Inter Club Fano


Questo non è… calcio!


Scritto Da il 16/Mag/2021

Questo non è… calcio!

La premessa è d’obbligo, nello sport di qualunque natura esso sia, prevale il senso di sportività che deve essere la condizione primaria per disputare una competizione. Questo senso di primaria legittimazione deve essere innanzitutto inculcato negli atleti come conditio sine qua non, altrimenti tutto è vano e gli sforzi profusi nel raggiungimento di traguardi ambiti, sono nulli!  Ieri sera questa condizione non s’è proprio vista, da una parte dei calciatori, in special modo dalla parte torinese, che hanno dalla loro quella nomea che gli accompagna e accomuna, per intendersi sono oramai come un pedigree nel loro curriculum vitae, farlocchi nel loro fare calcio e nel delegittimare ogni decisione mettendo in difficoltà gli arbitri, anche se poi… va bé di questo parleremo più avanti. Che la Juve tenesse alla gara dello stadium, e a una vittoria tanto bramata, si è subito avvertito, ma giocare e comportarsi in quel modo è davvero vergognoso. Una sconfitta, come una vittoria, ci sta è sintomatico nel gioco del calcio, ma assumere certi atteggiamenti non è proprio la palese dimostrazione di una, presunta, grande squadra. Per fortuna non tutti i giornalai hanno evidenziato la vittoria bianconera come meritata, anzi allo stato delle cose direi che è stata largamente viziata ed in un certo senso farlocca, a discapito di quelle squadre che ancora credono, avendo nelle loro corde, in un’onorevole piazzamento Champions. La cosa che fa ancora più male è leggere i commenti del designatore Rizzoli che ha ammesso gli errori dell’arbitro, e questa sua ammissione non fa altro che acuire quei dubbi della vigila sulla sua designazione. Vorrei ricordavi, cari amici lettori, che Calvarese è lo stesso arbitro che tempo fa non ha espulso il signor Ronaldo, nell’occasione dell’intervento assassino nei confronti di Cragno, portiere del Cagliari. Ieri sera lo stesso arbitro ne ha combinate di tutti i colori, con una direzione di gara davvero da incubo, credo che in cuor suo non poteva non assecondare i voleri della seconda squadra di Torino, altrimenti la sua carriera sarebbe stata messa al bando, ma con quello che ha fatto ieri sera è dinanzi agli occhi di migliaia di persone, e credo che possa seguire un percorso che ne decreterà la fine, ugualmente. Avevo accennato al comportamento in campo di alcuni giocatori, bene ne voglio sottolineare, come emblema, solo due e cioè Chiellini e Cuadrado. Il difensore, oramai in là con gli anni, senza il dinamismo di un tempo cerca sempre di arrangiarsi, adottando dei metodi non proprio consoni, strattonando lui per prima l’attaccante e strillando induce nell’errore l’arbitro che il più delle volte abbocca, e quasi ci stava riuscendo in occasione del pareggio nerazzurro. E poi in occasione della rete, bellissima, in rovesciata di Lautaro, ha indotto Calvarese a fischiare un presunto fallo subito, senza che il gigante nerazzurro avesse fatto nulla, anzi è un suo compagno di squadra che spinge in difensore, come è evidenziato nell’immagine di copertina. In questo caso Irrati al Var, non è intervenuto contravvenendo ad una regola che stabilisce di dirimere il chiaro errore non visto dall’arbitro, evidenziando che la situazione incriminata si sarebbe dovuta essere rivista e valutata al monitor, come nel rigore concesso allo scadere. Di questo ne voglio parlare in maniera più approfondita. Di Cuadrado che è un giocatore fasullo e abilissimo tuffatore, tutti ne conosciamo le doti, è risaputo oramai da più parti, che induce sempre alla richiesta di fallo a suo favore, anche se tal volta è lui che ne produce gli effetti. Io dico, ma perché Calvarese nella concessione di un rigore tanto cercato, non ha avuto il minimo dubbio di andarlo a rivedere? Anche perché oltre al danno c’è la beffa delle sue dichiarazioni, dicendo peraltro ai nerazzurri che protestavano, che lui aveva visto bene indicando il dischetto. Non ha per nulla visto il volto di un Perisic allibito per quel fischio, che non stava né in cielo né in terra, che voltandosi ha fatto segno a Cuadrado di alzarsi. Ma l’errore è doppio se consideriamo che anche Irrati al Var non ha richiamato l’attenzione dell’arbitro dicendogli di rivedere il presunto contatto, che è stato da lui cercato più che voluto da Perisic. Persone che hanno avuto un passato glorioso con i colori bianconeri, e mi riferisco a Del Piero che alla richiesta di chiarezza nella trasmissione di Sky, ha detto a chiare lettere, che si trattava di un palese errore. Cari signori con questo che è accaduto ieri a Torino è il sinonimo di un calcio davvero malato che si poggia su fondamenta di sabbia se queste sono le risultanze. Fortunatamente il pomeriggio di domenica ha ristabilito ogni cosa, il Napoli passato a Firenze ha rimesso a posto le cose, relegando i torinesi nella posizione che meritano, a distanza di sicurezza e cioè al quinto posto, in attesa che il Milan questa sera allunghi maggiormente. Noi il nostro malgrado tutto abbiamo tentato di farlo, ma combattere ad armi impari non sempre ci si riesce e per fortuna il campionato era già stato vinto, non oso immaginare il contrario. Al di là di ogni altra considerazione, con orgoglio possiamo, ancor con più vigore, gridare ai quattro venti: siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi!  … Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter
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Solo per la statistica!


