Posts by interclubfano


Sconforto… nerazzurro!!!


Scritto Da il 22/Apr/2025

Sconforto… nerazzurro!!!

Dopo la Pasqua di vera passione calcistica subita al Renato Dall’Ara di Bologna, il triste accadimento della morte di papa Francesco, è dura dover commentare una sconfitta immeritata per come è arrivata. Non contesto il gesto plateale e furbo dei felsinei, per carità nell’occasione della rimessa dal fallo laterale, in quel caso sarebbe dovuto intervenire l’assistente segnalando al direttore di gara l’errata rimessa in campo, ma il modo con il quale s’è persa una gara che stava scivolando verso un risultato più che giusto, per quello che s’era visto in campo. Non m’è piaciuto l’atteggiamento del nostro mister in conferenza stampa, non puoi sempre recriminare per accadimenti che sono sintomatici nel gioco del calcio, in quella furbizia che è talvolta permessa, a questo devi trovare rimedio te che sei preposto in panchina, allertando i tuoi uomini alla concentrazione massima. Certo la direzione di è stata di parte, ma come dicevano le persone sagge, il lamentarsi dell’arbitro è sintomatico dei perdenti, devi essere più forte di determinati arbitraggi, giocando e creando i presupposti per una vittoria che sarebbe stata vitale in economia del campionato, purtroppo tutto ciò non è avvenuto domenica scorsa, se non proprio in sporadiche occasioni. In tutto questo marasma, ci sono delle condizioni che voglio evidenziare di seguito, purtroppo sono sintomatiche nelle nostre difficoltà attuali.

  1. E’ palese il nostro stato di condizione fisica ridotto al lumicino, sono tantissime le gare sin qui disputate e andando avanti ce ne saranno tante altre da disputare.
  2. La tanto decantata rosa nerazzurra, da più parti è stata additata come la più forte in assoluto, ma questa considerazione va intanto rivista, per il semplice motivo che non abbiamo ricambi all’altezza dei titolari.
  3. E’ cervellotica la considerazione: chi viene ammonito deve essere puntualmente sostituito, ricordo al nostro caro mister che in ben 10, ribadisco 10 volte in cui è stato sostituito Bastoni, abbiamo subito immediatamente dopo la rete avversaria: sarà il caso di pensarci la prossima volta?
  4. Mancando la nostra punta per eccellenza, Thuram, possibile che dobbiamo sostituirlo con Correa, già ex calciatore e in aggiunta nella parte nevralgica della gara è subentrato anche un calciatore che non ha nulla per essere definito tale: quel bradipo inamovibile di Taremi, mentre è rimasto in panca quasi sino alla fine Arnautovic?
  5. Mai come questa volta la gestione dei cambi sono stati del tutto fallimentari, non hanno apportato nulla nell’economia della gara, anzi, i danni sono stati palesi: prima un pasticcione Bissecck intervenuto di testa su una palla che il buon Pavard avrebbe rimesso fuori dalla nostra area, invece ha effettuato un meraviglioso assist per Orsolini, che ha sfruttato alla grande il prezioso omaggio, certo è stato facile per lui, non marcato da Dimarco che effettivamente in quel ruolo non riesce a dare il meglio: non è un marcatore, dalle sue parti spesso trovano la rete le punte avversarie.
  6. Ultima considerazione, Inzaghi dovrebbe essere più drastico con i suoi uomini, non con tanti elogi ma con sistematiche prese di posizione, facendo capire alla squadra che si stanno giocando di tutto e di più.

