c’è un leader, pronto al sacrificio e che gioca a tutto campo, ma non per questo riesce anche a timbrare il così detto cartellino, con il 14esimo centro in campionato, “El toro” Lautaro Martinez anima di questa squadra, emblema assoluto di un giocatore completo che sente la responsabilità della fascia che indossa, un capitano a tutto tondo. In contrapposizione vi è l’unica nota negativa avvertita ieri sera, è stata l’espressione di un Brozovic che sente di non avere più la leadership in squadra, ho visto che sia in panchina, in occasione della rete di Mhikitarian non ha fatto un gran cenno di giubilo limitandosi ad uno scarno applauso, anche quand’è entrato in campo sembrava con la testa da tutt’altra parte, quando Inzaghi gli impartiva le ultime direttive, l’ha perfettamente ignorato, vorrei sbagliarmi, ma credo che il suo tempo all’Inter stia per concludersi. Sicuramente mi dispiace conoscendo il valore del giocatore, ma ognuno deve fare la propria strada, se a volte diventano divergenti. Tutti i calciatori sono importanti in una squadra, ma nessuno è indispensabile, eccezion fatta se ti chiami Maradona oppure Ronaldo il fenomeno, questo è sicuro, ma attualmente in giro non ve ne sono. Prima di ogni cosa viene l’Inter questo è certo, non svanirà mai, i calciatori sono di passaggio, come gli allenatori, i presidenti e tante altre figure, ma l’Inter 1908 è unica, al momento la sola di cui si può essere orgogliosi della sua storia, perché: “Essere nerazzurri è un traguardo, un segno di eccellenza “, altro non c’è! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 
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Spettacolo indecente!


Scritto Da il 26/Feb/2023

Spettacolo indecente!

