





Non c’è pace neanche tra… gli ulivi!!!
Si attendeva una bella prova dei ragazzi e alla fine in quel di Bergamo si è rivista una squadra che ha voluto fortemente questo risultato: la vittoria! La cosa però che fa strano sono state le dichiarazioni del nostro tecnico, distruggendo con quello che ha detto in conferenza stampa post gara, come il classico colpo di spugna, tutto l’entusiasmo che si era creato a fine gara. Davvero impensabile un comportamento del genere, attaccare coloro i quali ti pagano, anzi ti coprono di denari, in quel modo e senza mezzi termini affermare che ne lui e il suo staff e tanto meno la squadra sono tutelati. Ma di cosa stiamo parlando, lui con quello che guadagna dovrebbe andare in Cina a piedi, secondo me questo è uno smacco vero e proprio nei confronti di altri allenatori, meno fortunati, che farebbe carte false per essere al suo posto. Lui che chiedendo giocatori a lui confacenti ha fatto spendere un patrimonio importante alla proprietà, e secondo me è anche giusto che le maestranze abbiano da ridire su comportamenti non proprio consoni e su un gioco che non sempre è stato all’altezza delle aspettative. Se il nodo della discordia è stato Eriksen, mi chiedo allora perché ne ha avallato l’acquisto, poteva certo dire che non era confacente al suo modulo, come ha fatto con Nainggolan. Stando così le cose non mi è sembrato giusto fare quella sparata dinanzi a coloro i quali non aspettavano altro che fare i titoloni sui giornali, mettendo in ridicolo una società che è sempre stata bistrattata dalla stampa, sempre in attesa di aumentare questo stillicidio di notizie, a nostro danno, che non proprio edificanti. Il suo assist a fine serata ha creato maggiore indecisione negli addetti ai lavori, confermando quel suo malessere che è sempre stato latente ma che ora, nell’ultima gara, è divenuto più visibile che mai. La domanda che mi pongo, come credo lo facciano la maggior parte dei tifosi che amano questi colori, stante così le cose perché ha accettato l’incarico? Non credo che la proprietà abbia contraddetto o mercanteggiato la sua richiesta d’ingaggio così lauto, né tanto meno le sue richieste d’acquisto di giocatori, come non credo che il pomo della discordia possa essere stata il mancato acquisto di Vidal. Stiamo parlando di un buon giocatore e non certo di quel Messi che la società sta provando a prendere. Sono davvero deluso da questo suo cervellotico comportamento, le cose vanno chiarite nelle apposite sedi e non sparlando ai quattro venti di una situazione insostenibile. Dice che il gap con i campioni torinesi è ancora sostanzialmente alto, sia a livello di rosa che societario, lo è sicuramente, anche perché a Torino non ti permettono di sparlare nei confronti della proprietà a proprio piacimento, e questo lui lo sa benissimo. Ha affermato che non si è sentito tutelato né protetto e che a fine stagione vedrà cosa fare: caro signor Conte si deve rendere conto che con questo suo atteggiamento la società potrebbe rimettere tutto in discussione, i cinesi hanno rispetto e lo pretendono: è nella loro cultura, quello che nei suoi continui malesseri e piagnistei non ha certo messo in evidenza. Questa sua posizione sta facendo passare in secondo piano il raggiungimento di un traguardo di una posizione di prestigio, anche se lei stesso ha rinnegato più volte definendo, quel secondo posto che a noi tifosi ci onora, la prima posizione dei perdenti. Sicuramente non porta titoli, ma ti sprona a fare meglio che può essere interpretato solo con un’unica parola: scudetto! Caro signor Conte noi abbiamo ricordi indelebili di chi ci ha messo sempre la faccia dinanzi alle telecamere e non certo per piangere o lamentarsi, aveva uno stile tutto suo e un carisma che di certo non si acquista al supermercato. Lei si sente un “top allenatore”, lo è sicuramente nello stipendio, ma sul lato umano deve ancora lavorarci su, in determinate circostanze ci vuole chiarezza, quella condizione necessaria per rendere duraturo un rapporto di lavoro, e il parafulmine per il bene della squadra non lo si fa solo un anno, ma credo per tutta la durata del contratto, altrimenti se si è scontenti è giusto rimettere il proprio mandato facendosi da parte. Nella vita si è tutti utili, ma nessuno è indispensabile. Voglio chiudere questo intervento, ultimo per questo campionato affermando con orgoglio che l’Inter a mio avviso ha raggiunto una posizione di prestigio avvalorata da dei primati davvero importanti come: la difesa meno battuta del campionato, il secondo miglior attacco, la squadra meno battuta, tutto ciò vorrà dire pur qualcosa, o sbaglio? Quindi signor Conte rinsavisca e faccia marcia indietro, il popolo nerazzurro ha bisogno di certezze e non di continue minacce o lamentele, perché noi siamo l’Inter e il resto non conta, con lei o senza! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoSino all’ultimo… minuto!!!