E’ apparso evidente che questa squadra ha bisogno di una buona dose di autostima, la stanchezza è palese per le tante gare sin qui disputate, ma continuando ce ne saranno tante altre ancora e si avrà bisogno di raschiare il barile trovando le opportune energie per non gettare alle ortiche, tutto quello di buono fatto sin qui, regalando un sogno a chi, a mio modesto parere non lo merita affatto. Mi fa specie le disquisizioni di tutti quei giornalai che inneggiano alle nostre sconfitte, premiando chi forse riesce a programmare una gara ogni sette/otto giorni, fuori da tutti i giochi pallonari da diverso tempo, eppure viene elogiato in modo sistematico, invece le nostre sconfitte portano oltre al giovamento del fegato di queste persone, tantissima autostima nelle loro previsioni. Ora più che mai si deve vedere la pasta di cui sono fatti i nostri campioni, abbiamo un finale di campionato di onorare al meglio delle nostre aspettative, c’è tanto da portare a casa. Troviamo la voglia di andare sino in fondo, caro Inzaghi la spada di Damocle è sul tuo capo, non puoi essere soddisfatto se non porti a casa nulla, i vincenti vengono ricordati per le loro vittorie e non per le sconfitte, se tu vorrai far parte della gloriosa storia nerazzurra, devi apportare le modifiche necessarie per portare a casa gli opportuni trofei, iniziando dalla semifinale di coppa Italia, ancora di salvezza della frustrante stagione dei cuginastri, che non aspettano altro per fare la gara della vita mercoledì. Dobbiamo essere superiori in ogni momento, perché vogliamo questa finale cercando di vendicarci di quel Bologna che ora sta, giustamente, godendo cercando di soffiargli un trofeo stagionale a cui teniamo. Come al solito noi ci siamo, dovete dare il vostro contributo per renderci ulteriormente orgogliosi di tutti voi per un’Inter sempre più vincente! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto

Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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Una gara in meno!


Scritto Da il 13/Apr/2025

Una gara in meno!

