





Ancora un passettino verso… le stelle!
Tutti attendevano la nostra caduta in quel di Udine, ma ciò non si è verificato, pensare che ci abbiamo messo del nostro perché quest’evento tanto atteso dai nostri detrattori si verificasse, ma ahimè devono mettersi l’anima in pace, sarà per la prossima volta: forse! In un primo tempo dove sugli scudi è salito il portiere delle zebrette, sfoderando ben tre parate fantastiche, lasciando la propria porta inviolata, come accade in questi casi, la nostra retroguardia s’è addormentata, su di un tiro alquanto innocuo, e senza pretese, del centrocampista bianconero che lemme lemme, s’è infilato in una porta, dove sia Sommer che Dumfries, facendo le belle statuine, hanno accompagnato con lo sguardo la palla in rete senza muovere un dito: davvero assurdo commettere un errore del genere. Per fortuna i ragazzi hanno capito che era del tutto impossibile soccombere contro una squadra, quella friulana, votata all’estremo sacrificio pur di guadagnare un punticino d’oro, hanno improntato la loro gara stando tutti dietro alla linea della palla, con sporadiche sortite offensive prettamente in contropiede. Nel secondo tempo i ragazzi hanno iniziato a martellare come sanno, e per questioni di centimetri è stata annullata una rete a Carlos Augusto, anche se, secondo il mio modesto parere, c’era un tocco di mano di un difendente bianconero, comunque questo episodio ha fatto crescere la voglia dei ragazzi di sovvertire un risultato non era del tutto giusto, basti pensare che Sommer a fine gara credo che non si sia fatto manco la doccia, non ha fatto neanche una parata. Sospinti da un meraviglioso pubblico sugli spalti, come ha detto il nostro tecnico, pareva d’essere a San Siro, tanto è stato l’incitamento, per tutta la gara, dei nostri tifosi saliti sino a Udine. Che dire spingendo così tanto, alla fine qualcosa doveva pur accadere in area avversaria, ecco che sull’ennesimo cross di Dimarco, il portiere udinese ha fatto un intervento a dir poco scellerato su Thuram da causare, un sacrosanto rigore. Diciamo che nel susseguirsi delle immagini in attesa della verifica del Var, ho avuto un attimo di paura, allorquando ha preso la palla Lautaro, pensando di voler battere lui il rigore, invece fortunatamente ha lasciato il tiro libero al “sultano”, il nostro rigorista principe, che sta divenendo sempre più che mai una sentenza sui calci di rigore: infallibile dagli undici metri! Questa rete ha dato poi il là, caricando a mille i ragazzi, consci che si poteva ribaltare il risultato, non accontentandosi di un punticino, hanno voluto di più, molto di più, essendo in debito con la fortuna per le molteplici occasioni create e disinnescate dal portiere avversario, ma quando la partita era al tramonto, ecco che un bellissima azione al limite, con un colpo di tacco di Arnautovic ha messo in condizione Lautaro di effettuare un gran tiro dal limite che stava per essere, anche questo, disinnescato dal portiere avversario, che l’ha deviato sul palo e nella ribattuta, il più lesto è stato “amuleto Frattesi” a segnare il più facile dei goal. Giustizia è stata fatta, per il bene placido di chi ci aveva visto in difficoltà, e chi aveva già stilato una classifica epurando questi tre punti essenziali, mentre noi abbiamo troncando sul nascere le loro velleità di ripresa. Purtroppo tutti questi pseudo tifosi e giornalai, devono rendersi conto, che come si recita in questi casi: “nun c’è trippa pè gatti”, devono tutelare il proprio stomaco, ingurgitando tantissimo Malox, il nostro obiettivo è sempre più vicino e loro devono accontentarsi di un piazzamento onorevole, ma pur sempre secondi o giù di li, che hanno il diritto di annusare solo il titolo e niente più. La mia considerazione parte dalle dichiarazioni sui social del partito biancorossonero, poveri illusi che non aspettano che una nostra caduta per rinvigorirsi, ma che alla fine rimane fine a se stessa, tant’è che il distacco è verosimilmente definito e consolidato, a questa pattuglia sconsiderata, si associano anche taluni giornalai, su tutti Caressa e lo “Zazzerone”, che da moltissimo tempo ci stanno facendo il “funerale calcistico”, ma noi abbiamo degli amuleti fantastici che scacciano le loro jatture, abbiamo un gioco fantastico e dei giocatori che lo interpretano in maniera meravigliosa, creando azioni su azioni, senza risparmiarsi mai, come d’altronde accade sugli spalti, i nostri tifosi sono davvero encomiabili che li supportano sino alla fine. Mancano ancora sette gare con il distacco che è rimasto immutato di ben 14 punti, credo e sono convinto che la matematica ci darà ragione ben presto, spero solo che accada nel derby non ci sarebbe gioia più grande, festeggiare dinanzi ai cuginastri saccenti che non possono definirsi al nostro livello, per loro sarebbe un colpo dal quale non credo si riavrebbero tanto facilmente. Dobbiamo crederci le stelle sono con noi e ben presto le metteremo sul nostro petto tronfio d’orgoglio, per un campionato condotto magistralmente: l’Inter si ama a prescindere e sono queste le gare che ci rendono più che mai innamorati di questi colori! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoMa che bella gara!