Con la gara di ieri sera, l’ennesima alle ore 21.45, salutiamo questo campionato casalingo alquanto tribolato, con un sentito e fiducioso arrivederci al prossimo, sperando di rivedere nuovamente gli spalti gremiti di tifosi festanti che sventolano i nostri vessilli. Anche la gara con il Napoli non è stata affatto semplice, se si legge solo il risultato è facile incorrere in errore, anzi si è dovuto interpretare in campo un copione che ci ha visto sotto scacco per diversi periodi della gara. Anche se il primo tempo ci ha visto chiudere in vantaggio, devo dire mio malgrado che non è stato propriamente veritiero, per le tante occasioni partenopee, ma è altresì vero che oltre alla rete di D’Ambrosio, c’è stato un miracolo di Meret su tiro di Brozovic allo scadere della prima frazione. Forse memore delle occasioni lasciate al Napoli, il secondo tempo ci ha visto più guardinghi, abbiamo accorciato gli spazi, in questo modo abbiamo goduto di notevoli ripartenze, non soffrendo più come nel primo. Sugli scudi la voglia dei ragazzi di portare a casa una vittoria, conservata con le unghie sino alla rete liberatoria di un Lautaro Martinez apparso quello di un tempo, speriamo che per questo finale incandescente di averlo ritrovato sia mentalmente che fisicamente, ci necessità terribilmente quel giocatore, quel “toro” che abbiamo imparato ad apprezzare. Anche ieri sera si sono viste delle giocate bellissime, fatte in sincronia perfetta e se non hanno prodotto delle reti è solo per un demerito dettato dall’agonismo, ma anche dell’essere approssimativo: vero Biraghi? Forse è giusto così, un risultato più corposo avrebbe ulteriormente danneggiato un bel Napoli, che ha fatto la sua onesta partita e mi sento di dire che avrebbe meritato di più. Ad onor del vero, tutto sommato, noi ci siamo meritati questo risultato, in considerazione che c’è ancora una battaglia da combattere in quella Bergamo che vedrà esaltare le nostre ambizioni o sprofondare in una considerazione di un piazzamento Champions che potrebbe essere messo in discussione se si verificassero alcune condizioni, diciamo astralmente improbabili ma tuttavia possibili. Sembra davvero assurdo, se dovessero verificarsi tali condizioni letali, per il semplice motivo che appare altresì cervellotico considerare, quasi azzerando con un colpo di spugna, tutti gli sforzi che ha compiuto e lottato strenuamente per tutto questo campionato, oltre le umane possibilità fisiche, chi si è guadagnato un prestigioso posto in classifica, di concerto non sarà la stessa cosa per i vincitori di questi ipotetici incastri. In sintesi ricapitolando, per la quarta in classifica non è detto che partecipi alla prossima Champions, scivolando in questo modo nella partecipazione alla coppa meno nobile. In virtù di queste ipotetiche, ma alquanto reali condizioni, dobbiamo fare tesoro della gara di ieri sera, perché l’agonismo messo in campo dagli azzurri può essere paragonabile a quello che metterà in campo l’Atalanta, forse fatto di più corsa e coesione, che ci aggradirà in ogni zona del terreno verde. La posta in palio è altissima e non dobbiamo lasciarci sopraffare, ribattendo colpo su colpo sino all’ultimo minuto, senza commettere errori veniali in difesa come quelli visti ieri sera. La forza d’urto dei bergamaschi è notevolmente superiore a quella partenopea, e in casi come questi la concentrazione è d’obbligo. Mai come in quest’ultima gara di campionato, dobbiamo essere coscienti che siamo noi gli artefici del nostro futuro, in cuor nostro di tifosi è viva la speranza che se in altri casi abbiamo inesorabilmente fallito alla fatidica prova del nove, questa volta non ci sfugga la consapevolezza di aver meritato quel posto che più ci compete, per ripartire al meglio programmando un nostro futuro prossimo, sempre più roseo, anzi più nerazzurro! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoAll’ombra della lanterna!!!