La delusione è tantissima, addirittura cocente, se si analizza che questa squadra non riesce a fare due gare con la stessa intensità, dopo una gara giocata bene ne segue una completamente sballata, al di sotto delle proprie aspettative. La storia di questa stagione, davvero strana, insegna che mentalmente non ci siamo, che basta una defezione nei titolarissimi ed ecco che si sprofonda in un marasma confusionario nel quale la barca va alla deriva. Ritengo che in conferenza stampa sarebbe stato più giusto che non si fosse presentato nessuno, oppure come ha fatto Lautaro chiedere umilmente scusa a tutti gli amanti dei colori nerazzurri, invece di accampare scuse inutili, anche perché non ci sono scuse che tengano per giustificare la prestazione odierna, davvero sotto tono e senza un gioco e quelle idee che diano la possibilità di attuarlo! Il primo tempo davvero assurdo siamo stati alla mercé dei felsinei che hanno fatto di tutto per passare in vantaggio, giocando da squadra quello che non siamo stati capaci di fare noi. Proponiamo ancora di giocare con un calciatore che secondo me è davvero un corpo estraneo per questa squadra, Dumfries il quinto che passa sempre il pallone indietro, che non riesce a colpire manco se il dirimpettaio sta fermo, non affonda. Io non voglio necessariamente prendermela con l’olandese, ma quando la squadra non gira la colpa è anche dei quinti, devo dire con tutta sincerità invece che il dirimpettaio Gosens oggi mi è piaciuto di più del solito, certo con Dimarco è tutt’altra cosa, ma bisogna pur accontentarsi. Credevo che ad inizio ripresa il mister avrebbe apportato quelle sostituzioni necessarie, cercando magari maggiore fluidità nella manovra. Per alcuni minuti c’è stata, anche se il Bologna nelle ripartenze sembrava essere letale, in effetti in un paio ha quasi sfiorato il vantaggio. Il nostro caro mister, da genio consumato, cosa fa? Toglie l’olandese per mettere D’Ambrosio che non gioca una gara da chissà quanto tempo, certo sposta Darmian come quinto, ma s’è visto che se non copre lui la fascia è scoperta, in effetti ci siamo fatti infilare con una ripartenza da centro campo, dove i rossoblù hanno riconquistato palla e Orsolini, complice la mancata copertura di D’Ambrosio, s’è infilato nello spazio vuoto e dal limite ha tirato impallinando l’incolpevole Onana. Se si vuol dare continuità ad un certo lavoro, si deve crescere e non si può sempre incontrare il Milan, il Barcellona o altra squadra più blasonata che in caso di vittoria ti dà autostima, sono le altre che fanno aumentare il proprio predominio in classifica. Facendo un po’ di statistica in questo nuovo anno, dopo la bellissima vittoria contro il Napoli, abbiamo toppato, perdendo, con Empoli e oggi con il Bologna e pareggiato contro Monza e Sampdoria, squadre non proprio irresistibili, però sono queste le gare che alla fine fanno la differenza, noi proprio non siamo riusciti a farla. Non credo che il popolo nerazzurro sia contento di questi altalenanti risultati, la speranza è sempre dietro l’angolo, ma non sempre bisogna affidarsi alla speranza se si vuol dare un segnale positivo ad una propria stagione, ci vuole la coerenza di credere nei propri mezzi tecnici per valorizzare il proprio lavoro. Sicuramente in campo ci vanno i giocatori, questo è innegabile, ma il lavoro fatto durante la settimana sui campi d’allenamento deve essere finalizzato a quello che la domenica deve essere espresso al meglio sul campo, se poi capitano giornate come queste, vuol dire esclusivamente che il lavoro non è stato fatto a dovere, additando come unico artefice l’allenatore. Non ha colpe esclusive, certo, ma vanno condivise con tutti, certo è vero, ma lui non può andare in conferenza stampa accampando scuse e lamentandosi della scarso concentrazione ed approccio sbagliato alla gara. Mi chiedo ma chi deve inculcare la giusta motivazione e caricare la squadra, se non il tecnico? Inzaghi non è capace. Mi prendo le mie giuste responsabilità affermando che purtroppo lui, pur essendo un buon allenatore, ma non può essere da Inter, sicuramente gli saremo sempre grati per i trofei conquistati, ma da lui ci si aspetta tanto altro, ad esempio quella seconda stella tanto agognata che anche quest’anno è svanita. Potremo accontentarci di entrare nei primi quattro posti in classifica, cercando di vincere una salutare Coppa Italia, magari andare più avanti possibile in Champions, può darci lustro tutto ciò? Ritengo di si per una stagione come la nostra, quella che stiamo vivendo ora, potrebbe essere plausibile, ma credo che dall’Inter noi tifosi pretendiamo molto di più che mollare lo scudetto al giro di boa di un campionato da subito compromesso. Sarà la volta di un ennesimo giro di pagina della nostra storia, che anche se dev’essere ancora scritta, ma con queste premesse non ci pare bellissima!!! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Le due facce dell’Inter!


Scritto Da il 19/Feb/2023

Le due facce dell’Inter!