Certo guardando la classifica tutto faceva presagire a una passeggiata, così alla fine non è stato, contro un Empoli gagliardo, abbiamo disputato una gara sontuosa al pari dei nostri avversari: la differenza l’hanno fatto i nostri calciatori, dotati di classe e che hanno lottato su ogni palla sin dall’inizio, tant’è che la rete “spacca match” è avvenuta agli albori della gara. Dobbiamo riconoscere il valore degli avversari, guidati sapientemente da un tecnico che sa davvero il fatto suo, Nicola ha dalla sua tanta esperienza e ritengo che facendo giocare l’Empoli in questo modo, si guadagnerà la meritata salvezza. Si è vista la voglia di vincere di un gruppo mai domo, su tutti gli interpreti che hanno disputato una gara sontuosa, a mio modesto parere, porrei sugli scudi un Barella formato nazionale, moto perpetuo di un centrocampo fantastico, alla stessa stregua metterei Bastoni, autore di un perfetto assist per la rete di Dimarco, e poi di una sua bellissima sgroppata che avrebbe meritato maggior fortuna, con il tiro che s’è stampato sul palo, complice una impercettibile, ma importantissima, deviazione del portiere toscano. Forse si potrebbe intuire, dalle mie parole, che il resto della squadra ha giocato al di sotto delle proprie possibilità, così non è stato, secondo me tutti al di sopra della sufficienza, anche gli avanti che hanno interpretato il proprio ruolo di sacrificio e abnegazione, creando gioco per il compagno e mettendosi a disposizione del gioco di squadra. Bisogna ammettere, senza l’ombra di essere smentito, che Inzaghi ha creato un gruppo davvero perfetto, in questi anni l’ha plasmato, rendendo questa squadra davvero bella agli occhi dei tifosi, e non solo, capace di sviluppare un gioco fantastico fatto schemi e passaggi che fanno divertire, in cui si denota la voglia di vincere di questo gruppo. Certo in tutta questa bella enfasi finale il rammarico c’è, sostanzialmente è riferibile a due fattori che avrebbero reso questa squadra memorabile, quasi come quella del triplete, se consideriamo che con Inzaghi in tre anni si sono conquistati ben 5 trofei, una finale di Champions, che con accortezza avremmo potuto vincere e uno scudetto regalato sul fil di lana, a chi non è parso vero di beneficiare di un simile regalo: gli odiati cuginastri. Tutto però viene lenito da quello che verrà, la considerazione che comunque vada la prima squadra di Milano saremo noi, potremo fregiarci di uno scudetto con quella seconda stella tanto desiderata, nostro vanto di poterla esporre per primi. A fine anno come di consueto si fanno i vari bilanci, certo mancano ancora 8 gare, non c’è ancora la matematica certezza, è vero, ma di questo passo manca davvero poco, ribadisco il mio unico pensiero, come credo venga accomunato dalla maggior parte dei tifosi interisti, sarebbe davvero bello festeggiarlo nel derby, con una supremazia che resterebbe ancor più evidente negli annali, annichilendo chi credeva di poter fare una rimonta come due anni fa, ma credo che bisogna anche essere coerenti che non è sempre Natale e i regali non si fanno sempre a cuor leggero. Lasciamoli questa volta in balia dei nostri festeggiamenti, in compagnia del loro il livore unico nel sorpasso nella titolarità del campionato italiano, perché per noi vincere non è solo fine a sé stesso, vogliamo tanto di più, la superiorità, la classe che possediamo è talmente evidente che da più parti è stata sottolineata, solo i cuginastri non ne hanno acclarato l’evidenza. Dicevo ancora otto gare per l’apoteosi, credo che non si faranno sconti a nessuno, non sarebbe giusto, in questo periodo di pseudo rilassamento, dovremo solo preparare una gara per volta, allenandoci per questo, tralasciando ogni altra considerazione a chi invece deve ancora centrare gli obiettivi stagionali prefissati, noi due trofei sinora sono all’orizzonte, per gli altri si profila la tristezza di restare con un pugno di mosche in mano, specie per i non colorati torinesi, ma di questo non c’importa per il semplice motivo che siamo l’Inter è questo ci basta, il resto non conta! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoUn punto che non fa male!