Altra prova in chiaroscuro dei ragazzi in estrema sintesi. Certo chi si sofferma sul risultato potrebbe facilmente credere ad una partita esaltante, bene a tratti lo è stata, però com’è nostro costume, almeno quest’anno, abbiamo dovuto tribolare un bel po’ per avere ragione di un Genoa dimesso e ben poca cosa per chi vuol salvarsi. I portieri di entrambe le squadre non hanno dovuto impegnarsi più di tanto, la differenza l’ha fatto, come non mai, la qualità dei singoli e noi in squadra ne abbiamo davvero tanta. Non riesco a spiegarmi però i lunghi tratti in cui si gira a vuoto, come si suol dire in questi casi, forse saranno stati gli impegni ravvicinati, di questo calendario folle, questo è sicuro dove la stanchezza sia fisica che mentale si fa sentire, però bisogna mordere il freno, ancora poche gare e poi sarà terminato questo campionato delle illusioni. Al Ferraris bisognava dare una risposta alla scellerata e sfortunata gara casalinga contro la Fiorentina, dove si è sciupato l’inverosimile, e le mie ritorsioni dialettiche nei confronti del nostro armadio di ebano hanno avuto la conferma ieri sera, ha disputato una gara maiuscola facendosi trovare pronto nelle occasioni determinanti culminate con il gran goal nel finale. Certo non si può essere, specie nelle gare finali del torneo, sempre a mille questo è sicuro, però mangiarsi letteralmente delle reti semplici e poi farne altre di pregevole fattura questa è la riprova che un attaccante deve crescere e solo il lavoro potrà dargli un sostanziale giovamento a livello caratteriale. Il rovescio della medaglia è rappresentato, ancora una volta, dalla gara sottotono disputata dell’altra punta, quell’irriconoscibile Lautaro Martinez che non ne sta azzeccando mezza, appare davvero involuto, svogliato e a volte irritante, non sta bene emotivamente e lo si vede ad un miglio e secondo me facendolo giocare non gli porta giovamento, anzi lo mette di continuo alla mercé di critiche feroci che di sicuro non l’aiutano. Non voglio gettare la croce addosso ad un solo uomo, ieri in molti sono apparsi stanchi, ma nonostante tutto hanno espletato il loro compitino senza infamia e senza lode, forse a tratti Moses autore di pregevoli sgroppate sulla fascia e di cui è scaturita la rete di Sanchez della tranquillità, è da mettere in evidenza. Non mi piace parlare dei singoli ma una menzione speciale va fatta nei confronti di due seri professionisti e mi riferisco a Sanchez, dal momento che è entrato in campo si è vista la sostanziale differenza con il compagno sostituito: il Lautaro fantasma, dando più brio alla fase offensiva, poi permettetemi il plauso a Ranocchia serio professionista che dal momento che viene chiamato in causa il suo lo fa senza risparmio. Certo non ha doti tecniche eccellenti, e di errori veniali ne commette, ma ha tanto cuore e in questi casi la voglia e determinazione sopperiscono a queste carenze. Bene martedì ci attende una gara un po’ più impegnativa, incontreremo quel Napoli che ci tiene a fare bella figura, anche se non chiede null’altro al campionato, tant’è che le posizioni appaiono acclarate, ma queste gare servono a Gattuso per far esperimenti, e far tirare il fiato a chi ha giocato con più frequenza, tutto in funzione della gara di Champions contro il Barcellona, e noi? Cercheremo di onorare questo finale di campionato, credendoci in un piazzamento più che onorevole e questa volta confutando le dichiarazioni del nostro allenatore, io il secondo posto lo prenderei eccome!!! ….Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoFermi al…. palo!
