





Che spettacolo… con un Toro così!!!
In molti covavano dubbi sulla tenuta caratteriale della squadra specie dopo la bella vittoria ottenuta in terra Ceca. Considerazione prontamente smentita dalla forza che i ragazzi hanno messo in campo specie nel primo tempo, sovvertendo anche la stessa paura, a rigor di logica, del nostro tecnico. Io ho guardato saltuariamente la gara per ragioni personali, ma non ho avuto la minima percezione di una gara in pericolo. Certo nel secondo tempo si è accusata una certa stanchezza tra i ragazzi, cosa normale secondo me, e comunque la partita è stata incanalata verso i giusti canoni della vittoria senza patemi. Sicuramente in altre circostanze la rete spallina avrebbe potuto riapre la gara, ma ciò non si è verificato anche perché il pallino del gioco è sempre stato nelle mani dei ragazzi, anzi si è cercato a più riprese e con veemenza più noi la terza rete che i ferraresi quella del pareggio. La coesione di questo gruppo sembra essere oramai consolidata, la forza di poter far male l’avversario e sempre presente e poi con un “Toro” in queste condizioni tutto è possibile!!! Certo Lautaro il suo compito lo fa alla perfezione anche perché è aiutato alla grande dalla squadra, ma in modo particolare con chi è in simbiosi perfetta, l’altro attore principale di un attacco che sta facendo sfracelli e cioè Lukaku. Con il tempo sono tornate prepotentemente in auge le dichiarazioni di Conte e la sua voglia di far arrivare a Milano ad ogni costo il gigante belga, perché sapeva che è un giocatore validissimo per tutta la squadra, abile a coprire la palla, facendo a sportellate con i difensori avversari ed essere decisivo nella zona nevralgica del campo: sotto porta! Erano diversi anni che non si provava a dar fastidio alla detentrice degli ultimi scudetti, di questi periodi s’era già lontani dalla vetta con ogni sogno riposto oramai nel cassetto, ma ora no! Tutto è diverso, per fortuna c’è voglia di rivalsa, con convinzione s’è raggiunta la vetta, certo non abbiamo ancora vinto nulla, ma la speranza di sovvertire l’esito degli ultimi campionati, quello si. Credo che la regina del campionato italiano vivrà di alti e bassi sino all’ultima giornata, con sorpassi e contro-sorpassi, la cosa importante e il dover farci trovare pronti alla resa dei conti. Dobbiamo vivere alla giornata e come dicono le persone sagge: carpe diem, senza avere il benché minimo rammarico di ciò che poteva essere e non è stato! Ogni cosa va affrontata con il giusto peso, ora godiamoci il primato, pensando però all’incontro prossimo con la Roma, una squadra da prendere con le molle e cercando con raziocinio una vittoria che sarebbe davvero la panacea idonea per procedere in campionato con il giusto passo, con un occhio ben vigile sull’incontro infrasettimanale molto importante per il nostro cammino in Champions con il Barcellona del sesto pallone d’oro, Lionel Massi. A questo dobbiamo pensarci dalle 23 di venerdì 6 dicembre, ora con forza e tutti insieme aiutiamo i ragazzi in campo, con il nostro solito amore verso questi colori, non lesinando il nostro grido e l’affetto incondizionato verso coloro che sono sicuro getteranno il cuore oltre l’ostacolo pur di raggiungere un traguardo ambito. Noi siamo l’Inter e crediamo in quello che facciamo! …Amala!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoIl Toro… matato!!!
