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Leggi TuttoMa che bella gara!
Certo guardando la classifica tutto faceva presagire a una passeggiata, così alla fine non è stato, contro un Empoli gagliardo, abbiamo disputato una gara sontuosa al pari dei nostri avversari: la differenza l’hanno fatto i nostri calciatori, dotati di classe e che hanno lottato su ogni palla sin dall’inizio, tant’è che la rete “spacca match” è avvenuta agli albori della gara. Dobbiamo riconoscere il valore degli avversari, guidati sapientemente da un tecnico che sa davvero il fatto suo, Nicola ha dalla sua tanta esperienza e ritengo che facendo giocare l’Empoli in questo modo, si guadagnerà la meritata salvezza. Si è vista la voglia di vincere di un gruppo mai domo, su tutti gli interpreti che hanno disputato una gara sontuosa, a mio modesto parere, porrei sugli scudi un Barella formato nazionale, moto perpetuo di un centrocampo fantastico, alla stessa stregua metterei Bastoni, autore di un perfetto assist per la rete di Dimarco, e poi di una sua bellissima sgroppata che avrebbe meritato maggior fortuna, con il tiro che s’è stampato sul palo, complice una impercettibile, ma importantissima, deviazione del portiere toscano. Forse si potrebbe intuire, dalle mie parole, che il resto della squadra ha giocato al di sotto delle proprie possibilità, così non è stato, secondo me tutti al di sopra della sufficienza, anche gli avanti che hanno interpretato il proprio ruolo di sacrificio e abnegazione, creando gioco per il compagno e mettendosi a disposizione del gioco di squadra. Bisogna ammettere, senza l’ombra di essere smentito, che Inzaghi ha creato un gruppo davvero perfetto, in questi anni l’ha plasmato, rendendo questa squadra davvero bella agli occhi dei tifosi, e non solo, capace di sviluppare un gioco fantastico fatto schemi e passaggi che fanno divertire, in cui si denota la voglia di vincere di questo gruppo. Certo in tutta questa bella enfasi finale il rammarico c’è, sostanzialmente è riferibile a due fattori che avrebbero reso questa squadra memorabile, quasi come quella del triplete, se consideriamo che con Inzaghi in tre anni si sono conquistati ben 5 trofei, una finale di Champions, che con accortezza avremmo potuto vincere e uno scudetto regalato sul fil di lana, a chi non è parso vero di beneficiare di un simile regalo: gli odiati cuginastri. Tutto però viene lenito da quello che verrà, la considerazione che comunque vada la prima squadra di Milano saremo noi, potremo fregiarci di uno scudetto con quella seconda stella tanto desiderata, nostro vanto di poterla esporre per primi. A fine anno come di consueto si fanno i vari bilanci, certo mancano ancora 8 gare, non c’è ancora la matematica certezza, è vero, ma di questo passo manca davvero poco, ribadisco il mio unico pensiero, come credo venga accomunato dalla maggior parte dei tifosi interisti, sarebbe davvero bello festeggiarlo nel derby, con una supremazia che resterebbe ancor più evidente negli annali, annichilendo chi credeva di poter fare una rimonta come due anni fa, ma credo che bisogna anche essere coerenti che non è sempre Natale e i regali non si fanno sempre a cuor leggero. Lasciamoli questa volta in balia dei nostri festeggiamenti, in compagnia del loro il livore unico nel sorpasso nella titolarità del campionato italiano, perché per noi vincere non è solo fine a sé stesso, vogliamo tanto di più, la superiorità, la classe che possediamo è talmente evidente che da più parti è stata sottolineata, solo i cuginastri non ne hanno acclarato l’evidenza. Dicevo ancora otto gare per l’apoteosi, credo che non si faranno sconti a nessuno, non sarebbe giusto, in questo periodo di pseudo rilassamento, dovremo solo preparare una gara per volta, allenandoci per questo, tralasciando ogni altra considerazione a chi invece deve ancora centrare gli obiettivi stagionali prefissati, noi due trofei sinora sono all’orizzonte, per gli altri si profila la tristezza di restare con un pugno di mosche in mano, specie per i non colorati torinesi, ma di questo non c’importa per il semplice motivo che siamo l’Inter è questo ci basta, il resto non conta! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoAnnus horribilis!!!