Questa sera ci è mancata quel pizzico di buona sorte, che non guasta di certo in serate come queste, dov’è mancata la consueta voglia di essere cinici e concretizzare quello che si è creato, specie nel primo tempo, che è stato davvero tanto. Poi tornato a casa sento dichiarazioni, in tv, dagli addetti ai lavori, che ne sanno più di me, quei giornalisti saccenti che sventolano dichiarazioni di un pareggio giusto. Forse potranno ingannare chi non ha visto la gara, non di certo chi si è reso conto che questa squadra ci ha provato in tutti i modi, per aver la meglio dell’avversario. Diciamo in un certo senso che i ragazzi hanno dovuto combattere contro un portiere in serata di grazia e contro i pali, che purtroppo ci sono e delimitano la porta. La manovra è parsa più veloce del solito, ma solo a tratti, mentre in alcuni casi era molto abulica, che faceva storcere il naso ai più incollati alla tv, per fortuna sono stati nettamente inferiori ai momenti di buon gioco. Tutto sommato la squadra non è dispiaciuta, si è creato almeno tre nitide occasioni da rete sprecate malamente da mister 85 milioni, anche se ad onor del vero è stato bravissimo quando ha indirizzato in porta un cross di Eriksen, effettuato un’elevazione maestosa, colpendo un drammatico palo a portiere battuto: da lui ci si aspetta sempre di più ne ha le capacità! La prestazione è stata sicuramente migliore rispetto ad altre gare, ma il risultato ci penalizza come ci è già accaduto in questa stagione, ma non possiamo farci nulla al momento attuale tutto gira in questo modo, dobbiamo solo fare di necessità virtù, pensando che mancano solo altre tre giornate e poi questo campionato tormentato andrà nel dimenticatoio. A proposito come volevasi dimostrare, giocheremo a Genova sabato alle 19.30 quindi martedì sera in casa alle 21.45 contro il Napoli, a voi le relative deduzioni. Ci giochiamo tutto a campionato terminato, quando si raggiungerà il culmine della stagione, pensando che solo dopo pochi giorni ci aspetta una gara dura in Europa League. Ovvio tutto è nelle nostre mani, toccherà arrivare a quell’impegno con una lucidità tale da affrontare al meglio la gara che ci potrà portare ad un trittico di gare che potranno salvare una stagione. Ci sarebbe da parlare tantissimo dagli errori di concentrazione che questa squadra commette nel corso di una gara, solo crescendo ed eliminandoli si potrà ambire a diventare una grande squadra. Ho letto dichiarazioni di Lautaro dove afferma che lui quando scende in campo da sempre il 110 per cento, ma sinora è apparso alquanto abulico e inconcludente, non è lo stesso Lautaro che abbiamo apprezzato prima del lockdown, la sua mente è attanagliata da mille pensieri spagnoli, si nota che non è sereno. Se vuole diventare un campione deve scrollarsi di dosso tutte quelle incomprensioni che da Barcellona gli hanno inculcato, pensi solo all’Inter e a fare bene con questa maglia, il resto verrà da sé. Ultima considerazione sul nostro tecnico, non condivido il suo pensiero secondo il quale chi arriva secondo in campionato è il primo dei perdenti, certo in questo modo non si fa la storia, quella la fanno i vincitori è senza ombra di dubbio, ma il secondo gradino del podio ti può dare lo stimolo giusto a far meglio, che potrebbe significare l’apoteosi. Ora tutti con il pensiero ai prossimi impegni che ci restano cercando di avere dalla nostra quella dea bendata che stasera ci ha abbandonato, dobbiamo farcela amica, meritandone i suoi servigi! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoUn campionato … inutile!!!