Nella risaia del Comunale di Torino, si è consumata la settima vittoria esterna dei ragazzi con una gara spigliata, ordinata e combattuta su ogni pallone. Il nostro unico rammarico è stato l’infortunio di Nicolò Barella che sino a quel momento stava interpretando al meglio il suo modo di giocare, come d’altronde stava facendo nelle ultime settimane. Certo perdere una pedina importante come lui sino al nuovo anno, ci porta in dote uno sconforto indicibile, anche se i ragazzi nel momento del bisogno sono riusciti a trovare gli stimoli giusti, la giusta forza ed energia per sovvertire lo stato degli episodi avversi e credo che stringendo i denti lo faranno anche questa volta. Spero che i lungo-degenti rientrino in squadra un po’ per volta, l’augurio e che si possa ritrovare quello Stefano Sensi che ci manca tantissimo in questo periodo. Noi di certo non ci piangiamo addosso e continueremo a lottare imperterriti per un obiettivo che è ancora lì a portata di mano, e se saremo bravi e fortunati, riusciremo a portarcelo a casa. Della gara di sabato non c’è molto da dire, certo un tre a zero meriterebbe una disamina più corposa, questo è vero, ma oltre alle reti ho notato che non si è mai stati in affanno anche perché nelle due occasioni in cui il Toro ha cercato la rete, il nostro Samir ha sfoderato degli interventi da campione al pari direi del suo omologo Sirigu che ha limitato i danni per la squadra granata in altre occasioni. Va benissimo così, si è presa coscienza che questi ragazzi possono ancora dare, tanto e il fatto che non si è preso goal, è la dimostrazione di aver preso coscienza della propria forza. Certo la strada è ancora lunga e se chi ci sta davanti, è aiutato dalla Dea bendata in più di un’occasione, noi non dobbiamo scoraggiarsi e avere la coerenza di meritarci il suo sguardo benevolo essendo sempre più spregiudicati e audaci su ogni campo. Ora bisogna guardare con fiducia al prossimo impegno, c’è una qualificazione da conquistare sino all’ultimo minuto dell’ultima gara, tutto sarebbe stato più semplice senza quel secondo tempo scellerato di Dortmund, ma si sa che a noi non piacciono le cose semplici. Dobbiamo tenere ben visibile il nostro obiettivo con lo sguardo fisso verso la terra Ceca, con l’unico risultato dei tre punti e per poi giocarsi tutto nell’ultima gara in casa contro la corazzata Barcellona, nella speranza che sia sazia e già qualificata. Mi rendo conto che son tante le variabili che dovrebbero convogliare, per il giusto verso, ogni cosa al suo posto, ma come si dice in questi casi mai dire mai e poi dovremo essere noi gli unici artefici del nostro destino, se vogliano riprenderci quella credibilità che specie in Champions stiamo smarrendo. Ultima considerazione l’Interclub Giacinto Facchetti di Fano organizza la “Serata Nerazzurra” per tutti i soci e non del club, un modo come un altro per stare tutti insieme e devolvendo dei proventi alla Croce Rossa Italiana sezione di Fano, vi aspettiamo e come il solito…..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
L’Interclub Giacinto Facchetti di Fano è lieto di proporre a tutti i soci e non, una cena conviviale per festeggiare al meglio il Santo Natale e per l’occasione scambiarci gli auguri……
Vi aspettiamo per venerdì 13 Dicembre presso il ristorante da Fiore in via Roma… la serata sarà allietata anche da musica!
Ricordanto lo scopo benefico della manifestazione a cui l’Interclub G. Facchetti di Fano e particolarmente dedito, ci sarà anche la “lotteria nerazzurra” il cui ricavato sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana.
Il menù prevederà:
2 primi piatti (Passatelli con porcini e pendolini – Gnocchi al ragù)
Arrostino di carne con funghi
Contorno: patate arrosto – insalata
Acqua, vino caffè e limoncino … il tutto al costo di € 22,00 cad..
Si prega di dare la propria adesione entro e non oltre martedì 10 dicembre, chiamando:
Roberto al 3384612551 – Antonio 2387055987 – Sauro 3346127478
Gegio 3285757877 – Paolo 3334459875 – Federico 3398127218 – Luca 3468147492
Leggi TuttoUna vittoria voluta con caparbietà!