Scritto Da il 13/Mag/2021

Solo per la statistica!

Ancora due gare e poi il festeggiamento, quello vero e proprio, con la consegna dell’ambito trofeo, in casa contro l’Udinese, può scatenarsi. Archiviato l’incontro infrasettimanale contro la Roma ora testa e cuore all’incontro contro gli odiati rivali di sempre, quella squadra bianconera che spero venga relegata nelle competizioni minori, in giro per i campetti d’Europa, il giovedì. Nel dna dello spirito “Contiano” non credo preveda regali a nessuno, anche perché lui non ne ha ricevuti, specie a Torino, nella gara di ritorno della semi-finale di coppa Italia, anzi; ma questa è un’altra storia che snoccioleremo a tempo debito. La trentaseiesima giornata di fatti eclatanti non ne ha delineato, senza sovvertire alcun cambiamento, anzi ha congelato quelle che erano le situazioni al vertice, consolidando sempre più il distacco tra noi e gli inseguitori con un distacco minimo, tra la quarta e la quinta, di un solo punto e se noi facciamo il nostro dovere il Napoli, complice un calendario finale più favorevole, potrà ambire a quel traguardo insperato sino a qualche mese fa. Noi però dobbiamo solo continuare ad essere l’Inter, e fare del nostro meglio per onorare questo campionato strameritato e aggiungerei stravinto e dominato per lunghi tratti. Guardando la gara ieri sera, seppur con tanti titolarissimi fuori, accomodati in panca, si è sciorinato dell’ottimo calcio, con azioni fantastiche come in occasione delle nostre reti. Si vede che i ragazzi stanno bene ed hanno gamba, diciamo che Conte ha creato un bel gruppo coeso che può dire la sua per molto tempo, se realmente non viene smantellata una squadra vincente, come sostengono i saccenti della carta stampa. Quei giornalai che non gli par vero di screditare un gruppo che si è sudato ogni attimo di gloria conquistato sinora. Consiglio a tutti coloro che amano questi colori: amici non ascoltate nulla e non date credito a queste fandonie che non fanno altro che gettare benzina sul fuoco. Quella benzina che darà una risonanza maggiore, fomentando il fuoco della critica, vista la querelle tra Conte e Lautaro in occasione della sua sostituzione. Mi rendo conto che ci sta un po’ di nervosismo, per il semplice motivo che si vuole sempre dare il meglio in campo, ma se ci sono delle regole, ebbene queste vanno rispettate e ribellarsi così a Conte, non credo possano bastare le scuse. Prevedo già i titoloni dei giornalai e del presunto quanto prevedibile a questo punto, divorzio tra i due, ma tutto deve ancora essere deciso. Bisogna attendere il giusto tempo e pensare all’incontro tra pochi giorni che è importantissimo, che facciano autocritica nelle sedi dovute senza alimentari ulteriori screzi e commenti inutili, tutto deve rimanere chiuso nella Pinetina e a tempo debito ogni cosa sarà chiarita, per il bene dell’Inter e di noi tifosi che la sosteniamo sempre e comunque!       …Amala!!!!


Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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Una “manita” da… applausi!
Tal volta certi scenari vanno fatti godere a chi ama questo sport, a chi si nutre di calcio: quello bello senza tatticismi esasperati! Certo è tutto semplice quando non ci sono pressioni per il risultato ad ogni costo, non si hanno apprensioni sui punti da portare a casa che muove la classifica, però è anche vero che giocare queste gare bisogna avere la giusta motivazione altrimenti si può incorrere in figuracce senza pari. Fortunatamente i ragazzi sabato hanno risposto al meglio, anche se la formazione scesa in campo era priva di molti titolarissimi, ma bisogna aggiungere, per dovizia di particolari, che chi è sceso in campo non ha affatto demeritato anzi, e per questo c’è da fare un plauso alla prestazione di molti giocatori e su tutti Gagliardini, che tante volte ho bersagliato con critiche in tanti commenti e oggi mi sento di dargli il giusto merito. La cosa che mi ha veramente fatto piacere è l’elevazione di un uomo che è sempre stato nell’atteggiamento, un gran signore, mi riferisco a Claudio Ranieri che ha fatto in modo d’inculcare nell’animo dei suoi ragazzi il senso di sportività, che mai come in questo periodo, ne tutti abbiamo un gran bisogno. Sono stato davvero compiaciuto nelle sue dichiarazioni di aver detto hai suoi ragazzi di attendere i campioni d’Italia applaudendoli in due ali blucerchiate, con in testa lui stesso. Davvero spettacolare questa passerella dal sapore tutto british, ma che sicuramente ha fatto piacere a tutti i tifosi collegati via etere, ma credo sarebbe stato bellissimo che l’ovazione fosse stata acclamata anche dai tifosi sugli spalti: maledetta pandemia, ci ha tolto davvero tanto!  Della gara non c’è molto da raccontare, lo spirito messo in campo è stato giusto, e sin dall’inizio è stata condotta su di un canale a noi più confacente, sbloccando la stessa dopo appena una manciata di minuti. Il seguito non ha mai messo in discussione un risultato acclarato con le due reti di un Sanchez motivato, un Pinamonti che ha avuto finalmente un po’ di spazio e il solito Lautaro che ha marcato il marcato il cartellino. Ieri il solo che se l’è goduta dalla panca è stato Lukaku, divertito per quello che facevano in campo i compagni e rilassato per il giusto riposo. Non c’è stato un solo giocatore che ha demeritato anzi, tutti con una media superiore giocando come sanno e realizzando una “manita” davvero da applausi! Ora le gare che seguiranno, tre per essere precise e con quella che ha già decretato la nostra vittoria finale, valgono solo per la statistica, cercando d’incamerare più punti e realizzare record su record, senza perdere di vista quella che è la nostra prerogativa ultima e cioè non mollare mai nemmeno di un centimetro in considerazione che l’animo del nostro tecnico, specie nell’ultimo periodo, non ha nessuna intenzione di regalare niente a nessuno e credo specialmente quando tra due gare si rivedrà dinanzi ai suoi ex giocatori e dirigenti. Già quei dirigenti, in primis il mono-ciglia, che l’hanno trattato in modo ignobile nella gara di ritorno di coppa Italia, e anche se Conte non è alla ricerca di alcuna rivincita, in cuor suo però non vede l’ora di fargli fare un bel capitombolo indietro, magari relegandoli in quella competizione che al momento è la sola che meritano!  Noi dal canto nostro non dobbiamo che elevare i nostri più vivi ringraziamenti e applausi a tutti, per la loro coesione di squadra che ci hanno resi orgogliosi del successo finale, cancellando un’egemonia bianconera che durava da fin troppo tempo, ora il futuro è nostro, dobbiamo solo continuare a credere che possiamo fare la storia, perché quando noi vinciamo lo facciamo alla grande! … Amala!
Antonio Dibenedetto
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Apoteosi!


Scritto Da il 3/Mag/2021

Apoteosi!