Ci stiamo trascinando stancamente verso la conclusione inesorabile di un campionato sempre più farlocco, dove ci sono i presupposti di una chiusura già da stasera, se non matematica, ma quasi. I paladini del bel gioco torinese stanno oramai cucendosi sul petto, di fatto, il loro nono scudetto di fila, ed è tutto dire, però mai come quest’anno hanno avuto un coraggioso avversario che gli ha dato filo da torcere. Quando qualcuno si avvicinava o cercava di rosicchiare punti, come d’incanto incautamente cadeva, avviando sempre più il loro passaggio di gloria. Secondo il mio modesto parere, questo campionato non doveva disputarsi, non aveva senso traghettare in un lasso di tempo così breve una serie di gare improponibili in un periodo estivo come quello che stiamo vivendo. Chissà cosa starà pensando il fautore, il fido palladino della battaglia della ripresa del campionato, colui che poteva credere e pensare di poter soffiare lo scudetto ai torinesi, ma che di fatto non ha fatto i conti con lo sciogliersi, come neve al sole, delle ambizioni della sua squadra. Caro signor Lotito ma davvero pensava che tutto ciò si potesse avverare? Realisticamente ci credeva solo lui. Alla ripresa dopo la chiusura per la pandemia è stato tutto rimesso tutto in gioco, ma sino ad un certo punto. Chi ha ideato la ripresa, in federazione, unitamente alla stesura del relativo calendario: è sicuramente un genio, non tanto incompreso perché ha ideato una totale task-force, ma solo per alcune squadre. Si era deciso che si sarebbe giocato ogni tre giorni con diversi orari per giornata, ma non per tutti. Io non credo, né tanto meno accetto agevolazioni o masturbazioni mentali, ma non posso credere che i ragazzi debbano giocare in maniera preponderante alle ore 21:45, sinora è capitato ben 7 volte, con sole 3 gare alle 19:30 e una sola volta alle 17:15. In considerazione di tutto questo se si termina di giocare ad ora tarda come si può avere lo stesso periodo di riposo di altre che giocano sempre alle 19:30? Considerando anche le varie trasferte. Credo sia cervellotico, ma sembra un’alchimia ben architettata, se poi ci mettiamo che i nostri giocatori sono in fase calante, questo è tutto dire, anche perché vuoi che taluni hanno già l’energia in riserva, come si possono disputare gare dove ci si gioca un pezzo di gloria? Per carità questo non vuole essere un assist alle lamentele del nostro tecnico, mai come questa volta ha le sue attenuanti, però è anche vero che una squadra deve trarre dal proprio ego le energie tali da far ben senza andare in campo ed essere alla mercé dell’avversario, com’è accaduto anche ieri specie nel secondo tempo. Se poi ci mettiamo che stavamo perdendo una gara per colpa di un arbitro che seppur richiamato al Var, non è riuscito a vedere il calcione rifilato a Lautaro, che anche un orbo avrebbe visto. Signori così non è possibile, non credo che specie a Roma la Var proietta immagini diverse da quelle reali, tant’è che è già la terza volta che accade a pro della Roma che immagini reali e chiare, vengano confutate dall’arbitro di turno, questo è inaccettabile! Comunque vada questa squadra al momento non può fare di più, siamo in Champions in maniera matematica con ben quattro giornate di anticipo e questo è tutto dire, ora dobbiamo solo pensare a giocare senza alcun assillo, certo chiudere al secondo posto non sarebbe male, ma dobbiamo avere e mettere nel mirino quella competizione che ci può far risollevare, quell’Europa League che può farti fare il salto di qualità. Visto che siamo in ballo, dobbiamo provarci oggi che tutto è oramai deciso! …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoSprazzi di vera… Inter!!!