In un sabato di metà aprile, eccoci che ci troviamo difronte ad un’altra gara che sulla carta potrebbe apparire semplice, ma in fin dei conti così non è stato assolutamente. Il countdown termina, tutto è pronto: alle 18 i ragazzi approcciano al meglio la gara, con quello spirito già visto nei primi tempi in altre circostanze, caratterizzato ancora una volta, qualora ce ne fosse stato il caso, dalla volontà di continuare a sognare tutto ciò che al momento è difficile pronunciare, per scaramanzia e quant’altro. Ancora una volta il timore era presente, visti i precedenti in casa contro l’Udinese e poi a Parma, i ragazzi in campo hanno disputato un primo tempo magistrale che hanno interpretato al meglio, giocando molto bene, facendo capire sin dai primi giri d’orologio che volevano portare a casa l’intera posta in palio. Ma con questa Inter, almeno in campionato, anche il doppio vantaggio non può essere una sicurezza, è inspiegabile l’approccio della ripresa del tutto lento e impacciato. Certo qualcosa inizialmente, mi riferisco nel primo tempo dopo il nostro vantaggio, c’era da registrare, nella fattispecie uno strepitoso Barella non può incaponirsi in un dribbling tra un nugolo di giocatori isolani e poi, perdendo palla, prestare il fianco a una ripartenza quasi letale, con un lancio lungo che ha messo da solo in area il centravanti isolano che poteva costarci il pari, se non fosse che Sommer s’è opposto magistralmente parando la conclusione di Piccoli. Ma il calcio si sa che è una scienza esatta, se crei occasioni e fai di conseguenza goal, tutto appare più semplice, così nel giro di pochi istanti, da goal subito, ecco che Lautaro, complice uno strepitoso “Arnaletale” dopo aver realizzato una bellissima rete, quella del vantaggio nerazzurro, s’è prodotto in un lancio magistrale “no look” e di prima per il compagno, mettendolo solo dinanzi al portiere sardo, ma la differenza di classe rispetto all’avversario, che precedentemente s’era divorato la rete del possibile pareggio, lui con uno perfetto scavino ha depositato la palla in rete. Tutto molto bello, da manuale del calcio. Tutto fantastico, giocate di gran classe dei ragazzi a dimostrazione che questa squadra quando esprime il proprio gioco, sa farsi valere e non ce ne per nessuno, però… La ripresa è stata vissuta in apprensione, perché in una ripartenza cagliaritana, scesi in campo con più determinazione rispetto alla prima frazione, tutto è stato rimesso in discussione. Solo dopo pochi minuti hanno trovato la rete che ha accorciato le distanze, cross di Augello preciso nella nostra area, ha trovato il solitario Piccoli che in elevazione, senza peraltro essere stato mai contrastato, stacca insaccando imparabilmente, forse a farsi perdonare della rete sbagliata nel primo tempo. Ecco che il cliché già visto in precedenza, con lo spauracchio di apprensione s’è ripresentato, fortunatamente i cambi hanno prodotto il contrario delle volte precedenti, memore dell’atteggiamento avuto in altre occasioni. Dopo soli 7 minuti dalla rete cagliaritana, ecco che i ragazzi sviluppano una bellissima azione sulla sinistra, con l’occasione fantastica che si presenta sui piedi di Dimarco, dopo una bellissima circolazione di palla ben organizzata, ma che il portiere sardo ha annullato mirabilmente in angolo. Si iniziava a imprecare alla mala sorte, dovevamo riprendere il bandolo della matassa, insistendo e continuando a premere sull’acceleratore, ma sicuramente c’era chi non era assolutamente d’accordo, chi si stava opponendo a tutto ciò, con il bellissimo intervento dell’estremo difensore ci ha negato la gioia del tris. Era l’esempio lampante che tutto si discostava dalle precedenti gare succitate, dopo tutto la nostra gara la stavamo conducendo al meglio e l’attenzione doveva essere al massimo, senza dare adito agli isolani di farci male. Battendo il calcio d’angolo le nostre ansie, le nostre preoccupazioni sono venute meno, con un imperioso stacco di testa in area rosso-blu, il nostro “Bisteccone” Bisseck ha scaraventato in rete la rete della sicurezza, sospinta idealmente anche da tutti noi tifosi che non meritavamo un altro finale di gara in apprensione. Certo il 3 a 1 ci dava un margine di sicurezza maggiore, e devo dire che di pericoli non ne abbiamo più avuti, i cambi finali proposti da mister Inzaghi sono stati più eterogenei, senza lasciare la squadra totalmente smembrata, determinando una vittoria meritata e lampante che ci attesta sempre più, con assoluto merito, là dove osano le aquile, aspettando l’esito della gara di lunedì dei nostri diretti avversari, contro una squadra non certo irresistibile, ma sono queste le gare che nascondono particolari insidie e minacce maggiori. Ma un passo alla volta, ora bisogna ricaricare le batterie, c’è un quarto di finale da onorare e portare a termine, con un minimo vantaggio sui campioni di Germania, in palio c’è la semifinale di Champions alle porte, con tutta probabilità contro il Barcellona, quindi da giovedì dovremo iniziare a pensare alla gara di domenica prossima al Dallara, ci attende un undici felsineo che già qualche anno fa ci ha fatto male con una sconfitta, che c’è costata uno scudetto, sarà bene ricordarsi di quello spiacevole episodio, cercando di non incorrere in errori che potrebbero apparire insormontabili. Crediamoci tutti. …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto

Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter

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Così non va bene!


Scritto Da il 6/Apr/2025

Così non va bene!