Mai come in questi casi, un famoso proverbio calza a pennello nella situazione vissuta ieri pomeriggio allo stadio di San Siro in Milano, tanto tuonò che alla fine… piovve! La giornata di un sabato non qualunque, ma un sabato italiano, come cantava qualche anno fa Sergio Caputo, era iniziata sotto i migliori auspici tutto era stato preventivamente pianificato nel tempo, si attendeva l’autobus che ci avrebbe condotto a Milano per la gara di campionato Inter contro l’Hellas Verona. Complice una bella giornata autunnale con un sole, che sebbene pallido, stava riscaldando perfettamente i nostri cuori in attesa che l’avrebbero fatto i nostri beniamini con le loro giocate. Un viaggio perfetto senza alcun intoppo, ci ha condotti nel primo pomeriggio dinanzi alla maestosa grandezza di uno stadio che rimarrà per sempre nei nostri cuori, chi è un habitué non ci fa più caso, ma chi lo vede per la prima volta rimane estasiato e per l’emozione provata, le si bagnano le gote di gioia, vero Francesca? L’entusiasmo era a mille e man mano che gli eventi si approssimavano, sentivamo l’adrenalina salire. Prima però di entrare nello stadio, c’era un ultimo rito da formalizzare: la bevuta collettiva! Un nutrito gruppo dell’Interclub Giacinto Facchetti di Fano era pronto, con in testa il nostro amico Sauro, ci siamo recati al solito chiosco di fiducia, per il nostro augurio di una vittoria che abbiamo invocato in simultanea, con la birra che ci scendeva in gola, speravamo accadesse. Dopo aver compiuto il nostro beneaugurante rito propiziatorio, ci siamo incamminati verso il settore a noi assegnato per la ricerca del nostro posto, con la sensazione di godere di un ottimo spettacolo. Le premesse non erano per nulla confortevoli, i nostri ragazzi sempre lenti e impacciati, erano stati imbrigliati nella fitta rete difensiva degli scaligeri che si guardavano bene dall’imporre uno straccio di gioco, tant’è che dal momento in cui hanno ottenuto il vantaggio, su di un rigore tanto vero quanto inutile l’intervento, del nostro Samir, ecco che il fortino gialloblù è divenuto sempre più inviolabile. Di occasioni ce ne sono state in serie e se non sono state concretizzate per un non nulla e solo ed esclusivamente per mala sorte o per incapacità, vero Romelu? Sugli spalti serpeggiava un certo malumore, contro quella dea bendata, che sino a quel momento non era stata per niente benevola nei nostri confronti, anzi! Non si poteva accettare un risultato del genere, era fuori dalla più logica concezione di un calcio strutturalmente moderno, vuoi per la mole di gioco creata, vuoi per la condizione secondo la quale il Verona non poteva tornare a casa con un risultato positivo, dopo aver speso l’intera partita nella difesa strenua della propria porta, però è anche vero che era in vantaggio con un mezzo tiro verso la nostra porta, assurdo! Tal volta come accade in questi casi, chi mostra carattere e cuore viene sempre a capo di queste gare, anche se ci sono voluti ben sessantacinque minuti per raddrizzare la partita e ben ottantatré per portarla a casa e scardinare così il muro eretto dagli scaligeri. Al triplice fischio finale c’è stata un’ovazione generale di sollievo da parte del pubblico presente e anche se con le corde vocali ridotte ai minimi termini ma felici, abbiamo intrapreso la strada di ritorno. Era stato unanime il pensiero secondo il quale la manovra dei nostri ragazzi dovrebbe essere più brillante e veloce, invece siamo come il solito prevedibili, ma lottando come stasera i risultati non tarderanno ad arrivare. Certo a bocce ferme bisogna anche considerare come non fosse certamente semplice disputare una gara brillante dopo la batosta europea, anche perché con questa spada di Damocle, non si poteva giocare al meglio a livello mentale e di autostima, ma la forza e coesione della nostra squadra si vede in questi frangenti. Lasciatemi l’ultima considerazione su di un giocatore, che come dice Conte, non ha una grandissima un’esperienza europea, non ha vinto ancora nulla, ma io ritengo sia assolutamente un giocatore su cui si può fare sicuro affidamento, sto parlando di Nicolò Barella. In televisione non si ha la percezione di cosa faccia in campo questo piccolo grande uomo, ma dal vivo è apprezzabile il suo impegno a tutto campo, corre sempre ed è sempre sul pezzo è un così detto “sette polmoni”, e poi aver visto il goal che ha fatto, ha lustrato gli occhi a tutti i tifosi presenti, posso dire che nel pomeriggio in cui ha compiuto questo gesto straordinario: io c’ero! …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Una vittoria di… rigore!!!