Nel posticipo del giovedì, si sono riaccese le speranze di rivedere la vera Inter, ma tutti si chiederanno: quanto sarà attendibile la prova di ieri sera? Di certo l’avversario non era di fatto irresistibile, appariva già condannato. La Spal, una modesta squadra che stava inesorabilmente sprofondando in quella serie B che gli compete, ma non remissiva infatti sono queste le gare che nascondono le vere insidie, incontrare chi non ha nulla da perdere e che brama di fare una bella figura, contro una grande, nel palcoscenico pallonaro. Certo che questo campionato è davvero strano e di fatti inqualificabile, la squadra battistrada che perde colpi e nonostante gli stenti rimane prima in classifica, le inseguitrici che cedono per questioni meramente di natura psicologica, forse direi anche caratteriale, non ne approfittano più di tanto, tant’è che a turno si sfidano per il primato e sembrano voler dire: “vorrei ma non posso!” Che questo strano campionato non abbia un padrone con gioco e qualità superiore alle altre è ben noto, ma che poi si faccia il mea culpa per quello che si è sprecato strada facendo, allora appare davvero insostenibile (vero ragazzi?). Ieri sera si sono visti sprazzi di quella Inter che tutti noi tifosi speravamo di ammirare ma che tante volte in questa stagione abbiamo appena assaporato. Certo è dinanzi agli occhi di tutti che l’ambiente nerazzurro è in continuo “work in progress”, con quei giocatori che devono ancora del tutto assimilare quelle che sono le direttive del nuovo allenatore, ma ci si chiede sino a quando? Questo anomalo campionato sta volgendo al termine, mancano solamente cinque giornate, parafrasando un leggendario fatto storico e patriottico, spero siano paragonabili alle “cinque giornate di Milano”, che ci consegnino una squadra capace di dare tutto per quest’ultimo periodo che rimane. Mi rendo conto che tutto non può cambiare nel volgere di una gara, ma rendere consapevoli una squadra della propria forza, dei propri mezzi, questo si! Come di consueto non mi piace parlare dei singoli, ma ne devo porre in evidenza almeno due su tutti: Sanchez ed Eriksen. Il cileno sembra un giocatore ritrovato, quel “nino maraviglia” che abbiamo ammirato nel periodo friulano e con inerzia sta coinvolgendo i compagni con giocate risolutive e in velocità. In contrapposizione c’è il danese che sinora non ha mostrato le sue doti calcistiche che sicuramente s’intravedono, e che gli hanno consegnato l’etichetta di top-player, ma che al momento non le ha messo al servizio della squadra, facendole fare quel fatidico salto di qualità. Il resto della squadra anche ieri sera tra alti e bassi hanno disputato la loro onesta partita, tenendo fede a quel detto che enuncia: il fine giustifica i mezzi, se si è portato a casa una vittoria importante senza correre alcun pericolo serio. Ora bisogna continuare a dar credito a quanto di buono fatto ieri sera, seppure a sprazzi, ricercando quella continuità che è mancata sinora e in special modo alla ripresa del campionato, dopo la ben nota sosta. Possiamo fare in modo che questa tormentata stagione finisca nel modo migliore, tutto dipende da noi e dalla voglia che abbiamo nel sovvertire le regole sinora consolidate, poiché siamo noi, nel modo indissolubile, gli artefici del nostro futuro! …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoUna boccata d’ossigeno!