La terra calabra, nel pomeriggio di un sabato di inizio maggio, ci vede protagonisti di una gara intensa al cospetto di una squadra, il Crotone, che non aveva nulla da chiedere a questo campionato, essendo oramai con quasi due piedi nella serie cadetta. Certo sulla carta sono quelle gare il cui risultato appare scontato, ma chi è in difficoltà vuole tirar fuori quel po’ di orgoglio rimasto per fare bella figura al cospetto dei primi della classe. Allo Ezio Scida i ragazzi hanno avuto la pazienza di attendere il momento propizio per affondare i colpi necessari per portare a casa l’intera posta in palio, senza peraltro mai accusare affanno e senza che il nostro Samir abbia dovuto compiere interventi importanti. Come spesso ci sta accadendo da un po’ di tempo, sono i legni i nostri principali avversari, anche nella gara di sabato pomeriggio, sono stati ben due i pali che hanno respinto le occasioni della LuLa, occasioni nelle quali il pur bravo Cordaz non avrebbe potuto fare granché. A occhio nudo s’è potuto notare che quando i ragazzi volevano accelerare nella manovra, le occasioni arrivavano e non solo per le due reti, ma anche in altre circostanze, come nella rete giustamente annullata per un fuorigioco millimetrico di Perisic. Ad avvalorare questa mia tesi è giunta la testimonianza, che mi ha fatto davvero piacere, ascoltando l’intervista di Serse Cosmi che ha elogiato il comportamento dei suoi, che non potevano fare molto di più, e tal volta parevano impotenti di fronte all’Inter. Sottolineando che i nerazzurri ben allenati da Conte, che grazie alle doti tecniche che possiedono, miste alla caparbietà del tecnico che li giuda in maniera perfetta dalla panchina, sono in grado di cambiare, repentinamente, marcia in qualunque momento, dando l’indirizzo desiderato alla gara. Tutto è stato compiuto con la giusta determinazione, portando a casa quella vittoria che avrebbe determinato la sicurezza matematica di uno scudetto meritato, dovevamo solo attendere le gare della domenica, per un riscontro oggettivo per scatenare tutta quell’esultanza gioiosa che avevamo in corpo, e che per tanti anni è rimasta soffocata per colpe che non sto certo a discernere in questo momento. Dovevamo solo attendere il giorno successivo, consci che in caso di vittoria degli orobici, dovevamo rimandare il tutto alla gara interna contro la Samp, ma che alla fine tutto si sarebbe ugualmente compiuto. Il pari di Reggio Emilia invece ci ha consegnato tutto subito, senza dover attendere ulteriormente, e alle 16 e 53 l’attesa si è trasformata in apoteosi. Finalmente il 19esimo scudetto è arrivato, spodestando dal trono principe di campioni d’Italia, coloro che per tanti anni l’hanno occupato. Non c’è nulla di più esaltante poter vincere un titolo, così bramato, così atteso con chi ha fatto la fortuna del club torinese e che ora appartiene alla nostra storia. Nei confronti di Antonio Conte da Lecce tutti devono fare il mea culpa, in primis il sottoscritto che a volte l’ha criticato a spada tratta per alcune scelta opinabili, per carità, ma che all’uscita dalla coppa che conta in assoluto, credo si sia reso conto che era giusto dare una sterzata decisiva, assumendosi ogni colpa della disfatta, proteggendo la squadra da ogni infiltrazione esterna lasciandola lavorare con serenità. In questo frangente mi è sembrato il giusto comportamento di un tecnico che prima di ogni cosa vuole la vittoria, non dico castronerie, se è sembrata la stessa identità che assunse il mitico e indimenticato Mou, in talune circostanze, essendo l’unico parafulmine possibile per la squadra. Ora non dobbiamo mollare, abbiamo da rendere una stagione indimenticabile, dobbiamo creare i presupposti affinché questa stagione tanto fantastica, si connoti nella disfatta per gli avversari, tanto amara e psicologicamente deleteria, da farli cadere in un baratro senza fine. La squadra ha l’obbligo in primis per sé stessi e per il club, quindi senza dimenticare noi tifosi, di non regalare nulla a nessuno, oramai lo scudetto è stato vinto ma c’è da mettere in carniere qualche testa eccellente, ora più che mai! … Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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I colori del sogno!


Scritto Da il 26/Apr/2021

I colori del sogno!