Le persone sagge hanno sempre affermato che imputare una sconfitta ad altri fattori dai quali non dipende la tua volontà, qualunque essi siano, è l’alibi dei perdenti: giusto, questo è assolutamente vero, sacrosanto, ineccepibile, ma quando in una competizione sportiva, nella fattispecie una gara di calcio, se ne giocano contemporaneamente altre, allora ritengo che tutto dovrebbe essere chiaro e lampante, non è possibile che debba accadere. Ho voluto postare due frame, ce ne sono tantissimi altri in rete, che ben evidenziano il netto fallo di mano in condominio di due giocatori non colorati, e la posizione ottimale dell’arbitro che avrebbe potuto, di per sé, adottare la giusta segnalazione alla regola nr. 12 del gioco del calcio, invece ci sono voluto ben 4 minuti, in un conciliabolo con gli altri geni del Var, per un nulla di fatto: questa secondo me è assoluta malafede! Repetita iuvant, stiamo ancora alla ricerca di trovare giustificazioni su di un qualcosa che è già accaduto domenica scorsa, ne ha fatto le spese la Samp e in conferenza stampa uno sconcertato Stankovic, lanciando un allarme su queste farlocche interpretazioni arbitrali, a cui nessuno ha dato una lucida spiegazione, anzi si sono ripetute con lo stesso soggetto, al quale piace dare un tocco di evanescenza alle sue giocate, che è rimasto impunito: assurdo! Dopo queste opportune premesse e secondo me doverose, veniamo all’ennesima gara gettata al vento da una formazione fortemente depressa, la nostra, che accusa ora più che mai l’ansia da prestazione, non producendo più un calcio lineare, anzi è un continuo tik-tok, una fitta rete di passaggi, molte volte indietro, davvero sconcertante, che non porta a nulla di concreto. Però la considerazione finale è che sono ben nove, già nove sconfitte, che stanno determinando una classifica autolesionista, mi si accappona la pelle al solo pensiero che mancano ancora 11 gare alla conclusione di questo assurdo e orribile campionato che stiamo disputando. Dopo tutto bisogna accettare le scelte arbitrali, questa è l’esternazione del mister bianconero, certo lui si definisce un signore, tant’è che quando mancavano una manciata di minuti alla fine della gara, ovviamente accettando le decisioni arbitrali, ha abbandonato il terreno di gioco, per plateale protesta. Già l’ha fatto perché lui accetta le decisioni arbitrali. Buffone! La cosa più sconcertante è che non siamo riusciti a ricondurre sul giusto binario una gara che sino a quel momento aveva detto ben poco, mancando tanto tempo alla conclusione, come spesso accade specie in questa stagione, l’asia di recuperare non ci fa essere lucidi e quindi di conseguenza andiamo in affanno. Ancora una volta dalla nostra panchina non sono arrivati gli stimoli giusti per chi era in campo, non parlando delle cervellotiche sostituzioni effettuate. Tant’è è un dato di fatto, che serve ancora una volta a confutare l’operato di colui che dovrebbe essere il mentore per i giocatori, invece la confusione regna sovrana. Vorrei perciò ricordare, a coloro che ancora parteggiano per il nostro osannato mister, che è risultato ancora una volta, se ce ne fosse stato il bisogno, che non è da Inter. Forse queste persone prontamente affermeranno che dopo tutto stiamo lottando su tre fronti e che tutto deve ancora addivenire, ma de che, in questo modo assurdo in cui stiamo approcciando le gare, non si va da nessuna parte, è solo una continua e lenta agonia che deve essere accettata, purtroppo, senza se e senza ma, con l’unica condizione che se ne viene fuori, solo cambiando lo status quo attuale. Siamo lenti ed impacciati, di questo passo non credo in una nostra possibilità di puntare ad un quarto posto vitale per le casse societarie, potremo farlo solo cambiando in maniera inesorabile, la nostra voglia e convinzione di un’opportuna reazione, forse con tale veemente reazione ci potremmo riuscire. Farlo da ora sino alla fine con convinzione, specie quando rincontreremo nuovamente i non colorati, in semi finale di coppa Italia, dovremo