Non c’è una logica spiegazione!

Scritto Da il 15/Set/2025 - Ultimo Articolo |


Non c’è una logica spiegazione!

Credo che realmente, per raccontare ciò che è accaduto sabato pomeriggio allo Stadium di Torino, non ci sia una spiegazione logica. Contrariamente ad altre gare, m’è piaciuto l’approccio mentale, che è stato costante per tutta la gara; s’è visto e avvertito che i ragazzi volevano far risultato e, per come si stava evolvendo la gara, si stava avverando. Ma, come accade in queste circostanze, i fattori esterni hanno contribuito a una vittoria che i non colorati torinesi non hanno per niente meritato. Tirando le somme, la gara l’hanno fatta i ragazzi e si sono fatti infilare da situazioni che avrebbero potuto controllare benissimo, con più attenzione e magari un po’ di cattiveria in più. I mancati recuperi di Calhanoglu sul connazionale in occasione della rete del raddoppio bianconero e poi l’errata posizione, senza peraltro possibilità di recupero di Akanji, hanno determinato la rete del vantaggio. La cosa che mi è piaciuta è stata la veemente reazione: hanno prima pareggiato con Calhanoglu e poi, nella ripresa, s’è ribaltato il risultato sul 3 a 2, è stata la gara della svolta del turco? Speriamo di sì. Non è possibile che tutti i giornalai esaltino i non colorati con un gioco espressamente di rimessa, tipico di una provinciale, sapendo gestire le ripartenze, ma è altresì vero che di azioni manovrate se ne sono viste ben poche, cosa che i nostri hanno dimostrato per tutto l’arco della gara. Perdere una gara dove anche il pareggio sarebbe stato ingiusto è davvero innaturale, tant’è che purtroppo è quanto accaduto sabato scorso. Ora si cercano i capri espiatori da fare fuori; mi chiedo però perché in società non si siano fatti un esame di coscienza. Hanno creato una squadra che continua ad arraspare, che paga la condizione fisica non proprio ottimale, con persone che, in là con gli anni, arrancano e si denota in campo. Ritengo che si debba fare una vera e propria rivoluzione; oramai il prossimo anno, non credo che a gennaio ci possa essere una rivoluzione in tal senso, dobbiamo ancora una volta doverci sorbire persone che cercano di lottare contro i propri limiti; per carità, nulla da dire, ma ci vuole ben altro per essere competitivi. Questi tre punti si potevano portare a casa, non dico agevolmente, ma quasi, vista la pochezza della squadra avversaria. Da tutto ciò deriva anche la considerazione che, quando hai la possibilità di fare del male agli odiati avversari e non ci riesci, allora c’è qualcosa che va oltre l’umana comprensione. Io non vorrei dire una bestialità, ma secondo me la formazione che deve scendere in campo viene imposta a Chivu. Spero vivamente di sbagliarmi, ma ritengo che non può e non deve giocare un calciatore, seppure il capitano, dopo aver fatto un volo transoceanico con impegni con la nazionale in località che ti tolgono il fiato; giocandoci, e tu che fai lo proponi da titolare? E poi vedere Mkhitaryan che passeggia in campo, Barella che è sempre pronto a protestare con tutto e tutti, denota che non è sereno. E poi, atto dolente, la difesa. Da qualche anno stiamo diventando l’allegra brigata; anche lo stesso Bastoni non assicura quella sicurezza degli anni passati. Ma di un Sommer che si fa bucare da due tiri da 30 metri, ne vogliamo parlare? Se voleva andare via come altri in rosa, perché trattenerli? Chivu si deve rendere conto che deve dare una svolta al suo ruolo di allenatore e valutare con occhio sereno chi deve stare in campo e chi deve accomodarsi in panchina, in maniera autoritaria e senza alcun tipo di ripensamento. Tanto, se paga, è solo lui il responsabile; deve rendersi conto che non deve far intervenire fattori esterni alle sue decisioni. Non voglio per niente accennare a tutto il patrimonio di giovani che sono stati acquistati per abbassare la media di età, ma se non li fai giocare, come possiamo valutarli? Ultima nota dolente: arbitraggi! Anche ieri ci sono state delle situazioni cervellotiche. Non mi piace porre l’appunto su presunti torti o altro, ma quando perdi una gara al 93esimo per una rete viziata da un falletto, come dicono i saccenti pallonari, ma io vorrei sapere: per essere fallo da fischiare si deve rischiare l’amputazione oppure deve scorrere sangue vivo? Se è fallo, è fallo; non ci sono altre alternative, tant’è che il direttore di gara aveva il fischietto in bocca per fischiare il fallo su Bonny e poi? S’è rinsavito? Certo, fischiare annullando un bel goal sarebbe stato lesa maestà per i non colorati, mentre per noi normale amministrazione. Non voglio, per carità, attaccarmi a queste condizioni, ma quando ti capitano due episodi nelle ultime due giornate, qualcosa sta accadendo. Sicuramente si potrebbe dire che chi si attacca a questi discorsi è l’alibi preferito dei perdenti, ma vorrei capire: se fosse accaduto a parti invertite, tutti avrebbero inneggiato alla Marotta league. Abbiamo le spalle larghe, consapevoli che la svolta ci deve esserci a partire da martedì in Champions. Noi siamo l’Inter e giochiamo senza alcun timore, consapevoli che abbiamo la forza e il carattere giusto per risollevarci! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto   

Vivere con questi colori nel cuore è  stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.