Le tinte potevano apparire leggermente offuscate, come avvolte da una certa foschia, ma al novantesimo minuto dell’ultima gara contro l’Hellas, i colori di un tricolore tanto bramato, infine si riescono ad intravedere perfettamente. Nel caldo pomeriggio meneghino, va di scena uno degli ultimi atti, consacratori: speriamo, di questo campionato che alla fine ci fa gioire, ancora una volta esclusivamente per i tre punti incamerati, non con poca sofferenza. Nelle ultime cinque gare di campionato che restano, ne giocheremo ancora 3, tra le mura amiche e le restanti 2 in trasferta, cercando di consolidare un record di vittorie che sinora vanta uno score del tutto invidiabile. In casa abbiamo ottenuto ben 13 vittorie mentre in trasferta le vittorie sono 11, due sole le sconfitte in totale e ben 7 i pareggi, ma la cosa che ci fa stare abbastanza tranquilli sono i punti di vantaggio sull’inseguitrici ben 11 sugli orobici e 13 sui cugini, anche se quest’ultimi devono ancora disputare, nella serata di lunedì, il match che li vedrà opposti ai laziali. Ho snocciolato questi numeri, per far bene intendere il campionato straordinario che hanno fatto sinora i ragazzi e le battaglie che hanno disputato in campo, lottando con forza e caparbietà alla ricerca di una vittoria che era nelle loro corde e nelle aspettative di noi tifosi. Certo dopo questa corsa estenuante ci sta un certo appannamento, come nel caso della gara disputata con il Verona, i ragazzi alla fine erano sulle gambe, ma ci sta tutto questo stato di forma in considerazione che taluni stanno tirando la carretta da diversi mesi. Consideriamo anche, visto lo scorso campionato, che per noi le gare ufficiali sono terminate il 21 agosto scorso in Germania, con l’appendice della finale persa di Europa League. Evidenziando in grassetto, che la stagione è ripartita, con il nostro primo impegno ufficiale il 26 settembre, credo che di più da questi ragazzi non si potesse pretendere, anzi nessuno avrebbe sottoscritto di trovarsi, in questo periodo storico della nostra stagione, in queste condizioni di classifica e lanciati verso un destino che rimane pressoché nelle nostre mani. La partita contro gli scaligeri non è stata perfetta, anzi rispetto a quella disputata contro lo Spezia, decisamente un passo indietro, non si è creato tantissimo e quello che ha sviluppato il nostro gioco è stato sprecato malamente. Ancora l’ennesimo palo ha frenato la nostra voglia di far goal, e anche stavolta com’era già successo contro il Cagliari, ci ha pensato a togliere le cosiddette castagne dl fuoco, Matteo Darmian l’esempio del giocatore duttile che accetta serenamente le decisioni del mister, ma quando entra in campo riesce ad essere sempre utile ai compagni: una sorta di talismano per Conte. La perfezione non è nelle nostre corde, ma l’agonismo e la voglia di vincere, quella sì. Nessuno è perfetto, non c’è una squadra perfetta che riesce a vincere tutte le gare senza affanni, noi dalla nostra abbiamo la fortuna di avere un gruppo affiatato che riesce a garantire quella tranquillità tale, che scaturisce dal distacco sulla seconda, che nel contempo ci dona una certa serenità, ma in contrapposizione non sempre fa stare del tutto tranquillo il tifoso che ama questi colori, specie se tal volta gli avversari non ti creano pericoli evidenti, ma basta un tiro senza pretese che ultimamente riescono a farci goal. Io con questo non voglio sindacare sull’operato di questo o quel giocatore, io sarò sempre grato a tutti per quello che ci stanno facendo vivere, ma credo sia necessaria avere, specie in questi casi, quella forza interiore che ognuno deve tirar fuori nel momento del bisogno, ora c’è l’assoluta necessità di farlo, tutti insieme al meglio delle proprie forze dando una mano a chi al momento appare leggermente appannato sia nelle idee che nel fisico. Fa specie notare come quella stanchezza fisica che i ragazzi provano, gli annebbia la mente e non li fa essere più reattivi come qualche tempo fa, ma nel contempo mi piace lo spirito di squadra, quella coesione dei ragazzi secondo la quale è l’arma giusta nel mettersi tutti a disposizione l’uno con l’altro. E’ questo un ottimo segnale e non solo, secondo me è il viatico giusto che fa propendere ogni umana considerazione nel rivelare che questa, che stiamo vivendo, è una stagione fantastica: assolutamente da ricordare. …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Fa tutto… l’Inter!


Scritto Da il 22/Apr/2021

Fa tutto… l’Inter!