fare tesoro degli errori commessi ieri, non sbagliando nulla che inizi con l’approccio giusto alla gara, solo così forse potremo andare in finale di coppa Italia e magari vincerla, ma non è questo che ci dà lustro, ci vuole ben altro. Altro capitolo in cui tutti stanno già facendosi la bocca dal gusto dolce: la Champions, vorrei dire a queste persone ma siamo certi che contro il Benfica avremo vita facile? Io dico assolutamente no per come ho visto giocare la squadra lusitana, ribadisco per coloro che hanno esultato all’indomani del sorteggio a Nion, rispondo che forse l’errore potrebbe sicuramente essere il sottovalutare i portoghesi che giocano un bellissimo calcio in cui hanno fatto una serie sfavillante di vittorie sia in campionato che in Europa. Dobbiamo armarci di tantissima prudenza, questa volta non basterà il misero golletto da difendere ad oltranza nella gara di ritorno come avvenuto ad Oporto, ci vorrà tanta qualità in più. Chissà se questa sosta ci potrà dare giovamento, male sicuramente non ci farà, al ritorno in campionato il primo di aprile affronteremo in casa la Fiorentina, sperando che non ci faccia uno scherzo degno della giornata celebrativa. Dovremo tirar fuori tanto carattere, tutta la grinta sopita e che puntualmente lasciamo ad Appiano, in campo dovremo essere coesi e cercare di essere ora più che mai, una squadra degna di questo nome, se vorremo ritornare ad essere quell’Inter che tutti abbiamo ancora negli occhi, che per lunghi tratti ci ha fatto innamorare. Bisogna mettere da parte il fioretto, ma agire di spada, anzi di accetta, colpire con tutta la forza di cui disponiamo per annientare l’avversario, se vogliamo seriamente ritornare ad essere una squadra credibile, altrimenti il baratro è dietro l’angolo! Con tutto il cuore e per l’amore che nutro per questi colori, non immagino, ne voglio farlo credere, che tutto ciò avvenga, dobbiamo invece credere che possiamo ancora dire la nostra in ogni gara, ma è necessaria un’inversione di tendenza, perché noi siamo l’Inter e del resto non c’importa nulla!!! …Amala!!!!
Andiamo avanti!!!!
In terra ciociara si è raccolti altri tre punti importanti per la nostra classifica, la cosa positiva è che il distacco con le inseguitrici è rimasto invariato, con una giornata in meno da giocare, di fatti ne manca solo sei alla conclusione di questo campionato, direi davvero cervellotico. Chi vede lo score e il tabellino finale della gara può facilmente intuire che si è disputata una partita dominata in lungo e largo dai ragazzi, in parte è vero, con un possesso palla che va oltre il settanta per cento, ma io aggiungo senza un costrutto reale, il solito tic-tac a volte irritante che non sortisce l’effetto sperato. Vorrei ben evidenziare che avevamo di fronte una squadra mediocre, non me ne vogliano i tifosi ciociari, che nel primo tempo è sembrata la così detta vittima sacrificale. Come spesso ci è accaduto in questa stagione, è bastato che i ragazzi abbassassero la guardia un attimo dando coraggio a una squadra quella frusinate, che si è rinvigorita alzando il ritmo, e quando hanno trovato la rete, alquanto goffa, complice Handanovic in ritardo, hanno provato a pareggiare la gara. Devo anche evidenziare che il nostro portiere non ha dovuto compiere alcun intervento degno di nota, mentre Sportiello si è ben comportato tra i pali fermando diverse occasioni da rete. Non metto in dubbio che in campo non si è da soli, c’è anche l’altra squadra, ma chi in campo ha un possesso palla così rilevante e poi creando azioni incisive, non realizza per il semplice motivo che si specchia in modo vanesio, colpa della sua presunzione, allora così non va proprio, c’è qualcosa che non quadra. Sarà che questa Inter è succube di una credenza che va oltre la normale coesione di squadra, ora si vuol far credere, come nel caso del rigore ceduto a Perisic e l’abbraccio successivo, che tutto sia rientrato e che nello spogliatoio regna l’amore fraterno? Sarà ma io non ci credo, possono fare anche i cuoricini idilliaci