La disfatta di Madrid ha portato in dote delle tossine, per lo più nervose, che i ragazzi, come tutto l’ambiente nerazzurro, non sono riusciti a smaltire del tutto, specie nel secondo tempo, quando si poteva sicuramente far meglio, particolarmente quando mancavano una manciata di minuti dalla conclusione del match, la tensione nervosa è scemata, lasciando Juan Jesus colpire indisturbato solo soletto, dinanzi a Sommer. Seppure il pareggio rimane stretto per quello che i ragazzi hanno dato in campo per oltre un’ora, bisogna però ammettere, a onor di cronaca, che bisogna dare il giusto merito a chi ci sta dando tante soddisfazioni, in questa cavalcata fantastica, tant’è che il generoso popolo nerazzurro, al loro passaggio in pullman, gli ha tributato la giusta ovazione, accompagnandoli, tra due ali di tifosi festanti, sino all’ingresso dello stadio. Facciamo però un passo indietro. Con il senno di poi ritengo che a Madrid si poteva, anzi si doveva far meglio, era nelle nostre corde il passaggio del turno, e lo dico senza il timore di essere smentito, eravamo superiori all’Atletico, magari segnando qualche rete in più a Milano, oppure concretizzando le occasioni avute al Wanda Metropolitano. Come però accade in queste gare, quando non sei concentrato al cento per cento, cadi nervosamente alla mercè dell’avversario che ci ha messo, in casa loro, tanta vigoria sospinti dal caloroso tifo dei supporter dei colchoneros, ma anche con il bene placido del direttore di gara che ha lasciato fare il loro comodo, con interventi al limite del regolamento. Ma come dice qualcuno che non ha per nulla colori indosso, chi si lamenta delle decisioni arbitrali si maschere dietro un’alibi che è dei perdenti, verissimo, però vedere poi la figuraccia che hanno fatto in casa, perdendo per ben 3 a 0 contro un volenteroso Barcellona, questo accresce maggiormente il dispiacere per quello che potevamo fare e purtroppo non siamo stato in grado di fare. Oramai è andata e da spettatori vedremo il proseguo della Champions, con il pensiero oramai fisso su quella competizione che è divenuta sempre più che mai alla nostra portata. Torniamo però alla gara casalinga di domenica sera contro i partenopei. S’è visto subito a voglia di rivalsa dei ragazzi che hanno disputato un gran primo tempo, che come ci accade ultimamente s’è concluso con il passivo minimo per il Napoli, con un Sommer spettatore non pagante. La ripresa nei primissimi dieci/quindici minuti la musica non è cambiata, abbiamo attaccato e creato creando delle occasioni da rete che non abbiamo sfruttato, forse le forze e la lucidità sono venute meno, tant’è che si è sbagliati due reti che potevano mettere una pietra tombale sul match. Come però accade in questi casi, se non la chiudi rimani sempre con il fiato sospeso, per un episodio che potrebbe favorire la squadra avversaria protesa in avanti alla ricerca del pareggio. Sia ben chiaro Sommer non ha dovuto fare gli straordinari, normale amministrazione, dalle sue parte gli aventi partenopei sono stati ben contenuti sino all’ottantesimo dove si è verificata la svolta. Per carità non voglio appellarmi al calcio d’angolo che non c’era assolutamente, bisogna guardare oltre e dire testualmente che abbiamo sbagliato, complice una scarsa attenzione, lasciando il difensore colpire indisturbato segnando la rete del pareggio. Ci sta, ma in altro contesto credo che si sarebbe potuto dare il là a un forcing finale che non c’è stato dei campani, che non hanno approfittato del fatto che eravamo letteralmente sulle gambe e le fatiche dei 120 minuti e oltre disputati mercoledi, si sono improvvisamente palesati. Nel contesto se la gara fosse terminato con il risultato, seppur concedendo la rete al Napoli, con un rotondo 3 a 1 non ci sarebbe stato nulla da dire, ma è andata così, purtroppo, non ci resta che continuare il nostro percorso, il distacco è notevole, ma è anche vero che al ritorno in campo dei nazionali, dopo la pausa, dovremo preparare una gara alla settimana sino alla fine del campionato e quindi i ragazzi potranno allenarsi con concentrazione, perché noi vogliamo a tutti i costi quella seconda stella, sfuggita malauguratamente due anni fa, che per inciso ci fa ancora male, anche perché abbiamo regalato una gioia inaspettata ai cuginastri che ne hanno approfittato, ora sarebbe il massimo riprenderci ciò che ci appartiene, con gli interessi, festeggiando la vittoria del campionato proprio il giorno del derby, in casa loro non ci sarebbe entusiasmo migliore quello di annichilire i rossoneri, sventolando i nostri vessilli con quello che più sogniamo: il tricolore. Crediamoci con l’autostima che schizzerebbe verso confini inaspettati, sotterrando coloro che si credono migliori, ma che di fatto non sono mai stati al nostro livello, perché noi siamo l’Inter e non c’è di meglio che il nerazzurro!!! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoUna vittoria sporca ma… vincente!