Una ventata di quell’aria salubre, che si respira solo in alta quota, si è improvvisamente sprigionata sul rettangolo verde del Meazza, dopo che si è giocati per ben 95 minuti del posticipo della 32 giornata. Non credo che questa vittoria possa essere la panacea che guarisce tutti i mali, ma credo possa essere un’ottima iniezione di fiducia per un ambiente che ultimamente è sempre nell’occhio del ciclone. E’ cervellotico pensare che quando accadono nel nostro ambiente cose extra-calcistiche, queste vengono enfatizzate in maniera esponenziale, sicuramente tutto ciò fa parte dei giochi, di chi è alla mercé di personaggi che non aspettano altro per fare lo scoop, però quando accadono a noi ha un’eco incredibile. Mai come in questo momento storico l’ambiente nerazzurro avrebbe bisogno di una certa tranquillità, per poter continuare in un percorso che attualmente non appare incerto verso una posizione finale di tutto rispetto, con il piazzamento Champions quasi sicuro: ma può bastare? Con il senno di poi tutto sarebbe potuto accadere, pensando solo ai tantissimi punti lasciati per strada, purtroppo è una nostra costante degli ultimi anni il dover recriminare, speriamo di far tesoro delle occasioni smarrite, per nostra incapacità, e prevedere nel corso del prossimo campionato, di essere all’altezza della situazione che si andrà a prospettare. Credo sia opportuno continuare a credere nel lavoro di Conte, benché una campagna acquisti faraonica non si è visto ancora un gioco continuo e importante. Per questo bisogna tener fede che a tutti è concessa una seconda occasione, anche perché deve ancora dimostrare di meritarsi il suo lauto stipendio. Dalla sua forse potrebbe esserci l’alibi delle così tante defezioni dovute ad infortuni, ma credo che ogni squadra, nel corso di una stagione, debba mettere in preventivo una tale condizione. L’importanza di avere una rosa intercambiabile è la caratteristica principale di una grande squadra, con giocatori succedanei l’uno all’altro, quello che nell’Inter purtroppo non avviene. Ad inizio stagione c’era un’ampia scelta tra quei giocatori che potevano dare la svolta ad una squadra ambiziosa, ma i malanni fisici hanno impedito l’evoluzione di tale premessa. Però è anche vero che si poteva optare nella scelta di rincalzi più idonei, che in un mercato di riparazione poteva essere opportuno, invece si è acquistato, tra gli altri, un certo Eriksen che è divenuto con il tempo un oggetto misterioso. Possibile che questo giocatore sia divenuto in pochissimo tempo non idoneo allo scacchiere di Conte, mi viene il dubbio allora perché lo si è acquistato? Rimango ancora una volta basito in considerazioni tattiche che non hanno avuto un’evoluzione in cui le premesse di inizio campionato erano rosee. Parlare della gara di ieri mi sembra superfluo se si considera che ora ci si mette del suo anche il buon Samir con papere con gli si riconoscono. Come al solito abbiamo regalato un tempo agli avversari che fortunatamente non ne hanno approfittato. Siamo più che mai prevedibili, con un gioco scolastico fatti di tanto possesso palla sterile, però poi quando scatta quella molla e si ricordano di saper giocare a calcio, ecco che tutto ad un tratto iniziano con azioni corali belle, come in occasione delle reti del sorpasso, che ti fanno pensare: ma allora perché tutto ciò non è una costante e non solo esempi sporadici di gioco? Questa è una di quelle domande che nessuno al momento può rispondere anche perché non si riesce a capire cos’hanno nella testa i giocatori quando entrano in campo. Mancanza di stimoli? Non credo anche perché tutto non è ancora deciso e poi c’è un’Europa League da onorare, e perché no, cercare di portare a casa. Il fatto che Conte ha detto che tutti si è in discussione e che a fine anno si trarranno le conclusioni, è una considerazione a cui tutti si devono attenere. Certo questo è fuor di dubbio, ma dei seri professionisti devono avere la forza e la coerenza di fare sino in fondo il proprio lavoro, onorando coloro che gli pagano gli stipendi e per prima cosa la maglia che indossano! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoCome volevasi … dimostrare!!!