È alquanto emblematica questa mia esternazione, racchiude quella che è stata la serata ligure dell’Inter. Portiamo a casa un punticino che sta davvero stretto, ai ragazzi, per quello che hanno fatto in campo. In sostanza lo Spezia ha fatto un solo tiro in porta, peraltro facilmente parabile, che ha prodotto un vantaggio del tutto immeritato. Giusto per dovere di cronaca è il secondo errore consecutivo del nostro Samir, a cui dobbiamo porgere comunque un solenne ringraziamento per quello che ha fatto sinora, essendogli grato per la sua professionalità, ma quello accaduto nella serata di campionato prescinde da ogni umana considerazione, per il semplice motivo che prendere una rete del genere, da un pilastro difensivo come lui è del tutto inconcepibile. Certo se sbaglia il portiere non c’è scampo, la palla va in rete e si va sotto nel risultato, a meno che non hai tra i pali un portiere come Provedel che stasera è stato il baluardo principe dei bianchi liguri, salvando la propria porta in più di un’occasione. Se poi ci han messo del suo principalmente la nostra punta di diamante, allora è presto definito il risultato di parità. Vedere un Lukaku alquanto sotto tono, fa effetto anzi direi di più fa specie, per quello che sa fare e che sovente si messo, letteralmente sulle sue possenti spalle, la squadra trascinandola verso la vittoria, questa sera no: ha sbagliato moltissimo, essendo il fratello gemello di quello che abbiamo imparato a conoscere, impalpabile e impacciato: è stato davvero irriconoscibile. L’altra parte della LuLa, diciamo che qualcosina in più l’ha fatto, suoi sono i due pali che gridano vendetta, e un movimento sempre efficace al dialogo con i compagni. Ben poco per quello che ci ha abituato a vedere in più di un’occasione: da Lautaro si pretende molto di più. Ribadisco in buona sostanza l’argentino ha fatto meglio del suo alter ego, la sua una prestazione ben al di sopra della sufficienza piena, mentre Lukaku ben sotto il cinque. Nel secondo tempo i ragazzi hanno creato tantissimo, segnando anche due reti ma entrambe annullate per dei fuorigioco millimetrici, ci sta ma si poteva e si doveva fare molto di più, quella che secondo me è mancata stasera è stata quella lucidità tipica che ti fa superare ogni scoglio possibile. Per meglio intendere quella che è stata la gara ligure vorrei annotare quelle che sono alcune statistiche tipiche che tastano il polso della situazione, certo non portano a nulla anche perché il risultato rimane quello che è consegnato agli annali un pari, ma è giusto ricordate che oltre ai due legni e i due fuorigioco sanzionati i tiri in porta 1 per lo Spezia e ben 19 per l’Inter con 8 calci d’angolo per i ragazzi e zero per lo Spezia, il tutto per onore di cronaca. Il merito dello Spezia non è stato un catenaccio esasperato, ma hanno teso una fitta ragnatela difensiva, con raddoppi sul nostro portatore di palla, e con marcature mirate sul nostro fulcro di gioco. Alla fine tutto ciò ha tenuto viva la partita, anche se in modo passivo, ma direi del tutto efficace visto che al novantesimo hanno meritatamente portato a casa un punto utile per muovere la loro classifica. Mentre sto scrivendo queste mie sensazioni, sto ascoltando i giornalai della rete nazionale i tuttologi del calcio, che senza alcuna vergogna stanno tirato già le somme, evidenziando un disagio nerazzurro in Liguria. Vorrei fare una domanda a questi giornalisti di seconda fascia, con le loro esternazioni danno adito a false interpretazioni verso coloro che non hanno visto la gara, ma chi l’ha vista come il sottoscritto, gli viene solo da ridere per quello che è stato realmente l’andamento della gara. L’assedio nerazzurro, specie nel secondo tempo, non è stato come al solito qualitativo, ma solo nelle finalizzazioni secondo quello che ci aspettiamo da questa squadra, queste sono gare che vanno assolutamente vinte, ma in campo ci sono anche gli avversari e se si comportano come lo Spezia di questa sera è realmente difficile portare a casa la posta piena. Come tante volte ho ripetuto, noi siamo gli unici padroni del nostro destino e non dobbiamo fare gli spreconi e sbagliare tante occasioni, anche perché se ne concretizzavamo anche la metà di quelle costruite, ora parlavamo di tutt’altra gara. Io resto fiducioso i ragazzi forse al momento stanno pagando lo scotto di quello che vedono all’orizzonte, e che vogliono raggiungere quanto prima, com’è anche vero, secondo quanto dichiarato da Conte: ora il pallone pesa il doppio rispetto a qualche mese fa, è intriso di responsabilità, la stessa che però deve darti la certezza che siamo sulla strada giusta, continuando ad insistere in modo propositivo, troveremo quella reale gioia che ci attende appena dietro l’angolo!   ……Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Tutto è bene, ciò che finisce… bene!