forieri del così detto “volemose bene”, ma non credo che tutto possa essere svanito nel nulla, la cosa che mi auguro vivamente che le parti in causa abbiano sotterrato l’ascia di guerra sino alla fine di questo campionato, capendo che c’è ancora un piazzamento onorevole da conquistare. Spalletti poi da paciere è tutto da scoprire, lui è sicuro di avere le carte giuste per continuare a sedere sulla panchina nerazzurra, e di avere ancora l’armadietto alla Pinetina, certo centrando il piazzamento Champions crede di aver salvato il “posto”, ma non tutti dimenticano quelle pene che abbiamo dovuto sorbirci, con una squadra che non ha mai avuto un gioco degno di questo nome e il tanto fiele che abbiamo dovuto ingoiare. Spero che questa volta la società si faccia sentire e non conceda il premio, come accaduto lo scorso anno in occasione dell’ultima gara contro la Lazio, per un piazzamento centrato a discapito di chi lo meritava per davvero. Credo che comunque vada questo campionato, per il normale proseguimento ci vuole chiarezza: è necessaria! Bisogna programmare per bene il futuro, facendo tesoro degli errori commessi senza dimenticarsi del passato, per chi ama questi colori, è basilare! …..Amala!!!
Antonio Dibenedetto
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Un punticino che… non cambia nulla!!!
Nella domenica pomeriggio che avrebbe potuto far incrementare ancor di più il vantaggio sulle inseguitrici per un podio finale, contrariamente alle aspettative, di fatti nulla è cambiato. Le lunghezze sono rimaste intatte e al cospetto di una bella Atalanta, credo che con il senno di poi, si poteva fare di più o per lo meno si poteva essere più cinici e sfruttare al meglio le occasioni avute. Certo non stiamo parlando di una squadretta, al contrario, gli orobici sono un team di primissimo piano e che giocano a calcio per il gusto di farlo e guidati da un allenatore capace che noi abbiamo bruciato troppo in fretta. Devo comunque costatare che è stato davvero un bel match quello giocato a San Siro, due squadre che hanno lottato senza risparmio puntando entrambe alla vittoria finale, per questo posso tranquillamente dire che le persone assiepate sugli spalti si sono divertite. Forse da parte nostra c’è il rammarico che l’Icardi di qualche tempo fa, non avrebbe sciupato quella colossale occasione che ha avuto nel primo tempo, pazienza andrà meglio in seguito la cosa importante è averla creata. A essere onesto posso dire che l’Inter del primo tempo, nell’approccio alla gara, mi è piaciuta, sviluppando anche delle buone trame di gioco con un Vecino libero di orchestrare tra centrocampo e attacco. In una di queste azioni partite da dietro, con soli tre passaggi mirati, l’uruguaiano ha creato una bella occasione da rete. Come però accade in questi casi, quando tutto sembra che vada nel verso giusto, quando si riesce a prendere metri e giocare a calcio nel migliore dei modi, ecco che dietro l’angolo c’è quella causa che mette tutto in discussione, purtroppo il Brozovic in palla come non mai, ha dovuto issare bandiera bianca, in uno scatto si è dovuto fermare per un presunto guaio muscolare. L’entità non è ancora certa e ma tutti noi al momento auspichiamo che non sia molto grave. In contrapposizione del gioco dei ragazzi c’è chi ancora appare un corpo estraneo, mi chiedo ma questa persona possibile che non ha neanche un briciolo di amor proprio, giocando in modo orrendo e svogliato. E’ sempre al margine del gioco d’insieme, non riesce più a crossare e saltare l’uomo come saprebbe e come ci ha fatto vedere in passato. Mi chiedo ma dov’è finito quel Perisic che tutti c’invidiavano? Quel giocatore che dava all’insieme di squadra quel valore aggiunto che faceva davvero la differenza? E’ incomprensibile e cervellotica questa involuzione, se vuole realmente andar via, credo sia possibile a fine stagione, ma tocca finire questa nel migliore dei modi lasciando magari un buon ricordo tra le mura della Pinetina. Come ho già detto inizialmente, il margine di distacco