Mai una citazione fu più appropriata all’assurda situazione che ha vissuto l’Inter nelle gare del ritorno al campionato, dopo il lockdown dovuto alla ben nota pandemia che tutt’ora ci attanaglia. Forse ci starebbe bene, per la nostra strana situazione, anche la massima che dice “tanto tuonò che alla fine piovve! Già per il semplice motivo che siamo stati gli artefici del nostro disastroso cammino di queste ultime giornate, non approfittando delle continue battute d’arresto che anche le squadre che ci precedono hanno avuto, anzi ci siamo fatti recuperare e superare da un Atalanta che al momento è la seria candidata ad un piazzamento che noi sicuramente non ci meritiamo affatto. Anche ieri sera si sono viste le due facce di una squadra che continua ad avere, in maniera cervellotica, fuori da ogni ragionevole concezione di giocare a calcio. Prendere una rete dopo una manciata di minuti in quel modo è davvero deprecabile, con uno Skriniar lontano parente di quel giocatore che abbiamo apprezzato tempo addietro, ieri è sembrato un mediocre difensore paragonabile ad un giocatore dilettante. Io non voglio gettare la croce addosso al giocatore slovacco, per carità, ma tutta la squadra ha giocato in una maniera irritante a dir poco, sempre in balia dell’avversario che per nostra fortuna non ne ha approfittato. Non si può proporre e avere l’approccio alla gara con un gioco di altri tempi, palla lunga per il centravanti boa di turno che giocando spalle alla porta non potrà mai essere pericoloso, ma sarà sempre e solo pronto solo per fare la sponda e poi? Il vuoto assoluto, mai che si costruisce la manovra da dietro con ragionati inserimenti e con una voglia di sovvertire lo status quo, che ci vedeva in evidente difficoltà. In panchina il nostro allenatore che cercava di far mantenere la calma, cosa inusuale per uno sanguigno come lui, forse si è allineato con la mediocrità della rosa e degli uomini che ha a disposizione e che non dimentichiamoci, sono quelli che ha voluto gli prendesse la società senza contare gli altri che ha epurati a prescindere. Non voglio entrare in questioni che non mi competono nella maniera più assoluta, la mia è solo porre in evidenza una costatazione di quello che è dinanzi agli occhi di tutti. La nostra più grande fortuna è l’aver messo un bel po’ di punti tra il quarto posto, quello che sarà nostro per il secondo anno consecutivo, e la quinta in graduatoria. Gli amanti delle statistiche sciorineranno ragioni per le quali quest’anno non è fallimentare perché probabilmente faremo più punti dello scorso campionato, ma io sono pratico e dico che non c’entra nulla perché il piazzamento sarà uguale. Quindi mi chiedo cos’è cambiato tra uno Spalletti e purato, io non sono per niente un estimatore del tecnico toscano, e il tanto lodato Conte? Se le cose stanno in questi termini nulla, anzi la differenza c’è eccome con una disparità a livello economico non indifferente, vuoi per il lauto stipendio che percepisce quest’ultimo, e non da poco, che per la campagna acquisti faraonica che ha preteso. Per giocare in questa maniera? Tutti si aspettavano una squadra pimpante, certo a tratti la si è vista, ma la cosa che diversifica una grande squadra da una mediocre è la continuità di rendimento. Non puoi vincere un campionato o ambire a posizioni prestigiose se sei una squadra normale, devi avere quella marcia in più rispetto ad altre, che alla fine fa la differenza. Noi non l’abbiamo, purtroppo! Ora sicuramente il nostro tecnico dirà in conferenza stampa che tutto è dipeso da una questione mentale che non siamo riusciti a chiudere una partita e ci siamo fatti rimontare per l’ennesima volta, so a memoria il suo discorso. Io però, come d’altronde chi ha visto la partita, siamo certi che anche il pareggio non è un risultato meritato, in questi casi c’è il rammarico ma per la prestazione orribile che si è disputati, il punteggio ci arride per il semplice motivo che non meritavamo neanche un punto per quello che si è visto in campo. Non tutto può essere ristabilito con una prestazione, nel secondo tempo, degna di una normale squadra che vuol giocare a calcio, deve essere la normalità per un collettivo che vuol crescere. Per l’ennesima volta ieri sera abbiamo recitato la pantomima del “vorrei ma non posso”, commedia che quest’anno, a più riprese, è andata in onda con la complicità degli attori del tutto inadeguati. Credo che noi tifosi interisti che amano oltre misura questi colori ci meritiamo ben altro, o sbaglio? ….Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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