Continua il countdown verso il nostro ambito traguardo, certo chi è secondo ci ha rosicchiato due punti, ma va bene così il vantaggio ci lascia ancora tranquilli. Ancora sette gare dove la matematica ci dice che per ambire al nostro sogno mancano ancora 13 punti sui ventuno disponibili, non un’enormità in considerazione che in queste gare lo scoglio, diciamo più impegnativo, è rappresentato dalle gare con Roma in casa e Juve fuori. Ora però non dovremo cadere in quella trappola di preventivare le gare, giocare senza fare calcoli, affrontare uno step per volta e giocarci queste ultime partite come fossero finali, mettendo in campo quella mentalità che ieri sera ha denotato crescita, francamente devo dire che mi è piaciuta tantissimo. Certo l’episodio che vorrei prendere in considerazione è stato quello dello svantaggio alquanto sfortunato, ne è dimostrazione il segno d’Insigne che con le mani non ha disegnato un cuore da destinare a chissà chi, ma il gesto eloquente della fortuna sfacciata di chi ha fatto un tiro non proprio irresistibile, che si è concluso con il patatrac dell’autorete. Sono proprio questi episodi che determinano la giusta reazione della squadra, che in altre circostanze avrebbe perso la gara, invece ieri ha reagito, dimostrando una grande solidità mentale. Se poi a dimostrazione di quanto i ragazzi hanno creato in campo, ci sono di supporto i due legni colpiti e altre occasioni non sfruttate al meglio. Forse vincere la gara ieri sera avrebbe rappresentato il non plus ultra, a dimostrazione di quello che si è creato, ma va bene così, bisogna essere sportivi e affermare che il pareggio è stato il risultato più giusto, anche perché avevamo di fronte un bel Napoli che ha meritato il punticino per far muovere la sua classifica, proponendosi per un posto al sole. In queste ultime sette partite, non appare tutto scontato, ci sono delle posizioni da guadagnarsi, con un’avvincente conclusione di campionato che non si vedeva da anni. Ora più che mai per le inseguitrici, gli scontri diretti appaiono sempre più basilari, forse noi saremo, l’ago della bilancia per alcune squadre. Sanciremo la loro gloria che può essere vana, ma anche un viaggio all’inferno che si stanno meritando, per la superbia che mettono in campo tutte le volte. Noi dovremo guardare a noi stessi, tenendo presente e senza dimenticarci qual è il nostro obiettivo, cercando di raggiungerlo quanto prima. Voglio concludere spiegando le mie ragioni, che esulano da ogni discorso economico, sulla fantomatica Super Lega. Io non voglio entrare nel merito delle cose, ma viste le premesse appare una sorta di colpo di stato al governo della Uefa prima e della Fifa poi. Secondo il mio modesto parere che senso avrebbe creare due gironi con le migliori squadre europee, senza il bene placido dell’organo che ha governato da sempre le Leghe nazionali? Lo si fa tutto per danaro, ho letto di un banchiere che introiterebbe, alle società affiliate, miliardi di contributi. La mia domanda di questo passo che fine faranno le coppe internazionali? Che valore avrebbe la giustizia di giocare un campionato che non premierebbe le posizioni in classifica, tanto chi va a fare questa Super Lega sono sempre le solite squadre, mi dite il principio di sportività dove va a finire? Secondo queste persone, l’Atalanta, la Lazio, la Roma o il Napoli non avranno più chance di un prestigioso panorama europeo: assurdo! Speriamo che tutto venga vanificato e chi ha ideato questo scempio si ricreda. Vogliono sportività e spettacolo? Bene ripristiniamo la vecchia formula della Coppa Campioni con incontri di andata e ritorno ed eliminazione diretta, senza fare quei gironi che permettano di fare calcoli, tanto se va male un incontro, si può sempre recuperare l’eventuale terreno perduto. La voglio buttare lì perché, sempre per la spettacolarità dei tornei, non si ripristina la Coppa delle Coppe, così almeno avrà un senso vincere la coppa nazionale. Sono tutti discorsi questi di chi ama questo sport, che tiene a questi colori e che al momento è dispiaciuto che in questa masnada di società affiliate ci sia la nostra cara e amata Inter. Ho letto anche che l’organo internazionale, l’Uefa, prenderà sanzioni drastiche contro coloro che non abbandoneranno quest’idea di far da soli, ultima domanda ha senso effettuare, quindi intavolare quest’idea con il parere contrario delle Leghe di riferimento? Chi gestirà tutto il panorama organizzativo? E le nazionali che fine faranno, come i mondiali e gli europei? Signori chi deve riflettere lo faccio con cognizione di causa, non massacrate uno sport che nonostante tutto appassiona miglia di persone, tifosi e non, che amano il calcio così com’è!!! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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La pazienza dei… vincenti!


Scritto Da il 12/Apr/2021

La pazienza dei… vincenti!