Se in altre circostanze è andata bene, questa volta no! E’ un dato di fatto, purtroppo, anzi una costante per questa squadra che ha alternato prestazioni, in questo campionato, bellissime gare ad altre poco lucide, diciamo così usando una gentile supposizione. In un sabato pomeriggio di inizio aprile, allo stadio Ennio Tardini di Parma, viene stoppata la corsa nerazzurra, potrebbe essere questo un titolo da giornale sportivo, purtroppo è la sacrosanta verità e con il senno di poi ribadisco che c’è andata anche bene, si poteva perdere addirittura, dopo aver chiuso il primo tempo in doppio vantaggio. Chi deve fare un gesto tipico d’oltralpe, con un “j’accuse” è solamente Inzaghi, non nuovo a tale atteggiamento. Cercando di rimescolare sempre più le carte, ridisegnando una formazione che, ho già espresso all’inverosimile questo mio pensiero, non ha alternative: i titolari sono una cosa le riserve, ben altro, non sono alla stessa altezza, ma ritengo che il compito dell’allenatore è tenere tutti sulla corda con motivazioni certe e concrete. Le avvisaglie nel corso di questo campionato ci sono state e sono state molteplici, non sto certo ora ad elencarvele, ma ritengo che a questo punto della stagione ci vuole più coerenza e consapevolezza che in queste battute finali si rischia di rimane davvero con un pugno di mosche in mano. Si parla da più parti di un fantomatico “triplete”, ma ci vuole ben altro, ci vuole la forza giusta da mettere in campo, ci vuole quella determinazione che è insita in una grande squadra. Credo che tutte le belle frasi spese su l’Inter del tipo: «E’ la squadra più forte.» «Ha la rosa più competitiva.» «Ha due squadre, può permettersi di far ruotare i giocatori.» Ma tutto quello che si sta vedendo negli ultimi tempi, e ritengo anche in tempi dove si rincorreva, tutte queste fantomatiche illazioni erano e sono del tutto fasulle. L’Inter è un’ottima squadra farcita di tanti campioni (ritengo sette/otto) il resto dei buoni giocatori e nulla più. Una grande squadra dopo la gara casalinga contro l’Udinese, mi riferisco all’ultima partita, dove si è rischiato di pareggiarla dopo un primo tempo a dir poco spettacolare e in vantaggio di due reti, s’è quasi fatta rimontare se non fosse altro per uno strepitoso Sommer nel finale, ricorre ai ripari cercando di porvi dei rimedi, non ripetendo determinati e palesi errori di concentrazione. Invece cosa analoga è accaduta ieri al Tardini, certo nel primo tempo ci sono state le avvisaglie ducali con due interventi prodigiosi del nostro estremo difensore svizzero, però poi i ragazzi hanno iniziato a giocare come sanno e s’è cercata la porta in diverse occasioni, con un buon possesso palla e con quella determinazione atta a farci chiudere in vantaggio, nella prima frazione di gioco, di due reti, ennesima storia di un film già visto. Solo che il sequel è stato un film horror, dal sessantesimo e nell’arco di soli nove minuti, il Parma ha raddrizzato una gara davvero assurda. Il secondo tempo ha decretato la cervellotica paura di non farcela, l’ansia di prestazione di questa squadra che una volta preso il primo goal si sfalda e non riesce a effettuare una degna contromisura per arginare la voglia di rivalsa degli avversari. Con la capacità di palleggio avrebbe dovuto nascondere la palla agli avversari, senza fare in modo