La grandezza di una squadra si denota, in talune occasioni, specie quando dove disputare anche quelle gare che vanno oltre il solito cliché, usando una frase cara al tecnico dei non colorati: conquistando una vittoria a corto muso, certo visto il solo risultato, ma noi almeno il primo tempo di occasioni ne abbiamo avute parecchie, e come ci accade da un po’, ne concretizziamo in maniera inferiore alle aspettative. Certo di fronte avevamo una squadra che merita tutti i punti in classifica che ha, con ambizioni europee che sicuramente sono alla loro portata, davvero un bel Bologna, capace di metterci in difficoltà in questa stagione, compresa una rocambolesca eliminazione di Coppa Italia, ma questa squadra è figlia di un ottimo tecnico che s’è fatto da solo, avendo nel suo dna la capacità di visione di gioco superiore al normale, in considerazione che anche quando giocava, dava disposizioni ai compagni, essendo di già un allenatore in campo. Chissà un giorno lo vedrei ben volentieri sulla nostra panca! Della gara spettacolare del primo tempo, teniamo presente quelle che sono le statistiche, in considerazione dell’unico tiro in porta felsineo, i ragazzi hanno spinto sull’acceleratore, creando ben tre nitide occasioni da rete e poi, della bellissima azione avvolgente, conclusa con la rete di Bisseck, ne vogliamo parlare? Per questo motivo nella prima frazione, non abbiamo fatto sviluppare il solito gioco rossoblù, che ha messo in difficoltà chiunque quest’anno, il nostro errore, forse è stato quello di abbassarci troppo nella ripresa, ma credo che nella mente dei ragazzi, sia subentrata la tensione della gara di Champions di mercoledì. Abbiamo avuto il braccino corto, lasciato più terreno agli avversari, ci siamo rinchiusi nella nostra metà campo, con sporadiche sortite offensive senza efficacia. I rischi sono dietro l’angolo quando effettui questo tipo di prestazioni, ma grazie alla nostra granitica difesa abbiamo concesso qualche tiro dal limite e mai realmente pericoloso. Comunque sono queste le gare che ti danno tantissima autostima, quando sei messo sotto pressione vengono fuori quelle peculiarità di un insieme sempre più che mai coeso, i ragazzi hanno fatto quadrato, volendo festeggiare il 116 compleanno della nostra gloriosa società, con una vittoria voluta a tutti i costi. Il divario appare sempre più consistente nei confronti delle inseguitrici, devono lottare per il secondo posto, anche perché come diceva Edoardo Bennato: …seconda stella a destra fino al mattino! Non può sfuggirci! La gara del Dallara ci ha purtroppo consegnato anche due ennesimi infortuni muscolari che saranno monitorati, ma credo che sia Carlos Augusto che Arnautovic, non saranno della contesa di Madrid, mercoledì, una gara che dovrebbe essere una battaglia visto che il Wanda Metropolitano sarà colmo sino all’inverosimile, con i colchoneros, letteralmente fabbricanti di materassi per via delle loro divise da gioco, non credo che vorranno addormentare la gara anzi, vorranno sovvertire e ribaltare il risultato dell’andata: la corrida sarà pronta, noi siamo pronti alla sfida anche perché nelle nostre file ci sarà il Toro per antonomasia, ma non credo soccomberà come accade, purtroppo, nell’enfasi spagnola! Ultima annotazione mi è piaciuta la dichiarazione del nostro Nicolino a fine gara, intervistato dalla Leotta, ha risposto a chi l’ha tacciato per cascatore, tutti addosso al nostro giocatore, il fantastico centrocampista funambolo della nazionale italiana che non si risparmia mai, ovviamente l’intervento su di lui non è stato così duro come potrebbe a primo acchito essere, ma neanche d’essere tacciato da colui che vuol ingannare l’arbitro, a memoria ricordo chi invece l’ha fatto sotto gli occhi del mondo pallonaro negando l’evidenza