E sono undici e non finisce mica qui! Passo dopo passo si vede quella sospirata luce in fondo a questo tunnel di una rincorsa affannosa, a dir la verità non più di tanto spasmodica, verso quel traguardo che ancora, a voler essere scaramantici, non si pronuncia. Abbiamo preso ago e filo, iniziando a compiere quella cucitura indosso alla nostra gloriosa maglia, di un simbolo che ci manca da tanti, direi troppi, anni. Il lunch-match ci opponeva ad un Cagliari desideroso di punti per una salvezza direi, allo stato attuale, alquanto problematica. Certo i calcoli degli isolani erano stati quasi perfetti, tutti raccolti ben dietro la linea della palla, massima concentrazione in difesa e conseguenti ripartenze nello spazio. Uno spazio che i ragazzi non hanno di fatto mai concesso, se non in una conclusione dal limite di Nainggolan, e unica parata di Handanovic, mentre il loro portierino all’esordio nella massima serie si è ben comportato, compiendo diverse parate di un certo rilievo. Per l’ennesima volta i detrattori della nostra cara e amata Inter sono serviti, cosa diranno per fare in modo da sottolineare una vittoria, l’ennesima con un risultato striminzito, ma soddisfacente? Certamente i commenti, sono quasi sicuro, verteranno su concezioni del tipo che si era al cospetto di una squadra di basso lignaggio, impelagata nei bassifondi della classifica e sminuiranno questa vittoria, l’undicesima di fila, ma ovviamente nessuno metterà in risalto che abbiamo disputato una gara onesta e attenta, ci tengo a sottolineare non del tutto semplice, avendo avuto le nostre ben 4/5 occasioni nitide per fare goal e che non abbiamo subito nulla, tranne nei dieci minuti finale, il pressing ossessivo del Cagliari che spinto più dal situazione di classifica alquanto caotica, che poi difatti non ha prodotto nulla di preoccupante. In questo pomeriggio mi è piaciuta quella pazienza tipica dell’essere vincenti, i ragazzi hanno messo in campo una manovra ragionata con quei movimenti e schemi consolidati che non hanno concesso punti di riferimento all’avversario, tipici della ricerca del momento giusto per colpire. Certo ci sono voluti ben oltre settantasette minuti per farlo, ma va bene così come diceva quel detto: chi l’ha dura la vince, ed io ne sono del tutto convinto. Per queste ultime otto gare che rimangono, ritengo che tranne in casi sporadici, Conte non farà più a meno dei titolarissimi per raggiungere quanto prima quei dodici punti che mancano per la conquista matematica di quel sogno che tutti bramiamo. Sarà bellissima l’apoteosi, certo con la situazione che viviamo, allo stato attuale, sarà un po’ monca, sarà dura non poter dare il libero sfogo a tutto ciò che da anni abbiamo nascosto in fondo alla nostra anima, che abbiamo represso ingoiando tanto fiele per risultati che non arrivavano. Ma tutto a tempo debito, chissà che le cose miglioreranno e si potrà accennare a quella gioia che si potrà librare nell’aria come i nostri vessilli che orgogliosamente abbiamo custodito e riposto nei nostri armadi: sarà ora di tirarli fuori! Chiedo umilmente scusa, ma questo è un mio pensiero che non vedo l’ora di esternare, come credo ogni fratello nerazzurro avverta, in cuor suo, lo stesso sentimento. Ultima annotazione, è stato bellissimo vedere i ragazzi abbracciarsi in occasione della rete di Darmian, si è notata quella coesione che in molti avevano cercato di minare con critiche e riscontri erronei. Lo spogliatoio è sempre stato unito e questo grazie in primis al nostro tecnico, quel Conte tanto bistrattato anche da molti interisti visto il suo passato, anche io stesso l’ho criticato in più di un’occasione, però quando di fa un passo indietro, come l’ho fatto io da un po’, questo significa apprezzare e dare lustro a quello che è riuscito a creare, qualcosa d’impensabile ad inizio campionato. Il primo a volere questa vittoria è lui in prima persona, rimpinguando quel suo curriculum fatto di tantissime vittorie, non solo in campo nazionale, che ne hanno fatto uno dei migliori tecnici nel panorama mondiale e di sicuro affidamento: Conte è una garanzia, con quella tigna che si ritrova darà difficile affermare il contrario! Ora testa al prossimo incontro, domenica nel posticipo ci vedrà opposti al Napoli, una squadra che sta lottando per un piazzamento Champions. Sono queste le gare che ti danno quella soddisfazione giusta che ti fa apprezzare ancor di più il lavoro che si sta facendo, il bivio è vicino giocheremo la gara avendo già menzione del risultato delle altre inseguitrici, e su questo poggeremo il nostro agonismo, dovremo lottare sino alla fine e sino a che la matematica non ci darà ragione. Forza ragazzi il traguardo è vicino, siamo con voi non dimenticatelo!    … Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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