Al Renato Dall’Ara di Bologna è stato posto ancora un mattoncino su quel muro di certezza che il tecnico sta costruendo sulla convinzione dei giocatori, società e tifosi. E come non dargli credito in questa prospettiva e con un organico che presenta reali lacune, non solo apparenti e seppur palesi, non hanno spostato di un millimetro da ciò che ha voluto creare in questi primi mesi, tutto ciò non si è discostato dalle sue dichiarazioni d’inizio di quest’avventura nerazzurra. Questa volta anche più stenui detrattori nerazzurri hanno potuto costatare del reale valore di questi giocatori, che sebbene senza alcuna tregua, stanno dimostrando che nelle avversità riescono a trovare quella forza di coesione tale da portare a casa un risultato favorevole. Certo tornare a casa con un punto, con l’unico tiro in porta dei felsinei, sarebbe stato davvero sconfortante dopo aver condotto le danze in lungo e largo creando molteplici occasioni, scaturite con tre bellissimi interventi del portiere emiliano. Ecco che come accade in queste strane gare, dove non riesci a essere concreto oltre il dovuto, che nella ripresa, alla prima occasione, con un tiro da fuori e complice una deviazione, il Bologna trova un vantaggio inaspettato. I ragazzi non si sono persi d’animo e con una tale rabbia in corpo, hanno continuato a giocare senza perdere la testa. Fortunatamente il pareggio non è tardato ad arrivare, e il restante tempo a disposizione è stato speso nella ricerca di una vittoria che, non parlo da tifoso, è stata più che meritata. Certo il rigore provocato da Orsolini è stato tanto ingenuo quanto cervellotico ma buon per noi che il direttore di gara non ha avuto esitazioni, decretandolo in una piccolissima frazione di secondo e senza l’ausilio del Var. Il lettore potrebbe, leggendo quanto scritto, trarre la conclusione che tutto è andato per il verso giusto per il motivo che l’Inter ha giocato alla grande, questo purtroppo non posso affermarlo, ma è altresì vero che però quello avvenuto a Bologna non è assolutamente vana gloria, ma tutto è stato frutto di una gara ben giocata al cospetto di un bel Bologna. Con questo non posso dimenticare che errori d’impostazione e di attenzione ce ne sono ancora tanti, tutti sono coerenti che possano scomparire solo con il lavoro continuo in allenamento, ma per il momento va bene. Bisogna vivere alla giornata, carpe diem, come direbbe qualcuno saccente, consci che ogni gara va affrontata con il giusto spirito, lasciando il terreno di gioco con la consapevolezza di aver fatto il possibile per portare a casa un risultato positivo. Ora piccola pausa, martedì ci troveremo di fronte ad un impegno importantissimo di Champions che potrebbe dare il la definitivo alla qualificazione al turno successivo. Sono certo che i ragazzi venderanno cara la pelle, gettando il cuore oltre l’ostacolo affrontando al meglio la delicata gara, noi siamo con voi ora e per sempre, perché come diceva il nostro compianto presidente Giacinto Facchetti: “…ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore!” ..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoUna sofferenza… vittoriosa!!!