di un pallone entrato di un metro in porta, quindi di cosa vogliamo parlare. Se poi quelli che gridano ai quattro venti allo scandalo, dovrebbe essere ben lucidi nel guardare con occhio prono all’intervento che compie il genoano su Barella, interviene da tergo facendogli battere la schiena in malo modo, forse si potrebbe dissentire sulla concessione del rigore, per carità, ma dire che il nostro “barellino” abbia compiuto una simulazione, ce ne passa! Lo facessero per davvero i simulatori reali, non vogliono entrare in merito dei nomi, ma scusarsi dinanzi a milioni di telespettatori non è da tutti, anche se la sua reale intenzione non era quella dell’inganno: chapeau Barella! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi TuttoUn altro poker servito…!
La prima esternazione che mi viene in mente, di getto, dopo ieri sera è: semplicemente fantastici! I ragazzi ieri dopo una decina di minuti, dove gli orobici hanno attaccato gli spazi, in modo forsennato, ecco che capito come attuare il modo per poter sciorinare un calcio davvero piacevole, hanno preso le misure, iniziando a giocare come sanno. Una gara mai messa in discussione, se il primo tempo è finito solo con due reti di vantaggio è solo per la casualità del momento. Darmian, pregevole la sua gara, ha sbloccato il risultato, ma è anche vero che s’è divorato il raddoppio, alla stessa stregua possiamo riferirci a Lautaro sempre più goleador di questa squadra, che ha timbrato una traversa impressionante, ha concluso in malo modo in un’altra, ma ha poi realizzato una rete fantastica, impallinando Carnesecchi, incolpevole su quel fantastico tiro. Ritengo di affermare che questa squadra non è mai doma, continuando anche nella ripresa a giocare come sa, lasciando agli avversari solo le briciole, continuando a pigiare sull’acceleratore, sino a quando ha infilato l’ennesimo poker servito, sul prato verde di un San Siro straripante d’emozioni. Non credo di essere smentito quando affermo, che l’Inter attuale non solo è straordinaria, ma ha tutto i requisiti necessari per distruggere l’avversario di turno, attualmente non c’è partita con chiunque, devono soggiacere alla generazione padrona dei ragazzi fantastici, di un mister, Simone Inzaghi a cui si deve riconoscere che, da oltre due anni questa squadra gioca il migliore calcio non solo in Italia, ma che è stato esportato anche all’estero. Ennesimo Clean sheet, per una difesa impenetrabile, con un portiere che anche ieri sera ha fatto sonni tranquilli, merito di tutta la squadra che non presta mai il fianco agli avversari, anzi lotta e combatte in ogni zona del campo. Oramai il divario è consolidato, il più dodici sui non colorati torinesi e il più sedici sui cuginastri è la dimostrazione dell’assoluta supremazia nerazzurra, credo che continuando in questo modo i giochi, per il titolo, saranno fatti con diverse giornate d’anticipo, mi piacerebbe pensare che venga fatto nel derby di ritorno, così sapremo mortificare ancor più i saccenti rossoneri, e su tutti lo zingaro e padre Pioli, che continua a professare di avere una rosa competitiva, potrebbe anche essere vero, ma il divario recita diversamente. Noi siamo l’Inter e non ce ne per nessuno, dovranno tutti abbassare il capo dinanzi alla nostra supremazia devastante. Spero solo che Davide Frattesi, il nostro jolly, capace di segnare una rete ogni qual volta viene chiamato in causa, non sia grave il suo infortunio, perché al momento abbiamo bisogno di tutti per scrivere la nostra storia, la strada è stata delineata, bisogna solo perseguirla senza troppi scossoni, raggiungendo un’apoteosi che oramai è dietro l’angolo: l’Inter è il nostro credo, il nostro orgoglio, il nostro amore indiscusso! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Leggi Tutto