dalle pretendenti alla zona Champions è rimasto invariato certo, ma è anche vero che comunque c’è anche una partita in meno alla conclusione di questo campionato a forte tinte bianconere, l’ennesimo, speriamo solo che nel prossimo le tinte siano di diverso colore. Mancano una quarantina di giorni circa alla chiusura dei battenti di una stagione tirata e condita di tantissime incomprensioni, di acquisti sbagliati, di sopravalutazioni di alcuni giocatori che alla fine si sono rivelati del tutto modesti; per questo bisogna far tesoro di questi errori cercando con il nuovo allenatore, perché credo che lo Spalletti da Certaldo difficilmente sarà riconfermato, anche se le vincesse tutte, condizione questa che credo non avvenga, visto l’alternanza di risultati e di una stagione non proprio soddisfacente. Manca poco, bisogna cercare di gettare le basi per una nuova Inter, con un tecnico che sia in grado di stimolare e far rendere al massimo quei giocatori vincenti, perché credo che in rosa ve ne siano, mentre quelli che sicuramente partiranno spero siano rimpiazzati con chi sappia condividere il progetto di una società che vuol tornare a essere vincente, noi tutti con forza aspettiamo che si concretizzi quest’ultima ipotesi, noi amiamo questi colori e vogliamo calciatori che condividano il nostro amore! ….Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Leggi TuttoCarpe diem …
Dopo un disastro ecco che arriva una gioia, l’Inter non si riesce più a decifrarla, appare un oggetto misterioso anche per noi che amiamo questi colori. Continua il nostro altalenante campionato fatto di gioie e dolori, e credo che ogni tifosi in questo momento si stia facendo la stessa domanda, ma da cosa dipendono queste gare che vengono giocate in modo così diverso, con atteggiamento discontinuo da far credere e dubitare nelle loro capacità tecnico-tattiche? Una domanda alla quale non esiste alcuna risposta logica e razionale, per il semplice motivo che mai come ora nello spogliatoio non vi è quella tranquillità che si vuol far credere. Certo l’apparenza può portare a una quiete ritrovata, specie dopo la rete, anche se su rigore, del figliol prodigo abbracciato da tutti amici e nemici in seno alla stessa squadra. Secondo me credo sia solo un compromesso, certo se così fosse, utile per portare a termine una stagione in modo dignitoso. Ora si scopre che il nostro tecnico gode di una luminosa predizione da grande guru, da chi sa come cavare il sangue anche dalle così dette rape, mi chiedo ma tutte le gare vuote e insipide sinora disputate a cosa e a chi sono da addebitare? Credo che terminata questa stagione, quando sarà il tempo di tirare le somme, si dovranno realmente fare delle decisioni drastiche e ricercare quella quadratura del cerchio tanto bramata ma mai di fatto trovata. Bisogna fare dei programmi seri e ricercare quei giocatori realmente utili alla causa nerazzurra, quelle pedine necessarie per formare uno scacchiere importante, per ridurre strada facendo, quel gap che è divenuto insormontabile con la società torinese, che comanda in Italia da tantissimi anni oramai e che nessuno al momento attuale riesce a porvi un contrasto reale alla loro continua ascesa. Bisogna avere il coraggio di compiere determinate azioni, credo che in queste ultime gare rimanenti dobbiamo essere realisti senza fare voli pindarici che non ci devono trarre in inganno, sarà ancora da mordere il freno sino alla fine, dobbiamo vivere alla giornata sperando che i nostri giocatori si rendano conto, finalmente, che allo stato attuale credendo in quello che possono fare in campo tutti insieme, si possono raggiungere quei traguardi ambiti che ci competono, ma devono farlo tutte le componenti senza esclusione di nessuno, mettendo da parte ogni diatriba, solo così l’Inter potrà tornare a essere quella squadra che ci ha sempre reso orgogliosi e abbiamo sempre amato, comunque e dovunque: noi ci crediamo. … Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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