Come da copione anche l’ultima gara di campionato ci ha portano in dote una tale sofferenza che il fischio finale è parso davvero come una liberazione. Certo mai come in questo periodo la coperta appare davvero corta e ci vuole solo una rosa ben fornita per affrontare una gara ogni tre giorni, questo si sapeva ma non si sono trovate le contromisure idonee per far si che tutto ciò non si verificasse. Nessuno può prescindere dalla mala sorte per infortuni che possono capitare, per carità, bisogna però farsi trovare pronti con opportune ed efficaci soluzioni, non tutto appare scontato, alla lunga tirando il collo a chi gioca di continuo si rischiano infortuni muscolari cui il rimedio conseguente è il forzato riposo, a discapito di chi? Non certo per chi non riesce a trovare al momento spazio in campo, se non si fa un turn-over mirato e non si dispone di giocatori idonei, come si possono capire le eventuali possibilità di chi siede in panca? In questo caso il nostro tecnico, navigato com’è, avrebbe dovuto imporsi maggiormente, in sede di calcio mercato per farsi affidare una rosa più corposa, non credo ci fossero problemi economici per acquistare buoni giocatori almeno da poter far tirare il fiato ai titolarissimi e schierarli magari in gare più soft. Nessuno avrebbe mai immaginato che l’assenza di Sensi sarebbe stata così deleteria nell’economia del gioco nerazzurro, è un ottimo giocatore ma oltre a lui non c’è più nessuno e lo stesso Brozovic sta portando e cantando la croce, come si dice in questi casi, speriamo almeno che lui continui a giocare come sa. Anche la gara del Rigamonti ha mostrato un Inter dalle due facce, mentre il Brescia che nel primo tempo ha giocato di rimessa, nel secondo tempo ha creduto nelle proprie possibilità, mettendo alle corde l’undici nerazzurro schiacciandoli nella propria metà campo. A volte la fortuna aiuta gli audaci o chi è in difficoltà, tant’è che la gara s’è sbloccata grazie ad una deviazione fortunosa di un difensore bresciano, recapitando in rete un tiro del Toro Martinez. Ordinaria amministrazione nel complesso ma, nulla faceva presagire al calo dei nostri nella ripresa. Certo più volte si è sfiorato il raddoppio, ma è anche vero che si è sfiorato anche il pareggio se non fosse grazie al nostro Samir che ha potuto disinnescare tutti i tentativi degli avanti bresciani. C’è voluta una bellissima azione in solitario con relativo bel sinistro a giro del nostro “mister 85 milioni”, per far mollare la presa agli affamati bianco-azzurri lombardi, ma solo per una manciata di minuti. Complice una malaugurata deviazione incolpevole e di ginocchio di Skriniar, il Brescia ha accorciato le distanze, facendo ritornare lo spettro di un pareggio che sarebbe stato davvero deleterio per le nostre coronarie. Più di un tifoso al triplice fischio ha emesso un sommesso grido liberatorio, esternando la frase “così non può continuare, si soffre troppo”, come dargli torto? La sofferenza è insita nel dna interista purtroppo, ma quando si vince, è molto più bello! Ora si ritorna in campo ancora di sabato alle diciotto, faremo visita al Bologna del nostro caro amico Sinisa, che gioca molto bene. Noi gli auguriamo il meglio con tantissime vittorie ma solo da domenica in là, credendo che la vittoria più bella sarà quella di sconfiggere la malattia che lo sta affliggendo, questo è il nostro augurio per un guerriero come lui. Dovremo ancora pazientare sperando che qualcuno degli infortunati ritorni a essere titolare, anche perché giocando in questo modo d’insidie, ce ne sono tantissime, si palesano sempre più dietro l’angolo a iniziare dal mercoledì di Champions contro i tedeschi del Borussia, gara da non sbagliare nel modo più assoluto, se non si vuole rimanere tagliati fuori dalla competizione europea più ambita. Noi siamo con voi ora più che mai! ….Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoSolo un grandissimo mea culpa!!!