di dargli la possibilità di credere di poter sovvertire le sorti di una gara che si stava incanalando verso i giusti canali di una nostra possibile vittoria. Invece il genio assiepato in tribuna ha ancora una volta ha tenuto il peggio, che piuttosto questa volta s’è verificato, facendo dei cambi in favore della prossima gara, quella di Champions contro il Bayern. Al sessantacinquesimo ha effettuato ben tre cambi, fuori Calhanoglu, Dimarco e Lautaro indebolendo inesorabilmente la squadra con gli ingressi di Frattesi, Zalewski e Correa. Mi chiedo ma una persona sana di mente e vedendo che stavamo arrancando, con un Parma spinto in propensione avanzata e senza più il controllo del centrocampo, effettua questi cambi perché martedì abbiamo una gara di Champions? Non puoi sempre togliere i migliori in campo, cose che è già capitata contro l’Udinese perché il mercoledì si giocava il derby di coppa. Non si possono vivere le gare tralasciando sempre l’ottimizzazione di quello che è il nostro presupposto: la vittoria! I giocatori se sono in distinta e abili dallo staff medico devono giocare innanzitutto, prescindendo da tutto, i ricambi sono tali e vanno gestiti solo ed esclusivamente se si vuole sortire un effetto diverso da quello che si è creato sino a quel determinato momento, altrimenti non si può deteriorare l’equilibrio di gioco messo in atto, i cambi al momento attuale non sono degni di chi è in campo. Altra considerazione che ieri s’è palesata al Tardini, non si può vedere un centrocampo con Mkhitaryan, Asslani e Calhanoglu. In mancanza di Barella, che ieri più di altre volte s’è vista eccome, avrebbe dovuto giocare Frattesi. Certo il giocatore romano si sta distruggendo da solo, dimostrandosi molto fragile a livello caratteriale e senza quella tigna da guerriero che avrebbe dovuto insorgere, dimostrando il suo valore, prendendosi quel ruolo che gli spetta di diritto quando viene a mancare il “tamburino sardo”, ma con le ultime prestazioni da purtroppo ragione al tecnico che lo sta impiegando con molta parsimonia. Io amo questi colori ed è giusto porre il proprio disappunto quando ci sono palesi errori di conduzione, caro mister Inzaghi bisogna pensare ad una gara alla volta, in questo ultimo mese non si può pensare di vivere nel periodo lungo che non esiste di certo se poi si gettano alle ortiche punti preziosi e si fanno prestazioni eccellenti per soli 45 minuti, ci vuole ben altro, l’Inter merita ben altro, non le pare? Ultima considerazione non si possono vedere in campo giocatori del calibro di Correa (davvero inesistente), Asslani che anche ieri era del tutto involuto senza quella spinta che avrebbe dovuto dare un giocatore con le sue presunte caratteristiche e poi di Bisseck, ne vogliamo parlare? Meglio di no, in considerazione che Inzaghi ha lasciato in panchina un tale Pavard, gran bel giocatore, speriamo solo che la prossima gara sia migliore della precedente e che tutti, iniziando dal tecnico finendo ai calciatori, facciano tesoro dell’ennesima gara giocata per soli 45 minuti e il resto hanno lasciato negli spogliatoi lo spirito vincente e battagliero che contraddistingue una grande squadra da una mediocre: pensiamoci la prossima volta, noi siamo l’Inter e meritiamo molto, ma molto di più!!!   …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto   