Il sabato sera di campionato ci ha proposto due gare nel corso della stessa. Ad un primo tempo davvero deprimente si è contrapposta una ripresa caratterizzata da un piglio diverso, con tanto gioco e occasioni in raffica. Cos’è cambiato? Difficile capirne il significato, forse ipotizzando che i ragazzi si siano guardati negli occhi, razionalizzando che peggio non avrebbero potuto giocare, in considerazione della pesantissima e gloriosa maglia che stavano indossando a cui non stavano dando il giusto risalto e lustro. Per lo spettacolo che stavano producendo in campo, sembrava il seguito della cervellotica gara di Marassi, dove la presunta grande squadra, la nostra, che difatti allo stato dei fatti non s’era dimostrata tale, perché non riusciva ad avere ragione di una modesta squadra, quella doriana. Purtroppo lo status quo era questo, un misero tiro in porta degno di questo nome, senza rimarcare che stai giocando in casa, dinanzi ad oltre sessantamila spettatori, tifosi che t’inneggiano a squarcia gola, secondo la massima espressione di felicità, nel dimostrare quello che vali. Per carità non è che i friulani abbiano fatto tantissimo, gara di contenimento con improvvisi rovesciamenti di fronte ed in uno dei quali, trovando la nostra retroguardia piazzata male, hanno siglato il pari. Non si poteva certo essere soddisfatti di un primo tempo del genere, la ripresa fortunatamente è stata tutt’altra cosa, però non v’è nessuna giustificazione nel prendere dei contropiedi dall’Udinese, in più occasioni, forse due/tre, specie quando sei in vantaggio, avendo tra l’altro la palla ben oltre la metà campo, senza creare nulla d’importante, per cui non può assolutamente reggere la scusante dello sbilanciamento offensivo. Si è evidenziato invece un disordine tattico incredibile, visto quello che poi è accaduto nel prosieguo della gara, con i friulani protesi in contropiede alla ricerca del pareggio mentre i nostri hanno più volte mancato la segnatura della terza rete. Questa squadra ha evidenziato ancora una volta quel calo di tensione nervosa che è indubbiamente un male al quale si deve fare a meno, se vogliamo consolidare un posto al sole in classifica. Ieri sera ancora una volta si è visto che Dumfries non è per niente un giocatore da Inter, non spinge quant’è nelle sue corde, anzi dal momento che ha il possesso della palla non ha alcuna capacità mentale di saltare l’uomo, oppure fare un passaggio in profondità per il compagno, tende quasi sempre ad effettuare il retropassaggio indietro. Caro mister Inzaghi anche ieri sera ne hai commesso un’altra delle tue, dando dimostrazione che non riesci a leggere le gare come vorresti far intendere. In una serata dove il sempre utile Dzeko non era in partita, tu cosa hai fatto? Hai cambiato nella ripresa un Lukaku che non ha fatto niente male, si nota che pur non essendo il Romelu che abbiamo imparato a conoscere, cerca di rendersi utile per la squadra, essendo pian piano sulla via del recupero, tenendo in campo il cigno di Sarajevo che sembrava un corpo estraneo, mancando tra l’altro una rete che in altre circostanze non avrebbe fallito. È anche vero che pure Lautaro, per un egoismo eccessivo, non ha segnato una facile rete se solo avesse passato la palla a Calhanoglu, meglio posizionato e a porta libera. Tal volta la ragione di stato viene prima di quella personale, per fortuna si è poi riscattato, dopo pochi minuti, mettendo il suo sigillo e chiudendo di fatti una gara che agli albori non è che poi s’era messa così bene. Purtroppo allo stato attuale siamo questi, abbiamo un autonomia di 45/50 minuti, dobbiamo avere ben precisa la considerazione che l’Inter del primo tempo deve essere cancellata, non è proponibile giocare senza voglia e costrutto. Lasciatemi porre l’accento su di un giocatore, anche lui nel primo tempo risucchiato nel marasma generale, ma che poi nella ripresa è riuscito, con le sue giocate a dare una sferzata positiva alla sua gara e a quella della squadra, realizzando una rete fantastica, di prima con un piattone indirizzato laddove il portiere avversario non ci sarebbe mai arrivato. Con un Mkhitaryan così, possiamo essere certi che il colpo del campione è sempre dietro l’angolo e con lui quel Calhanoglu che ci fa lustrare gli occhi ad ogni giocata, non sempre prevedibile, ma sostanziale.  Sono questi i giocatori che fanno bene al nostro gioco, ma è anche opportuno considerare che tutti sono importanti, ma non indispensabili, perché l’Inter rimane sempre e comunque prima di ogni evento e giocatore. Tenendo fede ai dettami dell’insegnamento del mitico Giacinto Facchetti a cui il nostro club è intitolato, mi piace sempre rimarcarlo, recita: “Ci sono giorni in cui essere Interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore. Essere nerazzurri è un traguardo, un segno di eccellenza. “…Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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