I presupposti erano del tutto favorevoli, giacché nel pomeriggio l’undici torinese aveva impattato in terra salentina, si poteva e si doveva fare di più e avere più fiducia, giocando una partita quasi perfetta, cosa che invece non è avvenuta. Purtroppo si è sofferta la brillantezza della squadra emiliana, in contrapposizione di un nostro primo tempo, il peggiore disputato sin qui, come ha dichiarato il nostro allenatore, ma che è stato palese per chiunque abbia assistito all’incontro. Spiace vedere una squadra come l’Inter sulle gambe, commettere degli errori talmente banali, quasi non parrebbe vero, che sono stati reali e tramutati in oro colato nel doppio vantaggio dal Parma. La spiegazione di tutto ciò? Conte ha dichiarato che è solo colpa degli infortuni, dalla risicata rosa a disposizione con la conseguente mancanza di brillantezza e degli incontri ravvicinati. Certo, per quello che può valere il mio pensiero, condivido in pieno le dichiarazioni del nostro allenatore, ma è anche vero che questa è una situazione condivisibile anche per altre squadre che hanno più impegni, ma questo non deve essere un alibi. Si doveva ragionare in fase di calcio mercato di ricercare più pedine intercambiabili nelle zone nevralgiche del campo, a centrocampo come in difesa, concludendo anche in attacco, per non soffrire per la mancanza di alternative, si sapeva che gli impegni a questo punto della stagione sarebbero stati tantissimi, il calendario è stato ben noto a tutti. Con queste motivazioni non possiamo che farci un grandissimo mea culpa per questa situazione, alquanto grottesca, che si è venuta a verificare. Se non siamo lucidi e se giocano sempre gli stessi, non può essere una scusante per tutti, non bisogna ricercare il male minore in questa considerazione, e se poi il secondo tempo è stato disputato molto meglio e con tanta grinta, quindi non vi era stanchezza se i ragazzi hanno corso più del dovuto, cercando con caparbietà una vittoria che non sarebbe stata scandalosa qualora si fosse verificata. Forse manca serenità, questo è sicuro e se si commettono certi errori da oratorio, vero Gagliardini o Brozovic che hanno dato il la per le reti parmensi, con l’ausilio di un Godin che ha tantissima esperienza da non farsi prendere d’infilata dal ragazzino Karamoh, invece, e con uno Skriniar che ha lasciato Gervinho solo soletto in mezzo all’aria piazzando la più facile delle reti. Ci sono state delle concause che hanno penalizzato tutto l’incontro, anche perché il Parma quando è stato raggiunto dal sofferto pari dall’Inter, a proposito non mi piace parlare di arbitri e tutto il contorno, ma ci sono voluti la bellezza di cinque minuti per confermare la rete, assurdo! Bene, termino la mia analisi, al Parma non è parso verso il dover difendere a spada tratta un punteggio che abbiamo regalato per errori evitabilissimi. Siamo stati benevoli e l’aver regalato un punticino ai ducali, ci deve far pensare e con questo anche per il mancato sorpasso. Sicuramente di tempo c’è né tanto, ma bisogna continuare a far tesoro degli errori commessi, cercando di non ripeterli. A Conte direi di guardare anche alla primavera, ci sono validi ragazzi in rosa a partire da un ragazzino di colore che ha tutte le credenziali per ben figurare e poi in panchina ha anche un certo Dimarco che ieri avrebbe sicuramente dato una mano sulla fascia. Le nostre sono solo supposizione da bar, chi deve gestire una striminzita rosa è lui e sa bene come fare, massima fiducia, ma sarebbe anche il caso di essere realisti e continuare a giocare come sappiamo, non possiamo farci nulla se gli incontri sono talmente ravvicinati, chi va in campo è cosciente che è il suo lavoro e che deve fare il massimo per guadagnarsi il lauto stipendio che percepisce, altrimenti sarebbe stato più consono fare l’operaio. Noi continuiamo a credere in voi, forza e meritateci sempre più! …Amala!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoRoba… da non crederci!!!