Vivere con questi colori nel cuore è stato da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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Un’ora di bel calcio, e poi…!

Dopo la pausa per gli impegni delle Nazionali, si riparte per l’ultima e decisiva fase finale del campionato di massima serie, in una domenica di fine marzo, accompagnati da una benevola aspettativa complice un caldo sole che, visto il periodo, tendeva a riscaldare gli animi dei tifosi assiepati in attesa di rivedere, dopo quattordici giorni, i ragazzi in campo. C’era attesa per questa gara, certo importante per la testa della classifica solo per noi e per una nostra vittoria, ma nulla di che sul profilo puramente statistico, per il semplice motivo che i friulani non avevano alcun obbligo, sicuri di aver guadagnato anzitempo il tetto massimo della quota salvezza, ma sono queste le gare che non vanno sottovalutate poiché se ti rilassi troppo rischi di fare brutte figure. Tutto bello, l’ennesimo sold-out del Meazza con tantissimi tifosi festanti, si celebrava la giornata riservata agli Interclub di tutta Italia, con la gioia a mille di chi non aveva ancora vissuto l’esperienza di gustarsi una gara dal vivo quest’anno, per questo motivo si sarebbe gustato ogni minuto sino alla fine, non facendo mancare l’affetto e il calore ai propri beniamini. Pronti via, i ragazzi in campo hanno subito fatto capire che la gara volevano portarla a casa, con un gioco a dir poco spettacolare, si contano nei primi otto minuti ben tre occasioni da rete e poi con passaggi perfetti e triangolazioni da far lustrare gli occhi ai più, s’è rivista la spinta di colui che c’è mancato maggiormente nell’ultimo periodo, il nostro “Dimas”. Grandissimo quinto di centrocampo, forse non dico un’eresia, affermando che secondo me è uno dei migliori in Europa e chissà forse qualcosa di più. Con due sgroppate sulla sinistra e con scambi di alta classe, ha messo a centro area due “cioccolatini” per i compagni che hanno apprezzato e scartato con assoluta golosità, prima Arnautovic e poi Frattesi hanno indirizzato la gara nel giusto canale a noi più congeniale. Gara chiusa? Non proprio perché i ragazzi hanno continuato a giocare, molto bene direi, senza però segnando altre reti che avrebbero potuto di fatto ammazzare la gara. S’è lasciato ai friulani solo scampoli di campo dove manovrare e con Sommer che non ha dovuto compiere che l’ordinaria amministrazione, nulla più. Questi primi 45 minuti, facevano presupporre un pomeriggio domenicale di tutta tranquillità, invece come oramai ci ha abituati da tempo il nostro mister, per noi nulla è facile e scontato. Dopo la nostra ultima azione di un certo spessore, s’era al 61esimo, con un bellissimo tiro, manco a dirlo del migliore in campo: Dimarco, che ha sfiorato il montante di pochi centimetri, ecco che il mister ha iniziato con i suoi campi a dir poco cervellotici. Al decimo ha sostituito Arnautovic che sino a quel momento con Thuram tenevano impegnata la retroguardia bianconera, con un Correa che davvero non è né carne né pesce, come si dice in gergo, davvero inutile ed evanescente, per fortuna che non c’era Taremi altrimenti avrebbe gettato anche lui nella mischia. Sin qui poco male, certo s’era leggerini in attacco e di conseguenza i difensori hanno goduto di una certa libertà d’inserimento, nella fattispecie il gigante bianconero Solet che ne ha approfittando, mettendoci seriamente in difficoltà. Il culmine massimo è arrivato quando ha tolto dal campo due terzi di centrocampo, Frattesi che ieri ha fatto la sua onesta partita, ritornando ad essere molto pericoloso con le sue incursioni, sostituendolo con un Barella che non ha fatto nulla di che nel periodo che è stato in campo, avrebbe potuto