Il lunch-match odierno, nella ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali, proponeva come da calendario, la sfida con lo spauracchio e indigesto Sassuolo. Fortunatamente è andata bene ma quanta sofferenza. Non si possono però tirare i remi in barca nel corso di una gara giocata, se non benissimo, ma a larghi tratti con la coerenza di essere migliori dei nero-verdi almeno nel palleggio e per gran parte della stessa, circa settanta minuti, e poi? Dopo il rigore del quattro a uno di Lautaro, bene la sua doppietta al pari di Lukaku, si è smesso di giocare dando il la ai ragazzotti emiliani di aver il coraggio di costringerci nella nostra metà campo, cercando un risultato che sarebbe stato, se si fosse concretato, davvero clamoroso. Negli ultimi venti minuti più recupero, ancora una volta è subentrata la paura di vincere, ritengo però che se una squadra ha dalla sua l’esperienza, e una capacità tecnica superiore all’avversario, presunta o veritiera, non deve farsi sopraffare da una questione meramente mentale. Dobbiamo ancora crescere come mentalità vincente, ci stiamo lavorando, ma si vede che non basta ancora e forse si deve ricercare con maggior convinzione e intensità senza sosta, se vogliamo raggiungere certi traguardi. Forse stiamo pagando ancora lo scotto di un gioco non sempre continuo e a volte farraginoso, e di una difesa non più sicura come a inizio di campionato, oggi ha spalcato agli avanti del Sassuolo, il tiro facile senza alcuna opposizione, di fatto hanno prodotto due reti facili, facili! Ci sono ancora dei refusi della vecchia e pazza Inter, a volte pareva rivedere la squadra di spallettiana memoria. Pareva come se, nella fase conclusiva dell’incontro, tutto si fosse fermato probabilmente per un errore di sistema, un virus che ha annebbiato le menti degli artefici in campo, tant’è che siamo stati in balia degli avversari, rischiando di pareggiare una gara in cui l’Inter, avrebbe tranquillamente dilagato. In funzione di questa mia ultima analisi, credo che tutto ciò verrà condito, a bocce ferme, e per tutto il gruppo, con qualche sonora strillata e tirata di orecchi da parte di Conte. Come di consueto non mi piace parlare dei singoli, anche se oggi, come d’altronde nella parte finale della scorsa gara, s’è avvertita l’assenza di Sensi, fosforo puro di centrocampo che propone e si propone, un giocatore completo di cui questa squadra non può davvero farne a meno. Concedetemi però alcune parole sulle due punte, se concretizzassero quello che producono si partirebbe ogni volta con almeno due reti di vantaggio. Di Lautaro ho sempre dichiarato, senza il benché minimo dubbio di essere smentito, che a mio parere è più forte e completo di Icardi, mentre la mia perplessità maggiore è legata nei confronti del nostro “armadio di ebano”, credo che Lukaku sia stato sopravvalutato, non vale quella cifra per cui sarà pagato, spero vivamente di sbagliarmi ma al momento il riscontro oggettivo mi da ragione. Oggi secondo me chi ha cantato e portato la croce è stato Candreva, autore di una buona prestazione e la sua sostituzione con l’oggetto misterioso Lazaro, non ne ha giovato per niente alla manovra, anzi! Ci sono evidenti acquisti che sinora non hanno portato nulla di positivo, speriamo che la congiunzione astrale propizia possa far cambiare ogni cosa. Spero che i ragazzi abbiano fatto tesoro della gara odierna, se un modesto Sassuolo, ci ha fatto soffrire così, cosa potrebbe accadere quando s’incontrerà squadre del tipo dell’Atalanta, per citare ad esempio chi produce un gioco brillante e fa nel collettivo la forza primaria? Certo ci penseremo a tempo debito, ora, però bisogna prendere quello che viene e come viene con un occhio particolare al risultato per non farci staccare da chi ci precede, ma staccando chi ci segue! …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoNessun dramma!!!
Il derby d’Italia com’è da sempre è etichettata questa gara, ha serbato per i colori nerazzurri tanto fiele da mandar giù, non per la superiorità palese dimostrata in campo dai bianconeri torinesi, ma per la nostra manifestata inferiorità mentale che ha pregiudicato di svolgere una gara alla nostra portata. Conte ha sempre dichiarato che l’Inter attuale non può insidiare il primato torinese, questo è evidente, di certo il popolo nerazzurro non ha mai preso in considerazione la vittoria del campionato, il gap è ancora davvero insormontabile, ma ogni tifoso che ama questi colori, ha creduto almeno di giocarsela. Certo questa gara è sempre stata foriera di riflessioni da più parti, e anche questa volta ci sono state delle ombre che rimangono tali, ma che non pregiudicano assolutamente la vittoria bianconera che è stata legittima per com’è stata giocata la gara. Non dobbiamo accampare scuse, sul campo la Juve ci è stata superiore, ma almeno il beneficio del dubbio ci è stato insinuato riguardando alcuni episodi alquanto dubbi. Per aver ragione di questa gara si dovevano inanellare alcune casualità e congiunzioni astrali, alquanto determinanti. In primis che la squadra torinese facesse una gara sotto il suo normale standard o per lo meno come si è comportata sinora in campionato, perlomeno in trasferta, questa casualità, non si è verificata. Che tutti i giocatori nerazzurri fossero in una forma smagliante e che non ci fossero defezioni, anche questa ipotesi non si è verificata, anche questa condizione non si è verificata visto l’infortunio di Sensi che di fatti ha spento la luce sull’incontro. Che il direttore di gara fosse coadiuvato di più dall’ausilio tecnologico, anche questa condizione è andata disattesa, almeno in parte. Certo Rocchi come il solito si è reso protagonista nella maniera più assoluta per carità senza errori clamorosi, ma tante piccolissime mancanze che alla fine hanno avuto il loro peso specifico. Ribadisco che con questo non voglio assolutamente togliere nulla alla vittoria bianconera strameritata, ma chissà perché succede sempre contro di loro quel qualcosa che fa propendere l’ago della bilancia verso il bianconero. Comunque sono queste le gare che ti mostrano le pecche in seno ad una squadra, noi le abbiamo intraviste contro la Lazio ma ieri sera sono state maggiormente rese evidenti. Ci sono giocatori, nella nostra rosa, davvero sopravvalutati e se il nostro tecnico si lamenta dicendo che la sua programmazione d’organico è incompleta, bisogna dargli credito. Non si possono superare degli scogli quando naviga in un mare tempestoso con un battello a remi, bisogna avere a disposizione almeno una nave da diporto. Se manca il fulcro, anzi lì fluoro: Sensi, acquistato per dare luce a un centrocampo sempre più anemico, bisognava avere a disposizione almeno giocatori di pari valore, invece si arranca. Basti guardare le panchine e i giocatori accomodati e costatare che il valore è di gran lunga a favore dei bianconeri, come si può credere di avere ragione di una compagine dove non s’intravedono margini di miglioramento, ci vorrà del tempo sino a quando non si potrà combattere ad armi pari. Ora non ci resta che leccarci le ferite, lavorare senza sosta, lasciando ad altri le parole inutili senza ascoltare, né tanto meno leggere commenti degli addetti ai lavori di quei giornalisti che parlano senza avere contezza che non aspettano altro per farti a pezzi, nell’unica considerazione che se prima eravamo dei campioni ora non siamo improvvisamente diventati delle schiappe. Giusto dare il merito a chi l’ha conquistato sul campo, ma noi abbiamo l’obbligo di lottare e combattere come non mai per rendere perlomeno arduo la loro vittoria finale, perché nel loro dna c’è la vittoria prima di tutto, dobbiamo imparare dalla loro fame di vittorie che hanno nonostante tutto. Ultima considerazione, che ho sempre sostenuto, non bisogna acquistare giocatori per il gusto di sperperare denaro, che sinora è accaduto e spero vivamente di sbagliarmi, ma è un obbrobrio aver speso quasi ottanta milioni per un giocatore, che tranne giocare di sponda, non ha portato sinora quello che aveva promesso il suo arrivo. Questo fa pensare che sia l’ennesimo flop? Spero vivamente amici miei di sbagliarmi e che a fine campionato possa ricredermi e gioire per l’acquisto fatto e i risultati ottenuti, ma al momento posso asserire che anche ieri si è giocato in dieci e che ha sprecato l’ennesima occasione per entrare nei cuori dei tifosi. Di chi sto parlando? Ovvio di quel Lukaku che sembra l’esatto contrario di quel bomber tanto accreditato, ci vuol ben altro per mettere in difficolta le difese italiane. Bene ora ci sarà del tempo per ricaricare le pile prima del prossimo impegno in campionato, sperando di recuperare Sensi non possiamo fare a meno di un talento come lui. Per carità nessun dramma di tempo né abbiamo ancora tanto, ma abbiamo la necessità d’invertire la rotta con coerenza e tigna perché noi tifosi vogliamo una squadra vincente contro di tutti e contro tutto! …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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