riposare tranquillamente, lo farà per forza alla prossima gara in quanto ammonito sarà squalificato, saltando la trasferta di Parma e poi la nostra croce e delizia, l’inconsistente Asllani che non riesce ad esprimersi con velocità facendo sempre gli stessi movimenti, oramai noti e che non fanno ripartire la manovra, lasciando delle voragini a centrocampo. Quindi un Bisseck che avrebbe dovuto garantire, visto la sua altezza, una copertura maggiore sulle palle alte. Tre innesti che hanno impoverito la squadra, togliendo di fatti l’estro e l’imprevedibilità che s’era vista sino a quel momento, insieme ha tolto Calhanoglu, Frattesi e Dimarco, sino a quel momento i migliori in campo come del resto tutta la squadra. Ovviamente senza l’opportuna spinta di questi giocatori, le zebrette friulane ne hanno approfittando impadronendosi del centrocampo e agendo con maggiore forza sulle fasce. La cosa assurda è l’aver fatto scendere per svariati metri il difensore Solet che in modo imperioso è arrivato al limite della nostra area calciando un fendente che ha trafitto l’incolpevole Sommer. Mi chiedo ma possibile che nessuno è riuscito a chiudere sull’avanza di questo gigante di ebano? Sarà ma siamo stati molto molli in quella circostanza. Con la rete friulana che ha di fatto riaperto una gara che in buona sostanza non avrebbe avuto altra storia se solo ci fossimo comportati da “Inter”, invece è subentrata un po’ di apprensione. I bianconeri ci hanno creduto sino alla fine, c’è voluto un grandioso Sommer che ha chiuso la propria porta con due interventi magistrali, i nostri invece dal settantesimo in poi elettrocardiogramma piatto. Solo il demone di Piacenza protestava a più riprese, forse s’era reso conto della enorme cavolata che aveva commesso con quei cambi cervellotici, non del tutto azzeccati, forse lui avrà avuto più contezza su disturbi muscolari che gli avrebbero comunicato i giocatori chiedendo la sostituzione, ma in caso contrario erano del tutto inconcepibili le sue valutazioni. Per fortuna la partita è stata poi congelata con il risultato a noi favorevole, ma ritengo che con il senno di poi certe modifiche non avrebbero avuto alcun senso, se non in un contesto di un assoluto e largo risultato nel punteggio. Tutto è bene ciò che finisce bene, ma prima di ogni atto deliberatorio in seno a una squadra che si sta comportando bene, bisogna attendere gli ultimi dieci minuti ed evitare di lasciare campo agli avversari per oltre trenta minuti. Sappiamo che ora le gare prossime sono tutte finali, certo abbiamo in questo mese di aprile otto gare, la media di una gara ogni tre giorni, purtroppo questo è lo status quo di chi concorre su più fronti, ma la cosa che più fa rabbrividire che non si dispone di opportune coperture in diversi ruoli in campo, bisogna riflettere il prossimo anno, acquistando giocatori propensi ad adattarsi in più ruoli e utili, in un certo senso da Inter, s’è visto che non disponiamo di due squadre, coloro che avrebbero dovuto dare copertura ai titolari non sono altro che modesti comprimari. Mercoledì inizia il tour de force, mi rivolgo al caro mister, mi raccomando facciamo risorgere ancora i cuginastri che oramai non attendono altro, intravedendo nella coppa Italia la loro ancora di salvezza, in questo modo tendono a salvare una stagione fallimentare puntando su quel trofeo che dovrebbe essere per loro la panacea per i loro mali. Abbiamo l’obbligo di far vedere che la partita persa in supercoppa e in campionato, sono state figlie solo di un momento, dobbiamo mostrare con i fatti che noi siamo l’Inter e loro non possono assolutamente sedere al nostro tavolo: mai come in questo momento ci sono inferiori!    …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto

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La partita perfetta!!!


Scritto Da il 17/Mar/2025

La partita perfetta!!!

Finalmente, lo dico con assoluta sincerità e a caratteri cubitali, finalmente abbiamo rivisto giocare bene la nostra cara e amata Inter come lo scorso anno, con quella grinta e determinazione che sinora s’erano palesate a sprazzi. Sinceramente devo riconoscere che Inzaghi, contro Gasperino il carbonaro, ci va a nozze, riesce a colpirlo nel momento opportuno e imbrigliando le manovre bergamasche con tanto pressing e gioco di un palleggio che gli orobici non riescono a fermare. Se questa è l’ottava vittoria di fila qualcosa dovrà pur significare, oppure no? La gara di ieri sera è stata interpretata nel migliore dei modi e se poi, per mera sfortuna, non è stata sbloccata nei primi 20 minuti terribili, per un palo l’ennesimo di Thuram, è tutto dire perché i ragazzi hanno incanalato la partita con tanto senso di posizione e aggressività sui portatori di palla, con manovre degne dei migliori interpreti di questo fantastico sport. Il calcio è fatto di ricami perfetti e velocità d’esecuzione che finalmente ieri sera si sono rivisti, giocate che non sono mai state fine a sé stesse, anzi davano la sensazione che da un momento all’altro qualcosa poteva nascere, quelle giocate veloci che solo i campioni riescono a fare (vgs. L’assist perfetto di Lautaro per Thuram). L’Atalanta dal canto suo ha dovuto fare di necessità virtù, cercando di trovare degli spazi che i ragazzi hanno negato, ribattendo colpo su colpo, lasciando solo delle briciole e se poi sull’unico tiro impegnativo, il buon Sommer s’è trovato pronto alla deviazione. In contrapposizione i ragazzi hanno pigiato sull’acceleratore in molte occasioni, e se nel primo tempo solo la mala sorte non ci ha fatto passare in vantaggio, tutto ci è stato restituito nella ripresa, dove un perfetto calcio d’angolo di Calhanoglu, ha pescato in un nugolo di calciatori in area bergamasca, il buon Carlos Augusto che l’ha depositato in rete. Che dire non abbiamo mai accusato alcun tipo di affanno degli avanti orobici, tutto ciò è stato reso possibile dalla prestazione magistrale di un ”ragazzino” di 37 anni, Acerbi, che ha annullato il capocannoniere del campionato e di un Pavard che ha limitato Lookman, ma in buona sostanza di tutta la squadra che ha interpretato al meglio ogni ruolo, giocando da squadra. L’Inter in un certo senso ha dato dimostrazione che giocando come sa, con quell’agonismo feroce, riesce a limitare e di molto gli avversari, dando un segnale di grandezza assoluto. La gara di ieri mi ha dato un certo sconforto, poiché riflettendo non riesco a trovare una spiegazione logica alle debacle che abbiamo incassato contro i non colorati e i cuginastri che da tempo stanno arrancando, raschiando il cosiddetto barile per poter ambire a una posizione europea, davvero assurdo tutto ciò. Ora spero solo che nel penultimo atto di una coppa Italia che per loro potrebbe essere realmente la risoluzione di un’annata da negativa in prestigiosa, che dobbiamo avere la coerenza e mettere in campo la concentrazione giusta per far passare il messaggio di una certa superiorità, qualora ce ne fosse bisogno, senza fare sconti e dimostrare sul campo la differenza sostanziale tra le due squadre. Non oso immaginare l’esatto contrario, allo stato attuale di già si vantano per aver conquistato un trofeo, quella supercoppa che hanno sempre bistrattato, ma che ora per loro, pare alla stessa stregua di una Champions, assurdo come cambiano le opinioni in un batter d’occhio. Ultima analisi sull’andamento della gara di ieri sera a livello arbitrale. Premetto che a me Massa non è mai piaciuto come direttore di gara, certo ha tanta esperienza per le molteplici gare che ha arbitrato in serie A e a livello europeo, e bisogna dargli adito che ieri ha impostato la gara con una certa libertà d’azione, non sanzionando sin dagli inizi sbracciate e quant’altro, limitandosi a fischiare interventi e falli ben palesi. Dovuta questa premessa, ebbene tutti gli ex arbitri delle varie trasmissioni televisive, che già da arbitri non erano delle cime e che tali si sono dimostrati da esperti al monitor, hanno evidenziato che Massa ha sbagliato in occasione dell’espulsione di Ederson. Mi viene da sottolineare tutto ciò che si evince, come l’azione arbitrale ha seguito una stessa linea per tutta la durata della gara, che sono state reciproche le sbracciate tra Thuram in vantaggio ed appunto Ederson, segnalando un calcio d’angolo e non un fallo che tutti hanno richiesto a gran voce, comodamente seduti sulla poltrone in studio. Tutto ciò appare inverosimile e ribadisco per la direzione arbitrale tenuta per tutto l’andamento della gara. L’ammonizione, la prima, è scaturita per il cervellotico comportamento del brasiliano che voleva il fallo, con proteste veementi e poi questo genio che fa? Una volta ammonito applaude ironicamente Massa, con il successivo cartellino giallo e il conseguente rosso. Ovviamente Gasperino il carbonaro, ha visto bene d’inveire contro l’arbitro essendo poi espulso a sua volta e poi dichiarando, in conferenza stampa, che l’arbitro ha rovinato una gara che sin li si stava disputando al meglio. Mi viene da suggerire al buon Gasperino, devi stare sereno sin a quel punto non avevi tirato una volta in porta, avresti dovuto prendertela con il tuo giocatore per la crisi isterica che l’ha portato all’espulsione, è comodo prendersela con chi applica il regolamento per celare le proprie pecche. Non mi dilungo oltre, ce ne sarebbero da dire altre cose, mi fermo qui, la cosa principale che suggerisco a tutti i giornalai ed esperti moviolisti di essere coerenti e saper legger tra le righe di una gara, tutto appare semplice se si applica una certa autocritica e non solo quando gioca l’Inter, perché noi siamo sempre sereni e sicuri di fare il massimo, chiediamo che anche voi dovreste fare la stessa cosa, l’Inter merita rispetto e non deve essere attaccata continuamente da mass media e presuntuosi saccenti conoscitori pallonari!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto

Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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